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Cascina-1-2
 
San Pietro in Sala – Piazza Wagner.
L’antico cuore del paese è la piazza Wagner, primitivo slargo della Strada Vercellese, dove, fra alcune cascine, ormai scomparse, era la deviazione per S.Siro.
Nel X secolo si hanno le prime notizie sulla località Sala, dimora campestre di proprietà del longobardo Rozone. Nel XI-XII secolo fu costruita una prima chiesetta dedicata a San Pietro, di fronte al torrente Torbora. Nel 1581, nell’ambito di una riorganizzazione territoriale, l’arcivescovo San Carlo Borromeo assegnò alla nuova chiesa, riedificata sopra la
precedente, tutta l’area fuori Porta Vercellina, dal Giardino a Cagnola e San Siro a nord, a San Romano e Garegnano ad ovest, a Restocco e San Giovanni a sud.
La chiesa di San Pietro in Sala, vicina al portello Torbora, fu quindi a capo di un aggregato suburbano, esterno ai bastioni e autonomo (fino al 1873). Il suo sviluppo fu favorito, in epoca austriaca, grazie alle particolari condizioni di minore imposizione tributaria e di esenzione dal dazio cittadino: vi presero spazio attività commerciali, di magazzinaggio, ingrosso e distribuzione delle merci; non erano esclusi traffici di contrabbando attraverso il confine con il Piemonte sabaudo. Inoltre erano presenti numerose fornaci di argilla per la produzione di materiale da costruzione. Di fronte all’incremento demografico, la chiesa ebbe un radicale ampliamento (1836) e fu poi ricostruita sull’antica sede (1909-1924) mentre il Torbora fu coperto.
L’attuale fitto edificato ha cancellato i segni del territorio, ricco di corsi d’acqua e denso di case sparse, cascine e molini. Si ricordano l’oratorio di San Rocco (demolito nel XVI secolo), le cascine Stadera, Bertafilava (con osteria), Santa Corona, Curzia, le Case Madonnina e Foppone.
Da un articolo di Marco A. Righini, pubblicato su “Pagine Botaniche” (2003)
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