folclóre
significato
folclóre (o folklóre) e' un complesso di tradizioni o di notizie», L’insieme delle tradizioni popolari di una regione, di un paese, di un gruppo etnico, in tutte le manifestazioni culturali che ne sono espressione, cioè usi, costumi, leggende, credenze e pratiche religiose o magiche, racconti, proverbî e quanto altro è tramandato per tradizione orale:
L'intento di questi singoli e autonomi gruppi, e' quello ritrovarsi piu' spesso per dare vita a manifestazioni folcloristiche
ASS:CULT. GLI ZANNI
L’Associazione Culturale Gli Zanni nasce come gruppo di folklore nel 1967 e a partire dagli anni ’70 iniziano un lavoro di ricerca, di approfondimento mutando la definizione del gruppo in “Compagnia per la Cultura e le Tradizioni Popolari”.
Favorito dal clima del Folk Revival cresce l’impegno per l’indagine storico-sociale e il recupero delle origini.
I componenti della Compagnia sono eterogenei per età, professione, provenienza ed interessi, ma tutti accomunati dalla passione per le tradizioni e per le varie forme di espressione artistica del popolo.
La Compagnia presenta diversi spettacoli: una ricostruzione teatrale dei momenti comunitari del popolo, con esempi desunti dalla tradizione in aree diverse e in epoche diverse nonché momenti di animazione di piazza con danze etniche popolari oltre a spettacoli con soli canti e musiche popolari divisi per tematiche: il lavoro, la guerra e la Resistenza, la condizione della donna, l’osteria e la festa..
Annualmente organizza momenti d’incontro con rappresentative estere di folklore, oltre ad effettuare tournée di lavoro all’estero, con lo scopo di conoscere e far conoscere aspetti diversi di cultura popolari.
Durante questi anni di attività sono stati inoltre raccolti circa 200 strumenti musicali dell’area popolare che sono esposti nella sede dell’Associazione.
Visita il sito www.glizanni.it
Poggio Sciopero di Ranica 1909
24020 RANICA BG
Roggeri Ettore
Telefono⁄i: 329 2105186 - Fax: 035 515812
LA CORTE DI TERANIS
L’Associazione Culturale “ La Corte di Teranis” nasce il 6 aprile 2010.
Scopo principale dell’Associazione è la diffusione della cultura della danza medievale nei suoi aspetti sociali, ludici, rappresentativi, come forma di aggregazione sociale, forma d’arte, cultura e spettacolo.
I Soci fondatori si sono associati dopo anni di rappresentazioni danzanti. Infatti il gruppo è nato come Danzatori del Palio di San Donato di Terno d’Isola e come tale si è sempre presentato per circa quindici anni.
I Danzatori del Palio di San Donato di Terno d’Isola hanno partecipato a numerose rappresentazioni in Bergamo, nei castelli limitrofi e in manifestazioni sempre di carattere medievale.
LA CORTE DI TERANIS
Via Bravi 16 - 24030 TERNO D'ISOLA - BG
Pagnoncelli Annamaria - 331 5212707
ARLECCHINO
PRESENTAZIONE:
Fondato nel 1949 dal Cav. Alfonso Orlando, il nostro gruppo ha rappresentato in oltre sessant’anni di attività, Bergamo e la sua provincia valorizzando la maschera di Arlecchino,espressione di vivacità e buonumore tradizionale. Ha partecipato ad importanti manifestazioni internazionali del settore in quasi tutti gli stati europei e in alcuni di altri continenti. In Italia si è esibito in quasi tutte le sagre tradizionali, Festival o raduni folcloristici. Dopo la direzione artistica di Alfonso Orlando, il complesso è stato diretto dalla figlia Marisa che lo ha traghettato nel secondo millennio sino al 2009. Nel 2010, il successore Corrado Orlando, ha affidato il patrimonio culturale del gruppo ad alcuni collaboratori di consolidata esperienza. È stata costituita così una associazione culturale, senza fini di lucro, finalizzata a portare avanti le tradizioni popolari, in un progetto sempre più ampio, ma con lo spirito e l’entusiasmo di sempre.
LA STORIA:
ll gruppo folcloristico ARLECCHINO fu fondato nel 1949, sotto l’egida dell’E.N.A.L., l’ente che allora era preposto al coordinamento di queste iniziative. La realizzazione si deve al Cav. Alfonso Orlando, che ne assunse anche la direzione artistica. Con oltre sessant’anni di attività rappresenta onorevolmente nell’ambito di feste popolari ed in importanti manifestazioni internazionali le più genuine tradizioni bergamasche. La sua prima denominazione fu “ Gruppo Folkloristico DUCATO DI PIAZZA PONTIDA ” In seguito, nel 1958, allo scopo di meglio caratterizzare il gruppo in prospettiva internazionale, Alfonso Orlando inserisce nel contesto la figura di ‘Arlecchino’, creandone un binomio con Bergamo. A tale scopo il complesso viene quindi ribattezzato “Gruppo folkloristico Arlecchino” e da allora il suo intento si è sempre manifestato nel portare a conoscenza le origini di questa maschera della ‘Commedia dell’Arte’ che, pur trovando in Venezia la sua popolarità, -grazie alla letteratura goldoniana-, vanta i suoi natali in Oneta, una frazione di San Giovanni Bianco in valle Brembana. Per quanto riguarda il suo vivace repertorio di canti e danze ne sono riconducibili le origini dagli usi e costumi delle sue valli e sono il risultato di anni di ricerca da parte del suo fondatore e dei suoi validi collaboratori di allora. Essi infatti, hanno saputo fondere insieme gestualità, modi di dire e frammenti di brani musicali, trattandoli come patrimonio inesauribile di saggezza e di vita. La ricostruzione, sotto forma di spettacolo, con canti e danze hanno consentito così di collocare nel tempo uno ‘spaccato di vita’ semplice che ci siamo lasciati alle spalle, ma a cui spesso dovremmo fare riferimento. Dopo la scomparsa del cav. Alfonso, nel 1969, l’attività folkloristica è stata diretta dalla figlia Marisa Orlando che ha traghettato il gruppo nel secondo millennio dedicandosi anch’essa fino all’ultimo con la dedizione che il padre le aveva raccomandato. Oggi l’eredità di questo patrimonio culturale è stata affidata, per concessione della famiglia Orlando, ad alcuni esperti collaboratori che hanno condiviso negli anni la passione per questa attività folkloristica. E’ stata così costituita un’associazione finalizzata al proseguimento delle attività del gruppo con il rinnovato spirito ed entusiasmo come negli intenti del suo fondatore. Normalmente sono circa trenta gli elementi, che tra musici e danzatori, costituiscono la struttura del complesso che si esibisce in spettacoli e sfilate. Essi indossano dei costumi in taglio tradizionale che si ricollegano in gran parte a quelli in uso nel 1700 nelle località montane della provincia bergamasca, con particolare riferimento a quelli della valle Seriana. La figura simbolica di spicco che, ovviamente, è sempre presente nelle coreografie delle danze è Arlecchino, ed è per questo motivo che i colori degli abiti, sia maschili che femminili, è variopinto come le pezze colorate del vestito della famosa maschera. In sessant’anni di incessante attività innumerevoli sono le partecipazioni ed eventi sia in Italia che all’estero, con importanti partecipazioni -su invito- a Festival folkloristici Internazionali.
ARLECCHINO
Brembate di Sopra, c⁄o R.S.A. Casa Serena via Giovanni XXIII, 14
R
via Marconi, 15 - 24010 - Sorisole - BERGAMO - BG
Locatelli Giampaolo - 035 577371 - 335 6119542
Fax: - 035 460674
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Ass.pr.soc. RECERCAR DANZANDO E RECITANDO
via A.da Calepio, 2 - 24125 - BERGAMO
Maria Bassi - 345 5152300 - Fax: 035 219006
recercardanzando@gmail.com
FRUSTATORI DI FERNO
Il “Gruppo Folcloristico Frustatori Ferno” nacque nell’autunno del 1984. In quegli anni in paese si svolgeva il Palio di San Martino e fu proprio in occasione di una delle sfilate d’apertura della tradizionale sagra cittadina che cominciò a prender forma l’idea di dar vita ad uno spettacolo che fosse al tempo stesso originale, dinamico e coinvolgente. Si pensò a tante possibili soluzioni, fino a quando alcuni fernesi, in gita a Pisogne (BS) per l’annuale Festa del Fungo, ebbero modo di assistere all’esibizione di un gruppo folcloristico proveniente da Brisighella, un paese in provincia di Forlì. La “Banda del Passatore”, questo il nome del gruppo, portò in scena uno spettacolo fatto di schiocchi di frusta che lasciò senza fiato quella che in seguito divenne l’anima dei Frustatori di Ferno. La sintonia tra lo spettacolo interpretato dalla “Banda del Passatore” e l’idea dei fernesi di creare una rappresentazione folcloristica nuova ed originale fu immediata, tanto che, nel giro di pochi mesi, dopo un’intensa attività di scambio con gli amici di Brisighella volta ad apprendere tecniche, movimenti e conformazione delle fruste, si formò il primo nucleo del “Gruppo Folcloristico Frustatori Ferno”. Di lì a poco si ebbe il debutto in paese, che avvenne nel corso della VI edizione del Palio di San Martino: era il 26 maggio del 1985.
Composto originariamente da sette persone, il Gruppo conta attualmente una ventina di elementi, uomini e donne, anche di giovane età, ormai protagonisti delle più note manifestazioni folcloristiche nazionali ed internazionali. Il loro spettacolo riprende un’antica usanza dei carrettieri, abilissimi nel far schioccare le fruste per richiamare l’attenzione degli animali da traino, e consiste appunto in un “gioco” di fruste a ritmo di musica. Durante le varie esibizioni, che richiedono una notevole agilità tecnica e rapidità di polso, i Frustatori si alternano nella realizzazione di figure artistiche, spesso molto dinamiche ed articolate, a seconda dei tempi e degli spazi, realizzando uno spettacolo ricco di coreografie. Anche i costumi utilizzati si ispirano all’abbigliamento degli antichi carrettieri: tutti gli uomini vestono con camicia bianca, scarpe nere, gilet con stemma del Gruppo e pantaloni alla zuava; stesso abbigliamento per le donne che, però, in una sorta di adattamento femminile di quelli che erano gli abiti tipici dei carrettieri, al posto dei pantaloni alla zuava indossano una gonna a pantaloni.
E’ la frusta, tuttavia, l’autentica protagonista delle rappresentazioni dei Frustatori fernesi. Si tratta di un vero e proprio pezzo di artigianato, frutto del lavoro, paziente e meticoloso, di un artigiano di Taio, un paesino della Val di Non in provincia di Trento. Ogni frusta è composta da due elementi: il flagello, costituito da lunghe corde intrecciate manualmente, ed il manico, un pregevole manufatto ricavato dal tronco del Celtis Australis, una pianta comunemente nota come “Bagolaro” o “Vermiglio”. Il suo legno, particolarmente duro e flessibile, si presta perfettamente ad essere impiegato nella costruzione di manici da frusta che rischierebbero altrimenti di rompersi sotto i vigorosi colpi delle sferzate. Solo dopo una lunga e delicata lavorazione, che passa attraverso lo sgrossamento, l’attorcigliamento, l’essiccatura e la stiratura, il manico, unito alle corde intrecciate, è finalmente pronto a produrre i coinvolgenti schiocchi che animano ogni esibizione dei Frustatori, rendendola allegra, gioiosa ed unica nel suo genere.
Negli anni, oltre ad affinare tecniche, movimenti del polso e figure coreografiche, il “Gruppo Folcloristico Frustatori Ferno” ha anche provveduto ad ufficializzare la propria attività. Si è dotato di uno stemma, che raffigura le fruste ed un albero in fiamme, simbolo del Comune di Ferno; di uno stendardo che, su sfondo blu, riproduce lo stemma del Gruppo; dell’atto costitutivo e di uno statuto. Ed è proprio lo statuto a riassumere gli obiettivi del Gruppo folcloristico fernese: scopo dell’Associazione, si legge nel documento, sono la ricerca, lo studio e la divulgazione, senza scopo di lucro, dei valori insiti nel patrimonio delle tradizioni popolari esaminate nel loro contesto storico e geografico. Si tratta di un’aspirazione indubbiamente molto ambiziosa: recuperare e trasfondere nella sua complessità il passato ed il suo prezioso patrimonio tradizional-popolare, così immensi e ricchi di contenuti e significati, talvolta è davvero difficile ed il cammino da compiere è certo ancora lungo, ma la costanza e l’intensità profuse in tutti questi anni dai Frustatori per trasmettere ovunque l’amore ed il rispetto per le antiche usanze popolari sono state proficue ed innegabili. Dal 1985 ad oggi, il “Gruppo Folcloristico Frustatori Ferno” ha avuto modo di entrare in contatto con le più varie ed affascinanti tradizioni popolari, in uno scambio interculturale che li ha portati in numerosi paesi italiani, ma anche in Svizzera, Germania, Francia, Slovacchia, Finlandia, Slovenia e Messico per diffondere l’antica costumanza dei carrettieri e per conoscere i costumi altrui, in vista di un accrescimento culturale e soprattutto spirituale. Insieme al bagaglio culturale, infatti, sono maturati amicizia, stima reciproca e affiatamento tra i componenti del Gruppo e nei confronti degli altri, quali valori unici e inscindibili da ogni rappresentazione folcloristica.
Così, nel diario che puntualmente raccoglie i ricordi e le sensazioni dei Frustatori al termine di ciascuna esibizione non è raro trovare una nota che tuona di gioia, di commozione e al tempo stesso di appagamento per la “missione” compiuta: “…Anche oggi la soddisfazione, aggiunta al piacere, di aver condiviso momenti della giornata con altri gruppi, in uno scambio di usi e tradizioni, ci rende più saldi e arricchisce ineffabilmente il nostro animo… ”.
Il “Gruppo Frustatori Ferno” è iscritto all’U.F.I. dall’estate del 1997.
FRUSTATORI DI FERNO
via Garibaldi, 31 - 21010 - FERNO
Anna La Salandra -
0331 240537 - 347 0011707
Fax: - 0331 1893362
www.frustatoriferno.it
frustatori@virgilio.it
I AMIS
Il Gruppo folkloristico “I AMIS” è sorto nel 1987 in seno alla Famiglia Legnanese.
La finalità del gruppo è riscoprire e far rivivere le antiche tradizioni di una Legnano contadina oramai scomparsa.
Ogni aspetto del gruppo è stato curato attentamente:
il nome “I Amis” , cioè “Gli Amici”, perché , come recita una poesia del nostro repertorio “nell’amicizia noi crediamo, ma quella vera che tutti vogliamo”;
i canti e le antiche danze sono frutto di una non facile ricerca;
i costumi rispecchiano fedelmente la moda locale di fine ottocento, ripesa da documenti ed illustrazioni.
I colori utilizzati, il bianco ed il rosso, sono quelli dello stemma cittadino e della Famiglia Legnanese.
il coro, di estrazione polifonica, presenta canti popolari in dialetto legnanese e lombardo tra cui alcune pastorali natalizie e canto religiosi.
i ballerini si esibiscono in danze popolari d’altri tempi , che venivano eseguite sull’aia per festeggiare il buon raccolto o in occasione di feste paesane, accompagnate da fisarmonica, chitarra e tamburello.
Il repertorio comprende anche divertenti scenette di sapore agreste, che ripropongono quadri di vita popolare di un tempo, nonché poesie in vernacolo.
Il Gruppo, che si avvale di oltre trenta elementi, ha la suo attivo numerose manifestazioni in Italia ed all’estero. Ha partecipato a rassegne nazionali ed internazionali ed a trasmissioni televisive
(Antenna 3, Telenova, Telelombardia, Rete Quattro, ecc.).
Tra gli appuntamenti annuali:
la rassegna dei gruppi folcloristici a legnano, giunta alla 19° edizione;
la Santa Messa della vigilia di Natale, in dialetto, nelle chiese legnanesi.
Direttore del gruppo: Francesco Fraticelli
Direttrice artistica:
Direttore del coro: Lino Sementa
Fisarmonicista: Josiane Maes
I AMIS
via Matteotti,3 - 20025 LEGNANO MI
Presidente: - Bononi Gianfranco
Telefono⁄i: - 331 545178 - Fax: - 0331 545178
E-Mail Gruppo: - segreteria@famiglialegnanese.com
IL PASSEMEZZO
…Esplorare il passato attraverso le tracce materiali, pittoriche, testuali lasciate da chi ci ha preceduto;
…ridare vita alle voci, alle emozioni, ai sentimenti degli uomini e delle donne che hanno contribuito attraverso i secoli a formare la nostra cultura e le nostre tradizioni…
…ricostruire attraverso la danza frammenti della nostra Storia, offrendo di riviverne la suggestione e di mantenerne la memoria…
questi sono gli obiettivi che si propone l'Associazione Culturale Il Passemezzo, nata in Bergamo nell'ormai lontano 1992 dall'impegno e dall'esperienza di un piccolo gruppo di appassionati di storia della danza, e tutt'ora guidata da M. Bassi, Storica della Danza, collaboratrice del CERS e Direttore Artistico del gruppo.
Attraverso un articolato percorso di crescita, l'Associazione ha sviluppato in questi anni la ricerca storica - estesa dal periodo basso-medievale sino al maturo Rinascimento - non solo sulle danze e sulla loro evoluzione nel tempo, ma anche sulla cultura di cui esse sono state espressione.
L'Associazione Culturale Il Passemezzo fonda oggi la sua attività sull'analisi filologica e la comparazione delle fonti scritte - in primo luogo dei manuali di danza pervenutici sin dal 1400 - delle fonti iconografiche, dei reperti materiali, applicando i risultati della ricerca alla pratica della danza e delle discipline ad essa correlate.
Per meglio cogliere e riprodurre atmosfere e mondo interiore dei nostri predecessori, il dato tecnico scaturito dalle fonti viene rivitalizzato attraverso l'approfondimento delle relazioni fra movimento, linguaggio del corpo e comunicazione.
In quest'ambito, significativo diviene anche l'apporto del costume, l'involucro attraverso cui il corpo si rappresenta, e che ne modella aspetto e modo di muoversi nello spazio scenico. Per tale motivo pari attenzione viene posta nella ricostruzione degli abiti relativi ad ogni periodo rappresentato, con una particolare ricerca volta a ritrovare le strutture sartoriali del passato, molto diverse dal modo di "costruire la veste" in uso nella sartoria moderna.
Corsi, stage, laboratori sartoriali - affidati a docenti qualificati - concorrono in tal modo a ridare vita ai personaggi e alle atmosfere fissate nelle immagini dell'epoca.
Essi vengono quindi riproposti attraverso danza, vesti e gestualità, nell'ambito di manifestazioni di rievocazione storica, feste e animazioni con coinvolgimento del pubblico, spettacoli teatrali, conferenze o altri eventi culturali a cui l'Associazione stessa partecipa o di cui è promotrice.
IL PASSEMEZZO
via A.da Calepio 2, 24125 Bergamo
c⁄o Laura Tazzi via Pavia 8 20090 Cusago (MI)
Pedretti Nadia - 338 4500536 - Fax: - 035 219006
www.ilpassemezzo.it
info@ilpassemezzo.it
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