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Cascina della Chiusa – Cassina la Cius.
Cascina grande ed antica, risulta già menzionata nella Carta del Claricio del 1659.
Il nome era probabilmente legato alla presenza di una chiusa per la derivazione dell’acqua dall’Olona che transita tuttora, tombinato, in Via Natta, Sant’Elia, Terzaghi.
Sulle carte topografiche austriache era denominata Cascina Chiusabella.
In questa cascina era prevalente l’attività orticola, i suoi ultimi contadini sono stati gli Anzani, i Croci, i Gorlini ed i Grandi. All’epoca in cui si decise la demolizione, le case dei contadini erano ancora belle e tenute in ordine, i porticati erano alti e robusti, le stalle invece erano piuttosto malconce e fatiscenti. Invece di raderla completamente al suolo, sarebbe stato più utile salvare la parte in ordine, anche come testimonianza dell’antico territorio; invece, insieme alle altre cascine vicine: la Fagnarello, Molinazzo, Comina e Lampugnano, è stata abbattuta per far posto ai nuovi quartieri.
Raffaele Bagnoli la illustra in questo modo:
“Cascina Chiusa, lambita dall’Olona e con ricordi assai antichi. All’esterno si rileva il consueto aspetto di dimora difensiva che malvolentieri cede alle lusinghe dell’arte.
Nell’interno, invece, il fabbricato ha un bel portico trabeato, con loggia superiore del secolo XVI. A lato, il portichetto presenta due colonne a capitelli fogliati. Sotto il portico è uno stemma recante un indumento, sembra un camice, come meglio pare che lo confermi l’altro stemma posto sopra il camino, nel salone interno, ove è delineata la figura dell’indumento con le lettere F. C. che potrebbero riferirsi alla famiglia Cotta.”
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