RVG settimana 47
 
Radio-Video-Giornale del Villaggio
 
Settimana-47 del 2023
 
RVG-47 - da  - Radio-Fornace
Calendario della settimana
Settimana 47        2023-11-20  -  Novembre
lunedi        20/11       settimana 47        324 giorno
marrtedi        21/11       settimana 47        325 giorno
mercoledi        22/11        settimana 47        326 giorno
giovedi        23/11        settimana 47        327 giorno
venerdi        24/11        settimana 47        328 giorno
sabato        25/11        settimana 47        329 giorno
domenica        2/11 6       settimana 47        330 giorno
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20 Novembre 2023 - lunedi - sett. 47-324
redigio.it/rvg100/rvg-47-324.mp3 - Ti racconto il giornale
Notizie dal Ludico
Notizie dal Villaggio
Qui si lavora: E' pronto il menu' di Capodanno. (consultare il volantino)
Richiesta di volontari
Si tratta di aiutare per l'installazione dell'arredo natalizio.
Notizie di RVG (Radio-Video-Giornale)
Nota del giorno - E anche quest'anno, come tutti gli anni, è arrivato il rilievo per il consumo dell'energia elettrica. Cioè rilievo significa prendere i numeri che sono stati registrati l'anno scorso a dicembre a ottobre a ottobre di quest'anno ed è arrivato anche il mio resoconto. Posso dire che è irrisorio e moltiplicato per zero 30 kilowatt anche in euro è irrisorio. Si vede che mi so gestire bene. E voi?
Autunno Milano
e, all'improvviso, l'estate sprofondo'  nell'autunno.Le metropoli non sono i luoghi più adatte per apprezzare fino in fondo tutte le sfumature in una stagione così romantica e malinconica come l'autunno. Non lo sono perché divorate da due dei mali più vistosi della modernità, il rumore e la fretta.L'autunno, invece, è una stagione dalla atmosfere rarefatte, una stagione dal passo lento, una stagione fatta di raccoglimento e di silenzio.
La bicicletta
Uno dei primi celeriferi. - Fino alla fine del XIX secolo, il mezzo di trasporto più diffuso era la carrozza: prima dell'avvento delle automobili, infatti, le persone erano costrette a spostarsi in questa vasca da bagno con le ruote, trainata da cavalli. Questo fu per lungo tempo l'unico modo per raggiungere in poco tempo[1] città tra loro distanti anche centinaia, ma che dico, migliaia di centimetri. -
A seconda dell'impiego a cui erano adibite, esistevano vari tipi di carrozze, ma tutte quante avevano dei difetti comuni: il consumo eccessivo di combustibile[2], la bassa velocità ma soprattutto la costante puzza di merda. Non dimentichiamoci del povero cocchiere, sistemato al di fuori della carrozza ed esposto alle intemperie; costretto a queste avversità, cercava di sfogarsi come poteva frustando i poveri cavalli (che comunque continuavano ad andare lenti). -
Si iniziò così a pensare ad un nuovo e rivoluzionario mezzo di trasporto che sapesse unire esercizio fisico, vita all'aria aperta, riduzione dei consumi, maggiori velocità e rispetto per l'ambiente (e per i cavalli); era la nascita dell'automobile della bicicletta.
Cosa ascoltare oggi
  1. RF446 - redigio.it/dati2510/QGLN987-Varano-Borghi-appunti-01.mp3 - Appunti su Varano Borghi - Comune del 1908 - Era nella provincia di Como fino al 1926  -
Toponimi di Mercallo
5) Croso: in dialetto noto come Crös. Il toponimo è molto frequente in Lombardia nelle zone di media collina e di montagna. Il termine nei dialetti lombardi indica "un sentiero di montagna scavato naturalmente dall'acqua" . Alcuni intervistati hanno fatto notare come spesso questa voce possa indicare la zona più alta di un paese, in alternativa al toponimo Castèl, già citato in questo corpus . L'origine del nome è forse da cercare nella voce celtica *crosu "incavato"
6) Cuèt: prati un tempo coltivati situati a pochi metri a sud del centro del paese nei quali si coltivava principalmente mais a motivo di un terreno particolarmente favorevole (v. Cazzago Brabbia n. 9).
Novembre
Siamo al nono mese dell'antico calendario arcaico romano, chiamato "november", dedicato alla dea delle foreste e della luce lunare Diana o Artemide, considerata anche la protettrice degli schiavi e dei servi.
Per l'antica Grecia, il mese che cominciava il 15 novembre era chiamato "Maimacterione", mentre durante la rivoluzione Francese il periodo dal 22 ottobre al 20 novembre fu chiamato "Brumaio", di chiara ispirazione romana - le feste istituite da Romolo in onore del dio Bacco furono infatti chiamate le "Brumali". Lo stesso termine si ritrova nel'opera-balletto Carmina Burana di Carl Orff (1895/1982), portata al successo come colonna sonora di numerosi film, nella quale una strofa recita: "Tempore brumali vir patiens, animo vernali lasciviens. O! O! Totus floreo!".
Novembre comincia con la celebrazione di due feste, quella del primo giorno del mese, che è dedicata a tutti i santi, originata da papa Bonifacio IV, tra il 608 e il 615. Egli ricevette in dono dall'imperatore d'Oriente Foca il tempio della dea Cibale, costruito da Marco Vespasiano Agrippa sei secoli prima. Bonifacio IV ne fece un tempio cristiano, che venne dedicato alla Madonna e a tutti i santi martiri, proprio nel giorno del primo novembre, e fu da allora che vennero festeggiati in quella data tutti i santi, dapprima solo a Roma e poi nell'intera cristianità.
Il 2 novembre ricorre la commemorazione dei defunti, consuetudine che nasce dopo la fine del I millennio e che spesso è abbinata al crisantemo, considerato, a torto, foriero di sventura; pensate che nei paesi orientali è simbolo di buona sorte. Da noi questo fiore simboleggia le visite ai cimiteri che in quei giorni sono affollati nel ricordo dei nostri morti a suffragio storico della pietà di ognuno di noi, nei confronti di chi ci ha lasciato.
Novembre è il mese del tartufo, mentre a San Martino (11) si assaggia il primo vino; cadute le foglie compaiano le prime nebbie, nelle città predomina il grigiore. Permane qualche residuo di profumo collinare dal sottobosco, ma l'inverno è imminente e la natura sta per cadere nel suo letargo stagionale, con le prime nevicate sulle montagne.
Sempre in tema di santi, in questo mese si festeggiano San Carlo Borromeo (4), San Martino di Tours (11), San Renato (12), Santa Cecilia (22), Santa Caterina d'Alessandria (25), San Massimo (27) e Sant'Andrea (30).
Per i proverbi, i riferimenti ai santi sono un'usanza, cominciando da "A San Martino ogni mosto è vino" oppure "A San Martino si lascia l'acqua e si beve il vino". Altri santi avvertono che "Per Santa Caterina la neve alla collina" e "Per Sant'Andrea ti levi da pranzo e ti metti a cena". Per finire, un avvertimento: "Se in novembre non hai arato, tutto l'anno sarai tribolato".
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21 Novembre 2023 - Martedi' - sett. 47-325
redigio.it/rvg100/rvg-47-325.mp3 - Te lo racconto la giornata
Notizie dal Ludico
Notizie dal Villaggio
Esiste un lavorio intenso nel gruppo Whatsapp (miglioriamo la fornace"): arrivano proposte che vengono catalogate e numerate. Questa lista serve per ragionarci sopra una ad una.  e sviscerate.
Tante non sono menzionate perche' sono insopprimibili e senza possibilita' di riduzione (vedi tasse, manutenzioni ordinarie, ecc.)
Comunque mi prendo agio a tenerle in considerazione perche' anche una volta ben definite, vanno discusse con il consiglio, l'amministrazione e tutti gli altri soci. Ma e' ancora presto per qualsiasi considerazione.
Troppo presto.  Il ludico e' il piu' colpito . 3000 euro x 31  0 = 930.000 euro      40.000 / 930.000 = 4,3 %-  Togliere il ludico totale e' 4,3% - Risparmieremmo 129 euro all'anno.
Continuiamo la ricerca!!!!!  anche se mi sono scocciato!!!!!!
Radio-Fornace
  1. Radio fornace richiede ai villeggianti e non, se possibile avere disponibilita' di televisori vecchi da portare in discarica.
  2. Servono per il Ludico 2024. Indispensabile la porta USB e telecomando
La bicicletta
Dalle High bicycle ad oggi - Mancava poco per arrivare alle biciclette moderne: in fondo bastava inventare i pneumatici, la catena, lo sterzo, la trasmissione posteriore, il telaio di carbonio, i freni, i raggi. Ma anche il sellino. Quisquilie. Ora la bicicletta era davvero pronta a diversificarsi nelle forme più svariate e inutili; dall'inizio del secolo scorso, questo mezzo di trasporto ebbe una grandissima diffusione in tutto il mondo, nonostante la sua incompatibilità con gli altri utenti della strada (le carrozze prima e le auto dopo) che ogni anno provoca la morte di circa ventordici ciclisti. Infatti, secondo un articolo apparso recentemente sul prestigioso Times[4], la bicicletta è l'invenzione che dà più possibilità di lavoro ai becchini. -
Piccoli gesti - Trasporti
Sempre in movimento ma sostenibile
prediligi camminare, la bicicletta o i mezzi pubblici sulle brevi distanze .
Cerca di evitare di prendere la macchina o l'aereo quando non è necessario, soprattutto sulle brevi distanze, preferendo invece il treno.
Condividi l'automobile con altre persone per percorrere lo stesso tragitto o una parte di esso
Toponimi di Mercallo
7) Formighera: o Furmighéra è un appezzamento di terra a sud del paese al confine con il comune di Oneda, in un'area pianeggiante. È possibile interpretare questo toponimo come "formicaio" sulla scia di altri toponimi presenti in Lombardia derivanti dal termine latino formica
8) Fornace: denominata Fürnàas, è una zona nota di Mercallo poiché ospita ancora oggi tracce di quella fornace che per quasi un secolo è stata centro lavorativo per gli abitanti di Mercallo e dintorni. Il forno, di proprietà dei fratelli Colombo, è stato alimentato con (v. l'argilla proveniente dalla zona del Cret del limitrofo comune di Comabbio Comabbio ) e successivamente con una cava nello stesso comune di Mercallo in una zona a ridosso del Lago di Comabbio che ha poi dato vita al Laghèt o Pai, piccola pozza d'acqua ora indipendente e distante circa 150 metri dal lago. Questa cava di estrazione dell'argilla e la fornace erano collegati da un binario sul quale scorreva il materiale che veniva cotto nella fornace, rimasta attiva fino agli anni '60 del Novecento.
Cosa ascoltare oggi
  1. RF447 - redigio.it/dati2510/QGLN988-Varano-Borghi-appunti-02.mp3 - Appunti su Varano Borghi - RVG
Lettura della settimana - martedi
Busto Grande cento anni fa
Capitolo primo 1)
<< La prima metà dell'anno 1852 fu, almeno per Busto Arsizio e i circostanti paesi, per la non ordinaria scarsezza di pioggie, grandemente asciutta e secca... ». Non piovve per parecchi mesi, e i germogli di segala facevano fatica ad allungarsi di qualche centimetro sul terreno arido e ciottoloso che circonda il borgo. L'inverno non accennava ad andarsene nonostante il sole e faceva numerose ricomparse, con gelate improvvise. La notte dal 21 al 22 aprile calò sui campi una eccezionale brinata che distrusse quel poco che ancora resisteva alla siccità. Il termometro aveva segnato parecchi gradi sotto lo zero ed aveva fatto rabbrividire di freddo e di paura gli abitanti. Così il raccolto fu perduto e alla miseria si vennero ad aggiungere la carestia e la fame.
In giugno, le montagne del Varesotto e dell'Ossola si coprirono di neve e i venti soffiarono sul borgo una nuova ondata di freddo. Si arrivò, sempre all'asciutto, ai primi di luglio, quando un caldo tanto soffocante quanto improvviso si accanì contro la popolazione sfiduciata. Il 25 luglio, finalmente, si aprì il cielo e rovesciò sui campi e sulle case una gran massa d'acqua, che durò qualche giorno, e allagò quel poco che era cresciuto in tanto squallore. Sembrava però che la stagione ormai dovesse riprendere il suo corso normale.
Il 26 luglio, il dottor fisico Ercole Ferrario venne chiamato a vedere sette ammalati; il 27, otto altri. Così cominciò la pestilenza.
Il borgo di Busto Grande, per chi veniva da Milano e dalla Castellanza, lungo la strada che si staccava dalla napoleonica all'altezza della cascina del Buon Gesù, si presentava come uno dei grossi borghi incolori della campagna dell'alto milanese, anzi, senz'altro, il più grosso. Cascine sparse su un terreno avaro sempre in attesa d'acqua, sia che questa dovesse venire dal cielo o dagli uomini, come fanno fede le numerose frequenti processioni e i non meno numerosi progetti di irrigazione che già da allora, e da secoli, ingombravano i tavoli delle autorità cosidette costituite.
Il borgo conservava, visto di fuori, le solite caratteristiche, anche se, all'inizio della strada Ballone, si potevano notare dei segni diversi dai consueti: un lungo viale alberato, che un bando municipale del 1810, o pressapoco, aveva ridotto « ad uso di passeggio pubblico con piantagioni esotiche, siepi carpanili, cunette, ed altro
Ma si notavano anche, all'ombra discreta delle piantagioni esotiche, alcune delle numerose costruzioni - stanzoni e stanzonelli, si chiamavano adibite alla lavorazione del cotone, che si erano andate sviluppan- do in tutta la zona, dalla Castellanza a Gallarate, facendo centro a Busto, ove, vuoi per il carattere degli imprenditori, pronti ad ogni iniziativa e ad ogni rischio, vuoi per quello degli abitanti, che ostinatamente cercavano alle fabbriche, da secoli, quello che la terra non dava loro a sufficienza, si erano rapidamente sviluppate e ingrandite fino ad assumere il carattere di una vera e propria industria.
Scriveva, già nel 1614, un canonico, faragginoso storico bustese, che « su una popolazione di poco più di settemila anime »>> si contavano centoquaranta officine aperte e oltre sessanta chiuse: il che può almeno significare che, nei periodi di intenso lavoro, battevano a Busto, nel seicento, ben duecento fabbriche, quale più quale meno importante, ma tutte decisamente piene del fracasso di numerosi telai.
Il dottor Ercole Ferrario era allora uno dei tre medici che facevano servizio condotto per i poveri. Nato a Gallarate, laureatosi a Pavia, se n'era venuto a Busto ad esercitare la professione, coltivando ad un tempo la ricerca erudita, la lettura dei classici, il piacere di scrivere, insomma tutta quella infarinatura umanistica così frequente nei medici del secolo scorso. Sopratutto amava studiare, rifacendosi alle antiche esperienze, la vita di alcuni medici saliti in fama e scriverne con qualche commento non privo di interesse. Amava la sua e la nostra terra e ne studiava gli uomini e le loro occupazioni, il vitto, le condizioni delle abitazioni, le possibilità agricole; e di tutto rendeva conto, quasi ogni anno, in qualche breve memoria che veniva pubblicando sui giornali o sulle riviste. Uomo meticoloso e preciso, prendeva nota degli avvenimenti, e segnatamente di questi che stiamo raccontando e che hanno per oggetto quel morbo di cui abbiamo fatto cenno all'inizio. << Mio intento è solo di descrivere l'epidemia che ho dovuto curare specialmente per ciò ch'essa si presentò con alcuni sintomi non comuni a siffatto morbo. Che se la storia ch'io ne darò riuscirà meschina e difettosa, come lavoro di un'oscuro e indotto medico, massime ove si voglia mettere al ragguaglio di quelle stese da oculati e abilissimi medici, nutro però fiducia che non abbia ad essere del tutto spregievole a motivo dell'unico vantaggio che derivami dalla posizione mia di medico condotto. Imperocchè le migliori e più accreditate, almeno per quanto io ne so, descrizioni che di tal morbo si hanno, furono opera di medici che lo osservarono negli ospedali, e perciò molte particolarità concernenti specialmente l'eziologia non poterono a loro esser ben note. Laddove fra i malati, ch'io curai, io verso continuamente, e conoscone appieno le abitudini, le occupazioni, la maniera di vitto, la condizione delle loro abitazioni, ogni cosa insomma che li riguarda
E, più sotto:
« A più chiara intelligenza di quanto sono per esporre giova avvertire che Busto Arsizio è una assai grossa borgata nella provincia di Milano, popolata da quasi 12.000 abitanti dediti al commercio ed alle manifatture del cotone, ed all'agricoltura. Qui v'ha sempre quantità grande di malati essendo, per quanto pare a me, e fatti i debiti ragguaglj, il numero di essi in questo borgo almeno il doppio di quello de' circostanti paesi, e ciò per motivi a questo borgo speciali... Il servizio sanitario è affidato a tre medici-chirurghi condotti, e ad un flebotomo. A questa condotta è aggiunto anche il comune di Sacconago colla popolazione di circa 1700 anime, e questo è servito per turno mensile dai medici di Busto. Il personale sanitario è insufficiente; poichè quando hassi anche Sacconago, un sol medico deve attendere ad una popolazione di circa 5600 individui, molti dei quali alloggiano in numerose cascine, delle quali parecchie son lontane da uno a due miglia dal comune, e molto discoste tra loro. Ora chi ha il terziere più zeppo di poveri, com'è il caso mio, quando ha anco Sacconago è veramente oppresso da faticosissimo lavoro, a motivo e de' molti ammalati, e delle cascine che sono per me 45, in cui abita meglio d'un migliaio di persone, sicchè talvolta non si può attendere convenientemente alle cure ».
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22 Novembre 2023 - Mercoledi' - sett. 47-326
redigio.it/rvg100/rvg-47-326.mp3 - Te la racconto io la giornata
Notizie dal Ludico
Notizie dal Villaggio
Mio sono scocciato della chat di whatsapp de "miglioriamo la fornace" . Ero curioso perche' dal titolo della chat mi ha incuriosito. Vediamo cosa si puo' fare.
Risultato dopo due giorni: Inutili e inconcludenti. Anche a spremere, mi risulta che e' una chat  dove l'argomento rimarra' eterno.
Non ci entro piu' . E' una perdita di tempo.
Toponimi di Mercallo
9) Gerbi di Canè: terreno un tempo coltivato al di sotto del Montrucco, adiacente all'odierno cimitero comunale cittadino. I due termini sono già stati analizzati in precedenza (v. Comabbio e Cadrezzate ).
10) Gerbiaschio: cascina denominata dai locali Gerbiàsch situata anch'essa tra la sponda ovest del Lago di Comabbio e il Monte della Croce, pochi metri sotto la Bellingera. E' segnata sulle carte anche come Gerbiasco. Il nome può essere fatto risalire alla voce dialettale gerb "acerbo" (v. Comabbio ) con l'aggiunta del suffisso-asch, forse con valore dispregiativo.
11) Mirabella: grande cascina meglio nota come Mirübéla situata sul confine sud nei pressi del comune di Oneda (v. Comabbio).
Cosa ascoltare oggi
  1. RF300 - Radio Fornace del 01 luglio 2023  - redigio.it/dati2512/QGLN1177-Lago-Biandronno-03.mp3 - Lago di Biandronno - 7,25 -  -
La bicicletta
La mountain bike - Gesù e il solito allenamento quotidiano con la sua mountain bike.
La mountain bike è il sogno di ogni bambino. È una bicicletta che può andare praticamente ovunque, salvo che sull'asfalto. Infatti, mentre è possibile scalarci l'Everest, non è possibile andare a più di 2 km/ora in strada, perché le 45 sospensioni presenti sulle ruote disperdono tutta l'energia della pedalata.
Bicicletta a pedalata assistita - Mr. Bean prova una bicicletta a pedalata assistita. Giustamente, Bismarck lo guarda male. « Bello, questo motorino! » - (Idiota su bicicletta a pedalata assistita.)
Chi vuole passare per ciclista, ma è troppo pigro per impegnarsi seriamente, deve comprare assolutamente questa bicicletta; infatti, il piccolo motore celato nel telaio vi permetterà di superare ogni salita[5]. In alternativa, potete sempre pedalare rimanendo attaccati alla presa di corrente con l'apposito cavo. Ricordate, però, che quando la acquisterete molto probabilmente la gente penserà che voi siate degli scansafatiche. E non avranno tutti i torti. Fareste meglio a dire che, in realtà, non avevate neanche i soldi per un ciao, maledetto ciao. Uso consigliato: qualunque, basta che abbiate almeno qualche km di prolunga e una presa di corrente
Lettura della settimana - martedi
Busto Grande cento anni fa
Capitolo primo 2)
Eppure il dottor Ferrario, nonostante il lavoro gravoso, trovava, di ritorno dalle visite, e accomodato il calesse, il tempo di studiare e riordinare le annotazioni della giornata:
<...al dopo pranzo del 26 luglio, vale a dire nel giorno che successe a quello in cui cominciarono a cadere abbondanti piogge, fui chiamato a vedere sette ammalati, che tutti presentavano gli stessissimi sintomi, e nel 27 otto altri attaccati dallo stesso morbo. E il numero di questi ammalati crescevasi ad ogni tratto or di due, or di tre, ed or di più infino al 10 settembre, essendo in quel giorno pervenuti al numero di 76 >>.
<< ...in alcuni cominciava con un oscuro ma non grave malessere: lagnavansi essi di una certa pigrizia nelle membra, e d'avere il corpo indolenzito quasi fosser stati percossi; volontieri si corcavano, ma presto si levavano, e quasi per scuotersi di dosso quella ingrata pigrizia si davano a qualche lavoro, il quale però eran costretti a tosto abbandonare non reggendo loro le forze. ...io cominciai sempre dalle cavate di sangue generali; e queste ripetei fino otto, dieci, dodici ed anco più volte... feci pure grande uso delle sanguisughe... Le emissioni di sangue erano i principali soccorsi: ma convien dire che il vantaggio, che se ne ritraeva, non era giammai nè evidente, nè pronto... Dopo le cacciate di sangue, all'assoluta dieta e alle bevande semplici io affidava special mente la cura de' miei ammalati... permettevo poi che l'acqua fosse acconcia con limoni, aranci, aceto o con serve d'amarasche e lamponi... ».
Nel borgo, intanto, andava dilagando la paura. Chi parlava di tifo petecchiale, malattia che aveva più volte invaso il paese, chi temeva il tramutarsi del morbo in colera, che quasi ad ogni anno faceva la sua apparizione; chi dava la colpa al pane rincarato di ben due centesimi e- non ultimi - vi erano anche quelli che attribuivano una buona parte del male ...all'ospedale che stava sorgendo sul vialone della Beata Vergine delle Grazie.
Il dottor Ferrario si chiese più volte, nelle sue meditazioni, dopo le tremende giornate se « potrebbe per avventura a taluno nascere il dubbio che questa maniera di malattia, anzichè epidemica od endemica, dir si debba contagiosa ». Ma occorreva dimostrare che fosse importata diceva << ma non mi venne fatto di trovarlo, giacchè nessuno de' primi che s'incontrarono era stato fuori di Busto, nè ne' limitrofi paesi avevasi tal morbo ». Pensò alle belle uve bustesi, che da due anni << vedevansi schifosamente insozzate e guaste dal rovinoso oidio » : ma lo dovette escludere, avendo constatato che la malattia infieriva anche nell'interno del borgo, dove non crescevano viti. Gli parve allora ragionevole pensare che la alterna condizione dell'aere « caldo e secco » e le pioggie recenti portassero ad uno squilibrio elettrico, e cioè << l'improvviso mutamento dello stato igro-termo-elettrico dell'atmosfera >> favorisse il nascere e lo svilupparsi del morbo. Ma perchè  si disse Sacconago, in cui le condizioni atmosferiche erano identiche a quelle di Busto, non si ebbero ammalati? Pensò alla professione principale dei bustesi, ma anche questa ipotesi cadde perchè si riscontrarono ammalati anche fra gli artigiani e i contadini << ed anco persone di agiata condizione ». Occorrevano dunque scrive sempre il nostro medico - < cognizioni ben più ampie di quelle di un tapinello di medico condotto, a cui scarsissimo è il tempo per procacciarle e più scarsi ancora i mezzi... E se a taluno potesse parere che si cavasse troppo di sangue, o falsamente e dannosamente si lasciassero da banda i purganti, od altro di simile, io a costui farei notare che le malattie si modificano grandemente secondo i tempi e i paesi, i quali spesso dan loro una particolare fisionomia... ».
Eppure, a questo punto, il nostro medico aveva forse messo il dito sul giusto: il paese.
< Sonvi al nord-ovest di Busto continua il nostro e a poca distanza dal paese, parecchie cascinette fondate in mezzo ai colti, nè da essi divise per siepi o muri. Benchè un po' umide nelle stanze inferiori, si debbono considerare non pertanto come non insalubri abitazioni... Nell'interno del borgo avvi una contrada diretta dal sud al nord, abitata dal più minuto popolo che là vi è veramente intasato e stipato. Quanto sieno orribili quivi alcune abitazioni, e come vi si trascuri tutto ciò che non solo la polizia medica, ma l'istinto medesimo suggeriscono, io non voglio dirlo, per non destare in altri il ribrezzo che son costretto più volte a provare». (Che ne dicono i nostri urbanisti del 1956 che buttan giù le ville per costruirci dei palazzoni, e lasciano ancora in piedi queste brutture?). Ma continuiamo la lettura: << Granchè, granchè che ove è maggior l'opulenza, ivi siavi anco la più schifosa e ributtante inedia! Veramente gli estremi si toccano. Questa è la contrada di Savico, nome che alcuni vogliono derivare da Sanus vicus. Se ciò fosse, sarebbe pure la bella ironia... E, cosa strana ma pur vera, il morbo più infierì nelle cascinette che non nella sozza contrada di Savico. Ma ciò che non è punto strano, sibbene doloroso, mietè assai più vit- time in Savico, che nelle cascinette... ».
II povero dottor Ferrario, che nella divisione delle condotte mediche gli era proprio toccata quella dei quartieri più miseri « zeppi di poveri », iniziò la sua via crucis al rovesciarsi del secondo acquazzone. Quattro mesi esatti, senza riposo, di porta in porta, di cascina in cascina, a far salassi e fomenti, a guardar lingue e applicare sanguisughe, ma, sopratutto, a prendere amorosamente nota di tutto: del « garzonetto » Z. C., garzonetto di sarto, di anni 17 e mezzo, << d'abito scrofoloso » morto « un po' prima della mezzanotte, quantunque sollecitamente mi vi recassi »; della maritata R. M. << lavandaja, robusta e assai laboriosa », che spirò il 6 settembre « giorno piovoso e nubiloso »; della giovinetta G. G. di 18 anni, « di tempra delicata, pallida, amenorroica, tessitrice, nubile e di mal ferma salute »>, che morì il 2 settembre mentre si alzava << un impetuoso e freddo vento »; del contadino A. G. di anni 25, << robustissimo e assai faticante » che « reca stupore come duri in vita ». Tutto ciò di giorno in giorno, per quattro mesi, senza aiuto, peraltro richiesto ma negatogli dal podestà e dai savi municipali, che avevano evidentemente più a cuore le finanze comunali che la salute della popolazione
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23 Novembre 2023 - Giovedi' - sett. 47-327
redigio.it/rvg100/rvg-47-327.mp3 - Te la racconto io la giornata
Notizie dal Ludico
Notizie dal Villaggio
Toponimi di Mercallo
.14) Paradiso: un tempo la più grande cascina del paese, situata pochi metri a nord del centro cittadino. Il nome forse è dovuto all'ottima vista che si gode da questa posto e alla grandezza della costruzione che oggi, ristrutturata, ha dato vita a due grandi abitazioni distinte.
15) Paurèt: piccolo campo un tempo coltivato sulla sponda sud del Lago di Comabbio ora diventato boschivo e paludoso a causa dell'abbandono (v. Cadrezzate).
16) Pintisin: bosco situato tra le piccole valli create tra il Monte della Croce e la Bellingera, oggi zone boschive e che un tempo ospitavano piccole colture di uva. Il toponimo ha una etimologia incerta. In dialetto è nota la voce pintin (o pentin) che designa il "regolo", un uccello simile al passero. Potrebbe trattarsi, dunque, di un diminutivo.
Cosa ascoltare oggi
  1. RF299 - Radio Fornace del 30 giugno 2023  - redigio.it/dati2512/QGLN1176-Lago-Biandronno-02.mp3 - Lago di Biandronno - 8,58 -  -
Proverbi Milanesi
Se nel cervell te fee rotolà i penser, non te ghe dee el temp de formà ragner!
Se nel cervello fai rotolare i pensieri, non gli dai il tempo di formare ragnatele!
Un detto ormai caduto in disuso, ancora validissimo però per il suo significato. Era citatissimo per coloro che dimenticavano sovente di tenere fede agli impegni assunti; l'allusione alle ragnatele era un invito a pensare e ragionare per ricordare.
Tradizioni culinarie di Crema
Miracolosamente sospesi fra dolce e salato, nobilissimi, i "turtei" si gustano tradizionalmente conditi con burro, salvia e abbondante grana grattugiato. Quale occasione migliore per farlo nell'annuale Tortellata Cremasca, puntualmente imbandita in piazza a Crema per Ferragosto?
LE COTICHE E I FAGIOLI Sarà meglio invece attendere giorni meno canicolari per assaporare altre specialità del territorio cremasco e cremonese, come le cotiche con i fagioli dell'ochio. Lessati con rosmarino i fagioli preventivamente bagnati, le cotenne scottate, tagliate a listerelle, infarinate e rosolate nel burro, bagnate di Marsala, saranno lentamente cotte per un paio d'ore con pelati aggiungendo di tanto in tanto un poco di brodo dei fagioli, uniti una decina di minuti prima di concludere per "maritare" i sapori e servire il tutto spolverato di grana grattugiato con crostini di pane. In tutta la Lombardia si pratica una variante fatta con fagioli borlotti lessati, ma in questo caso, bollite lungamente a parte anche le cotiche con aglio, cipolla e sedano, si uniscono gli uni e le altre in casseruola con un soffritto di carota, cipolla, sedano e lardo appassito nel burro, facendo insaporire adagio per una mezz'oretta con pomodoro e qualche cucchiaiata di brodo delle cotiche, assaporando infine il tutto con la benedizione di un rosso asciutto e corposo.
Lago di Comabbio
Il Lago di Comabbio è un'altra oasi naturalistica di notevole interesse. Possiede tra le piante che ornano le sue rive delle vere e proprie rarità, soprattutto nella fascia di vegetazione galleggiante. Tipica è la pianta i cui frutti sono noti come "castagne d'acqua", ancora oggi mangiate dalla gente del lago.
La bassa profondità nonché lo scarso ricambio delle acque del Lago di Comabbio favoriscono durante il periodo invernale la formazione di uno strato di ghiaccio di discreta dimensione e sin dai tempi più antichi le comunità rivierasche godevano del diritto di uso civico della cavatura del ghiaccio, che veniva raccolto in ghiacciaie per la conservazione del pesce e di altre derrate alimentari.
La baia di Corgeno
Un'area poco conosciuta offre peculiarità rilevanti dal punto di vista ambientale, naturalistico e storico. La fioritura delle piante acquatiche e la nidificazione di molte specie di uccelli di palude rende questi ambienti particolarmente interessanti nel periodo primaverile. - La sponda meridionale del Lago di Comabbio, nota come baia di Corgeno, è una area verde in cui nidificano molte specie di uccelli acquatici e di anatre. Questo specchio si d'acqua si caratterizza anche per l'alta pescosità, con un patrimonio ittico vasto, costituito soprattutto da lucci, lucci perca, scardole, carpe e tinche. - La frazione di Corgeno offre al visitatore la possibilità di percorrere un itinerario naturalistico noto come 'Percorso Acqua', che costeggia le rive del lago, inoltrandosi nei canneti circostanti, attraversando una spiaggia attrezzata ed un centro di canottaggio tra i più importanti della zona. - Sempre a Corgeno si trova una buona parte di quell'area lacustre nota come "palude di Mercallo" per la quale è documentata la presenza di antiche popolazioni d'origine celtica, chiamate "Corogennates":- in questa zona, dove il lago si fa sempre più paludoso, sono stati infatti scoperte alcune palafitte, le uniche che siano state rinvenute sul Lago di Comabbio e che insieme agli impianti palafitticoli del vicino Lago di Varese, costituisce un sistema archeologico tra i più importanti al mondo. La scoperta di tali insediamenti preistorici risale alla fine del diciannovesimo secolo, periodo in cui la febbre dell'archeologia ha permesso il ritrovamento di molte testimonianze sul territorio varesino.
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24 Novembre 2023 - Venerdi' - sett. 47-328
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Notizie dal Ludico
Notizie dal Villaggio
Toponimo di Comabbio
3) Biès: piccolo terreno all'interno del Prin. L'etimologia del termine è incerta. Biès può essere fatto risalire alla voce dialettale pubiée "pioppeto" (cfr. Biée microtoponimo presente nel comune di Pura nel distretto svizzero di Lugano)con la presenza del suffisso -icum, largamente attestato tra i fitotoponimi, che spiegherebbe così l'insolito esito in -s finale praticamente assente in quest'area dialettale. Un'altra ipotesi foneticamente plausibile è *abietum "insieme di abeti", etimologia meno probabile, però, vista la scarsa presenza della pianta a questi livelli altimetrici.
4) Bosch a Fusitt: (Fufit) è il bosco che si incontra una volta superato il Morasson. Il bosco ha un nome di dubbia origine che seguendo le leggi fonetiche difficilmente può risalire ad un diminutivo del termine dialettale fòs "fosso". I parlanti locali assicurano comunque l'ampia presenza di fossi, utilizzati per drenare il terreno umido e renderlo disponibile alla coltivazione (v. Cazzago Brabbia)
La bicicletta
Bicicletta a scatto fisso - Incontro tra un'auto e alcune biciclette a scatto fisso. Cosa hanno in comune? Sia quest'auto che le bici non hanno i freni. - « Bella, ma dove sono i freni? » - (Uno che non ha capito bene cosa si intende per scatto fisso. )
La bicicletta a scatto fisso è un tipo di bicicletta dove, per mancanza di voglia dei costruttori, mancano il cambio, i rapporti, i freni e qualche volta anche il sellino (es. bici per sole donne o diversamente maschi)[6]. Questo implica la totale mancanza di meccanismi a ruota libera: in altre parole, vuol dire che il movimento della pedalata viene trasmesso direttamente alla ruota. Sarebbe quindi teoricamente possibile andare in retromarcia pedalando all'indietro, ma qualcuno ha decretato che questo metodo serva a fermarsi. La risposta dei nostri esperti è stata boh.
Uso consigliato: solo per gli amanti dell'adrenalina pura. Infatti nel 98,7% dei casi una frenata con questo tipo di bicicletta porta inevitabilmente alla rottura dei tendini delle gambe.
BMX - Questa non è una BMX, ma un truzzo la comprerebbe comunque. - « Minchia, oh! » - (Truzzo su bmx, poco prima di perdere tutti i denti.)
Le BMX, dette anche bici per nani, sono biciclette monomarcia, leggere e robuste ideate per i truzzi che vogliono apparire spettacolari. Sono talmente piccole che su di esse vengono spesso montate le ruote degli skateboard. Siccome i tracciati di gara riservati a queste bici sono caratterizzati da dossi, curve paraboliche, botole e massi rotolanti, solitamente chi le compra è convinto di aver comprato un mezzo da motocross. Uso consigliato: per chi vuole rendere ricco un suo amico dentista.
Specialità culinarie milanesi
Per realizzare piatti di settima scelta, la cucina milanese vanta una varietà e una qualità che poche città al mondo si possono permettere. La straordinaria gastronomia milanese richiede una preparazione fuori dal comune che solo i veri milanesi posseggono e si tramandando gelosamente di generazione in generazione. Come esempio di piatti intricati possiamo contare:
La polenta: difficilissima prelibatezza che si prepara mettendo la farina gialla nell'acqua bollente e lasciandola lì senza far niente fin quando diventa simile al purè, ma più grumoso.
Il risotto alla milanese: altro impervio piatto che si prepara mettendo il riso a bollire nell'acqua e quando è quasi cotto si aggiunge lo zafferano.
La cotoletta alla milanese: piatto che non è costato niente in termini di creatività in quanto scippato impunemente alla cucina austriaca (la famosa viennese, così si chiama l'originale).[4] Si prepara immergendo la carne nell'uovo sbattuto, passandola nel pangrattato e, infine, friggendola nel burro. Ottimo modo per accorciarsi la vita di un anno ad ogni morso.
La pizza, quella vera, quella egiziana.
Basta. Finito. Non c'è più niente di niente. Zero. Out. Stop. Finish.
Tuttavia, Milano esprime il meglio della propria gastronomia nella pasticceria, vero fiore all'occhiello che rende questa città famosa in tutto il mondo. Tra gli antichissimi e squisiti dolci possiamo citare, tra gli altri:
La torta di mandorle: il capolavoro assoluto, il dolce che esprime tutta la forza e il carattere della terra milanese. Il segreto è nelle mandorle, provenienti al 100% dalla Puglia.
Il panettone: dolce natalizio originale creato a Milano e che giusto a Milano piace, in quanto tutto il resto dell'Italia ne è disgustata e preferisce dolci più sfiziosi o, in alternativa, il pandoro.
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25 Novembre 2023 - sabato - sett. 47-329
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Notizie dal Ludico
Notizie dal Villaggio  
Toponimi di Mercallo
12) Monte della Croce: altura che si erge a ovest del comune di Mercallo e a sud del Monte Pelada. Raggiunge i 450 metri di altezza ed è quasi il doppio di estensione rispetto al Monte Pelada. Il toponimo è frequentissimo in tutta la Lombardia e compare anche a pochi chilometri da Mercallo nel comune di Taino. Il monte è amministrativamente sotto il limitrofo comune di Sesto Calende, ma una piccola parte si trova nel territorio di Mercallo. La parte declinante caratterizzata da una fitta boscaglia è denominata dagli abitanti di Mercallo Buréta (nome che può essere visto come un collettivo in -etum del termine dialettale bóra "tronco d'albero abbattuto" ed indicava, forse, un luogo in cui si affastellavano i tronchi)
13) Montrucco: in dialetto Montruch. Zona leggermente in salita che un tempo ospitava una cascina situata sopra l'attuale cimitero comunale. È incerta l'etimologia del nome. In dialetto esiste il termine montarüch "monticello", a cui si potrebbe ricondurre. E' possibile anche una storpiatura del ricorrente toponimo dialettale Moncücch "Moncucco" (v. Comabbio ).
Milano turistica
Milano può vantare, inoltre, grandi bellezze naturali. Ad esempio l'imponente fiume (ah ah ah) Naviglio, dotato di una portata d'acqua di tre sputi al minuto, oppure il vasto lago (ah ah ah) Idroscalo, che 70 anni fa ai tempi del Duce era una pista per idrovolanti, e che ora s'è trasformato in meta di trans brasiliani (viados), che in estate ballano il samba in tanga e suonano il berimbau, tra mangiate di churrasco, bevute di capirinha, e inculate a trenino molto ammirate presso i maggiori voyeur cittadini (presenti anche a Parco Lambro). Oramai non vola più nulla sull'Idroscalo, tranne le zanzare tigre, che in estate insanguinano le piacevoli serate; munirsi quindi di zampironi al napalm e retine, nonché lanciafiamme. Comunque si può passare una piacevole serata con una cenetta a lume di candela in compagnia della fauna locale: pantegane di fogna che fanno il bagno e aspettano di mangiare i vostri avanzi di cibo, come l'orso Yoghi a Yellowstone. Inoltre, Milano vanta una posizione strategica: con sole 4 ore di macchina ci si può divertire sciando sulle Alpi e con sole 7 ore si può andare a fare una nuotata nel mare.
Oroscopo universale
Leggete l'oroscopo che segue, è stato scritto appositamente per voi: «Alcune delle tue aspirazioni tendono a essere poco realistiche. A volte sei estroverso, affabile, socievole, mentre altre volte sei introverso, diffidente e riservato. Hai scoperto che talvolta non è saggio rivelarsi troppo francamente agli altri. Ti vanti di essere un pensatore indipendente e non accetti l'opinione degli altri senza prove soddisfacenti. Preferisci una certa quantità di cambiamenti e di varietà e ti senti insoddisfatto se ti trovi di fronte a restrizioni e a limitazioni. A volte hai seri dubbi se hai preso o meno la decisione migliore o fatto la cosa giusta. Disciplinato e controllato all'esterno, dentro di te tendi a essere ansioso e insicuro. Nell'adolescenza hai avuto qualche problema. Pur avendo qualche debolezza di personalità, sei generalmente in grado di compensarla. Hai una gran quantità di capacità inespresse che non hai diretto a tuo vantaggio. Hai la tendenza a essere critico di te stesso. Hai un forte bisogno di piacere e di essere ammirato dalla gente». Vi siete riconosciuti? Non c'è da stupirsi: si tratta di una collezione di frasi generiche c he vanno bene per chiunque, raccolte dallo psicologo Bertram Forer per dimostrare il fenomeno noto come «effetto Barnum». Secondo tale fenomeno le persone accettano volontariamente interpretazioni della personalità composte di frasi vaghe che si adattano bene a gran parte della popolazione. Ecco perché quando leggiamo l'oroscopo tendiamo a credere che dica il vero.
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26 Novembre 2023 - Domenica - sett. 47-330
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Notizie dal Ludico
La presentazione del pranzo al bar per il 26 novembre, la festa di capodanno anche per i ragazzi e bambini e la notizia dell'annullamento della gita a Santa Maria Maggiore per i mercatini.
Notizie dal Villaggio
Carissimi Soci…. Ci riproviamo ! Sabato 9 Dicembre ,  Vorremmo organizzare la gita natalizia ai mercatini tradizionali di Santa Maria Maggiore.  Partenza dal Villaggio h 9 (arrivo a S.Maria alle 10.30 circa ) e rientro h 17 .  Quota iscrizione pullman 17 euro . Avremmo però bisogno della conferma di partecipazione entro sabato 18 novembre per poter opzionare il pullman.  Tutti i dettagli in locandina.
Carissimi , opzione mercatini prorogata fino al 24 novembre  Siete ancora in tempo
Toponimo di Comabbio
5) Boschi di Razzit: (Razit) questo bosco costeggia il sopracitato Morasson. L'etimologia del termine è dubbia. Forse il nome è da far risalire ad un soprannome o nome di persona.
6) Brugo: zona ai confini del comune non colitvata e caratterizzata da erbacce e sterpaglie denominate genericamente brugo "erica". (V. Cazzago Brabbia n. 2).
7) Brusisch: (brüfisc) stretta e ripida zona che unisce Comabbio al lago di Monate. La voce deriva dal verbo brüfà "bruciare" e in dialetto non vuole dire altro che un "appezzamento di bosco ripulito* forse con l'utilizzo proprio del fuoco.
Bicicletta
Bicicletta pieghevole - Una bici troppo pieghevole. - « Ho continuato a piegare, piegare, piegare...ad un certo punto è sparita. » - (Qualcuno che si è fatto prendere la mano.)
Le biciclette pieghevoli sono una via di mezzo tra una bicicletta normale e un monopattino. Hanno in comune con le BMX la dimensione ridotta, che provoca ilarità nei passanti. Negli ultimi anni hanno riscosso molto successo, insieme al segway, come mezzo alternativo per combattere l'inquinamento. Nessuno ha capito che in realtà queste non sono altro che biciclette normali rimpicciolite e scomode. Però in questo modo fanno molta tendenza. Uso consigliato: per chi vuole apparire fashion.
Tandem -    La stessa cosa ma di più: Tandem. - O uno dei due si è seduto al contrario, oppure è un tandem dell'Ikea e l'hanno montato male. Comunque, entrambi lo scopriranno quando andranno a stamparsi contro un palo. Diciamo tra poco. - « Ma certo che sto pedalando! » - (Stronzo che siede dietro su tandem.) - Questa è la bici ideale per chi vuole provare l'ebbrezza di sedersi su un sellino, facendo però pedalare un altro. Il risultato finale assomiglia quindi a quello ottenuto con la bicicletta a pedalata assistita. Uso consigliato: ogniqualvolta avrete voglia di prendere per i fondelli un ciclista. Basterà infatti far credere al suddetto ciclista che siete appena diventati appassionati di ciclismo e siete ansiosi di praticare questo nobile[citazione necessaria] sport, magari con l'aiuto di un vero esperto (ovvero lui). Poi fatelo sedere nel posto davanti; quando siete stanchi, semplicemente alzate le gambe. Occhio a non farvi sgamare...risate assicurate!
Cosa ascoltare oggi
  1. RF298  Radio Fornace del 29 giugno 2023 - - redigio.it/dati2512/QGLN1175-Lago-Biandronno-01.mp3 - Lago di Biandronno - 7,41 -
Proverbi Milanesi
Vardà i tosann a l'età che l'è semper moll a se conclud nagott é ven el stortacoll!
Guardare le ragazze all'età che è sempre molle non si conclude nulla e viene il torcicollo!
Significativo motteggio per quegli uomini che ammiccano ancora da vecchi galli alle ragazze, anche con pretese di presunta esuberanza mascolina. Poichè per la strada questi maturi ganimede si voltano frequentemente per vedere anche da retro certe rotondità corrono il rischio di farsi venire un torcicollo.
Il museo del Duomo
Sperando di fare cosa gradita  riordiamo la proposta di un In Giro per Milano –
Visite Guidate per Tutti del fine settimana - Buona partecipazione e… passate parola!
Domenica 26 Novembre ore 15:30 - Il Museo del Duomo: la Cattedrale infinita
Gian Galeazzo Visconti, primo duca di Milano, inizia la costruzione della Cattedrale nel 1386: stile e materiali non sono quelli abituali in città e questo rende da subito l'imponente cantiere un luogo di scambi internazionali tra ingegneri, artisti e maestranze, che vi collaborano per secoli. Attraverso le sale del Museo del Duomo, riscopriamo non solo la storia e le numerose leggende di quello che viene considerato il simbolo del capoluogo lombardo, dalla sua fondazione fino al XX secolo, ma anche la storia della stessa città, ammirando dipinti, sculture, vetrate, arazzi, bozzetti e grandi modelli architettonici.
Fiera Benefica Natalizia San Vincenzo
Ricordiamo inoltre che Da giovedì 23 a domenica 26 Novembre ore 10:00–19:00
Circolo Filologico Milanese Via Clerici, 10 0121 Milano MM1 Cordusio)
Come ormai da tradizione, un'importante occasione per anticipare gli acquisti dei regali natalizi con doni di qualità che aiutano ad aiutare
Nella splendida cornice del salone Liberty  del Circolo Filologico Milanese una fiera benefica organizzata dai volontari Vincenziani a favore delle povertà cittadine dove troverete anche i libri Meravigli
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