La Collana dei 50
Pensieri corti
Introduzione
I files con nome PE-nxxx ecc, sono del PEnsieri corti in *.mp4. Sono essenzialmente un riassunto di puntate podcast o dirette registrate di 80-120 secondi con un fondo di immagini/filmati di repertorio personale. Sono da vedere/ascoltare/leggere. - Si trovano su Youtube, facebook, twitter, mastodon, peertube, linkedin, instagram. archive.org, audio.com, tiktok e in seguito su www.redigio.it (antichissimo progetto)
Tema: Tradizioni, racconti milanesi, leggende, storia locale e milanese, detti, motti, Bibbia, religioni antiche, attualita' e geopolitica attuale, storia di Legnano, commentari sui media,e quello che mi viene in mente, ecc.
Nei filmati di fondo vi sono fotografie, e filmati generici tratti dal personale archivio
Il libro multimediale ( audio, fotografie, filmati e lettura) si puo’ leggere in formato: mp4, ebook, epub, pdf, html, doc. Si trovano su chiavetta e i media citati prima. Disponibili di smartphon, PC, pad e lettori di epub e direttamente dalla rete. Sono sempre disponibili in qualsiasi luogo e momento.
Consigli per l’uso:
Sono dei corti da 90 secondi per seguire le preferenze odierne
Gli argomenti sono casuali e degni di approfondimenti (che esistono in altri libri e l’indicazione e’ contenuta nella decifrazione del nome del file)
Questo testo contiene anche degli approfondimenti:
2025-th1500
2025-corti-1500
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th1500-elenco-progettoth-2.rtf - 260 pagine -
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th1500-elenco-progettoth-2.pdf - 255 pagine
2025-legnano-th2.tpd
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TH1520-sfilata25-01.mp4 - il Palio di Legnano 2025 - la sfilata e altro
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th1551-giugno-Magenta.mp3 - Il brano narra gli eventi del 8 giugno 1859 a Magenta, mettendo in contrasto la falsa notizia iniziale di una vittoria austriaca, che aveva seminato il panico a Milano, con la realtà di una sconfitta disastrosa subita dagli Asburgo. Si descrive vividamente il ritiro caotico e disorganizzato delle truppe austriache, che giunsero a San Pietro in Sala sporchi, sfiniti e privi di armi, rivelando ai cittadini milanesi la vera sorte della battaglia. L'immagine di questi soldati, un tempo fieri, ora ridotti a una folla impaurita e disarmata, simboleggia il fallimento dell'esercito austriaco e la conseguente liberazione dall'oppressione, permettendo ai milanesi di "ricominciare a respirare" e associando indissolubilmente il nome di Magenta a questa svolta storica.
th1552-giugno-Magenta.mp3 - Il testo narra vividamente la Battaglia di Magenta del 4 giugno 1859, descrivendo come gli scontri militari spesso dipendano dagli errori commessi piuttosto che dalla bravura, con i soldati che subiscono le conseguenze. Inizialmente, i francesi commisero grossi errori, ma il generale MacMahon, arrivando in un momento cruciale, ribaltò le sorti della battaglia con una mossa strategica che portò alla vittoria francese. Il racconto enfatizza il coraggio e lo slancio delle truppe francesi, come gli Zuavi e i Granatieri della Guardia, che combattono fieramente per le strade e le case, portando alla liberazione di Milano e issando il tricolore francese sul campanile di Magenta.
th1553-giugno-Magenta.mp3 - Il passaggio descrive la gioia esuberante dei milanesi nel giugno 1859, a seguito di un evento non specificato che li ha liberati da un periodo di grandi difficoltà. Si sottolinea come, dopo aver resistito sia alla ferocia di Radetzky sia alle blandizie di Massimiliano, i cittadini non abbiano esitato a riversarsi nelle strade, sventolando bandiere a lungo nascoste. Mentre gli austriaci si ritiravano mestamente, la Guardia Nazionale riprendeva servizio, e i milanesi celebravano l'annessione al Piemonte proclamata dalla giunta municipale, gridando "Viva l'Italia! Viva Vittorio, viva Napoleone!". Questo riflette un momento di rinascita e patriottismo per la città.
th1554-Milano-giugno.mp3 - Il brano narra l'attesa febbrile e il culmine della Battaglia di Solferino il 24 giugno 1859, descrivendo l'euforia iniziale a Milano per la vittoria e la successiva consapevolezza dei rischi corsi. Gli alleati franco-piemontesi, dopo i successi precedenti, si erano "addormentarono sugli allori", permettendo al nemico austriaco di scegliere un terreno vantaggioso. La narrazione rivela come l'esercito austriaco, sotto la guida del giovane imperatore, avesse ripreso l'offensiva, sorprendendo gli alleati e puntando verso Milano, in un contesto di grande incertezza strategica e calore soffocante.
th1555-Milano-giugno.mp3 - Il brano narra la Battaglia di Solferino, combattuta il 24 giugno 1859, enfatizzando lo scontro cruciale tra Napoleone III e Francesco Giuseppe. Viene descritta la ferocia della battaglia, con i francesi che affrontano ripetutamente un centro austriaco fortificato, subendo perdite immense. Il testo evidenzia il punto di svolta quando una tempesta e l'intervento di nuova artiglieria scompigliano gli austriaci, permettendo l'assalto finale francese e piemontese. La narrazione si conclude con la sconfitta austriaca, la fuga di Francesco Giuseppe e le devastanti perdite umane, sottolineando il significato della battaglia per l'unità d'Italia e il destino della Lombardia.
th1556-Echi-spenti.mp3 - Il testo riflette sulla storia e l'evoluzione delle strade di Milano, partendo dal loro antico selciato. Si sofferma sulla bellezza dei ciottoli originali, giunti dalle Alpi e paragonati a un "mosaico di pietre", e ricorda i lavori di Napo della Torre che per primo sistemò le vie. L'autore difende il vecchio selciato milanese contro le accuse di essere causa di eccessivo rumore, contrapponendolo ai nuovi rumori stradali (come clacson e fischi) introdotti dalle moderne tecnologie e dal traffico crescente. In definitiva, l'intento è di elogiare il passato e di far riflettere sull'aumento dell'inquinamento acustico nella città contemporanea.
th1557-Echi-spenti.mp3 - Il brano riflette sulle origini del rumore a Milano, proponendo una soluzione paradossale per la quiete moderna: eliminare il cemento armato dalle nuove costruzioni. L'autore auspica un ritorno ai materiali tradizionali che isolavano meglio i suoni, permettendo una maggiore privacy e riducendo le percezioni dei rumori domestici. Tuttavia, il testo sottolinea anche come la vecchia Milano non fosse affatto silenziosa, con le sue botteghe artigiane e i venditori ambulanti che contribuivano a un paesaggio sonoro vivace e costante, suggerendo che la ricerca del silenzio assoluto potrebbe essere un'illusione. Il pezzo si conclude con una riflessione sui rumori moderni, avvertendo che persino la tranquillità dei laghi è minacciata dai motori delle imbarcazioni.
th1558-ultimi-brumisti.mp3 - Il testo narra la dissoluzione della società dei "brumisti" di Milano intorno al 1860, sessant'anni dopo la sua fondazione, paragonando la loro obsolescenza a quella dei parrucchieri con l'abolizione delle parrucche. L'avvento delle automobili pubbliche ha reso la loro professione di conduttori di carrozze, o "fiacchierai," insostenibile, spingendo gli ottanta soci rimanenti a sciogliere l'attività e dividere i proventi. Il momento culminante è la deposizione della loro bandiera sociale al Museo del Castello, un gesto simbolico di addio a un'era, compiuto a piedi, ricordando la benedizione originaria della bandiera nel 1865. Il brano si conclude con una nota malinconica sulla promessa mai mantenuta di una tettoia per le carrozze, sottolineando la perenne sofferenza e frustrazione di questi lavoratori di fronte al progresso e all'indifferenza delle autorità.
th1559-ultimi-brumisti.mp3 - Il testo narra le vicende dei "brumisti" (cocchieri) milanesi, focalizzandosi sulle sfide e i cambiamenti che hanno segnato la loro professione dal 1800 in poi. Si descrive la dura realtà del loro lavoro, fatta di intemperie e fatiche quotidiane, e la loro propensione a imprecare, nonostante gli ammonimenti religiosi. Il brano evidenzia poi l'evoluzione della professione, minacciata dall'avvento di nuove tecnologie come gli omnibus, i tramvai e, infine, il tassametro, che rivoluzionò il loro sistema di guadagno. L'autore conclude con una riflessione sulla scomparsa imminente dei cocchieri, soppiantati dai motori, e sulla loro futura collocazione nei musei come reliquie di un tempo passato.
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th1560-Milano-agosto-01.mp3 - Milano vecchia - mese di agosto - - Il mese di agosto nella "Milano Vecchia" è ricco di figure illustri, in particolare santi popolari, ognuno con storie e aneddoti significativi. Il testo descrive eventi miracolosi come la liberazione di San Pietro dalle catene e la resilienza di San Lorenzo sul patibolo, sottolineando la loro forza e devozione. Vengono menzionati anche San Domenico Gusmano, fondatore di ordini religiosi, e San Rocco, che si dedicò agli infermi. Il narratore sottolinea come la ricchezza di questi racconti offra spunti di riflessione, spesso con un tono ironico che paragona le difficoltà o le rinunce dei santi alle lamentele moderne, come nel caso degli studenti che vendono libri per motivi diversi da San Domenico, o dei milanesi che si lamentano dell'estate.
th1561-Milano-agosto-02.mp4
th1561-Milano-agosto-02.mp3 - Milano vecchia -mese di agosto - Il testo esplora il legame tra la vecchia Milano e i suoi santi patroni, dedicando particolare attenzione a figure meno note, definite il "gruppo femminile d'avanguardia", e ad altri uomini e donne di fede. Vengono illustrate le azioni significative di questi santi, che spaziano dal rifiuto delle nozze alla fondazione di monasteri, dalla difesa della città all'amore per i poveri. L'autore menziona anche alcuni proverbi popolari legati al mese di agosto e alle tradizioni milanesi, evidenziando come questi santi e le credenze popolari siano profondamente intrecciati nel tessuto culturale della città.
th1562-Milano-agosto-01.mp4
th1562-Milano-agosto-01.mp3 - Milano vecchia - arie antiche - mese di agosto - Questo passaggio descrive l'inizio del periodo estivo a Milano, focalizzandosi sui preparativi e sulla partenza di una signora benestante dalla sua villa urbana. L'autrice evoca un'epoca in cui le vacanze erano un lusso, evidenziando il meticoloso processo di chiusura della casa e il viaggio in carrozza verso la campagna, descritto con dettagli sensoriali e nostalgici. La narrazione cattura il contrasto tra la vita cittadina e la natura, sottolineando il sollievo di abbandonare l'aria viziata per i "soffi di aria buona", e si conclude con un momento di devozione religiosa durante il viaggio.
th1563-Milano-agosto-02.mp4
th1563-Milano-agosto-02.mp3 - Milano vecchia - arie antiche - mese di agosto - Il brano dipinge un quadro vivido delle ville antiche della Brianza in un'epoca passata, focalizzandosi sui cambiamenti sociali e sulla vita quotidiana. Inizialmente, si descrive il declino dell'influenza ecclesiastica, con le campane che riacquistano la loro "indipendenza" man mano che i rapporti tra clero e proprietari terrieri si affievoliscono. Successivamente, l'attenzione si sposta sulla descrizione dettagliata degli ambienti e delle atmosfere di queste grandi dimore, enfatizzando i giardini ombrosi, gli interni sfarzosi e la vita sociale che si animava soprattutto al tramonto e di notte. Il testo sottolinea come le visite tra villeggianti fossero il fulcro della vita estiva, spesso arricchite dalla presenza di artisti e intellettuali, che contribuivano a rendere queste dimore centri di cultura e svago.
th1564-Milano-agosto-03.mp4
th1564-Milano-agosto-03.mp3 - Milano vecchia - arie antiche - mese di agosto - Il brano descrive le trasformazioni sociali e paesaggistiche avvenute in Brianza con l'avvento delle ferrovie, che resero accessibili le località di villeggiatura, modificando le abitudini e i gusti della borghesia milanese. L'autore contrappone le ville tradizionali e i loro eleganti rituali d'accoglienza, come l'arrivo dei mariti pendolari in carrozza alla stazione, alle nuove costruzioni e alle nascenti figure dei "cavalieri e amazzoni" che frequentavano quei luoghi. Infine, il testo riflette sulla successiva rivoluzione portata dall'automobile, che livellò le differenze sociali e alterò ulteriormente il paesaggio e le interazioni umane, come un imbianchino che copre affreschi antichi con della semplice calce.
th1565-Milano-gennaio-01.mp4
th1565-Milano-gennaio-01.mp3 - Milano vecchia - carrozzone del peccato - mese di gennaio - Il brano dipinge un quadro nostalgico della Milano vecchia, in particolare la scena notturna dopo uno spettacolo alla Scala in gennaio. Il fulcro del racconto è il "carrozzone del peccato", un veicolo che riportava a casa le ballerine, spesso atteso da giovani spasimanti desiderosi di un sorriso o un bacio. L'autore lamenta la scomparsa di questa romantica usanza e dei suoi devoti ammiratori, confrontandola con la praticità delle ballerine moderne che tornano a casa da sole. Si evocano anche scene pittoresche e aneddoti legati al carrozzone, inclusi incidenti comici e un drammatico rapimento, sottolineando il suo ruolo centrale nella vita notturna e immaginaria della Milano del passato.
th1566-Milano-gennaio-02.mp4
th1566-Milano-gennaio-02.mp3 - Milano vecchia - primo-ballo - mese di gennaio - Il brano narra la storia del balletto al Teatro alla Scala di Milano, fin dalla sua inaugurazione nel 1778, evidenziando come l'apertura fosse già segnata da spettacoli di danza che spesso sfociavano in incontri sociali con l'alta nobiltà. La fondazione, nel 1813, della Scuola di Ballo della Scala è presentata come un momento cruciale per l'arte del movimento in Italia, sebbene la scuola fosse anche un focolaio di disordine e scandali, principalmente a causa della condotta delle allieve e della complicità di alcuni maestri. Nonostante le difficoltà iniziali e i tentativi di risanamento, la scuola riuscì a formare ballerine celebri che affascinavano il pubblico, ricevendo omaggi sontuosi. Il testo conclude con una riflessione sulla sorte variegata di queste donne, alcune delle quali raggiunsero il trionfo e matrimoni prestigiosi, mentre altre, provenendo da umili origini, trovarono una vita più semplice e virtuosa lontano dalle luci della ribalta.
th1567-Milano-gennaio-03.mp4
th1567-Milano-gennaio-03.mp3 - Milano vecchia - poste milanesi - mese di gennaio - Il brano descrive le difficoltà del servizio postale milanese sotto il dominio austriaco, sottolineando come la soppressione delle cassette postali da parte del governo fosse un tentativo deliberato di cancellare le influenze francesi e limitare la comunicazione. Questa politica mirava a ostacolare la vivacità culturale e commerciale di Milano, costringendo i cittadini a lunghi spostamenti per spedire una lettera e danneggiando l'industria della carta e dell'inchiostro. Nonostante tali impedimenti, il testo riconosce il contributo storico di Milano all'organizzazione dei servizi postali europei, evidenziando il ruolo dei Visconti e la nascita di un efficiente sistema di corrieri che collegava la città ad altre capitali italiane ed europee.
th1568-Milano-gennaio-04.mp4
th1568-Milano-gennaio-04.mp3 - Milano vecchia - poste milanesi - mese di gennaio Il brano esplora le complessità e le sfide del servizio postale nella Milano del 1850, evidenziando come l'invio e la ricezione di corrispondenza fossero operazioni ardue. Si descrivono i pericoli dei viaggi per i corrieri, assaliti dai banditi, e le difficoltà nel recapitare le lettere a causa della mancanza di nomi per le vie e di numeri civici, rendendo gli indirizzi estremamente vaghi e basati su punti di riferimento come le chiese. Viene anche illustrato il complicato sistema di tassazione basato sul peso e la distanza, e si menziona l'innovazione dei francobolli, sebbene con un breve excursus sulla loro origine contesa e le diverse effigi nazionali. In sintesi, il testo dipinge un quadro vivido di un'epoca in cui comunicare a distanza era un'impresa notevole, lontana dall'efficienza odierna.
th1569-Milano-Agosto-04.mp3 - Il brano descrive come l'avvento delle ferrovie abbia rivoluzionato le abitudini e i gusti della società milanese di fine Ottocento, facilitando l'accesso a luoghi di villeggiatura e promuovendo la costruzione di nuove ville, sebbene queste fossero considerate meno prestigiose di quelle storiche. Viene evidenziato il rituale mondano degli arrivi dei mariti dalle città in Brianza, con le stazioni ferroviarie che diventano luoghi di ritrovo elegante per le signore e i loro equipaggi. L'autore riflette poi sul contrasto tra la quiete campestre e la frenesia cittadina, e come l'evoluzione, in particolare l'automobile, abbia appiattito le distinzioni sociali e alterato il paesaggio e le consuetudini, equiparando l'effetto a una volgare imbiancatura su affreschi antichi.
th1570-Milano-Agosto-05.mp3 - Questo brano evoca un'atmosfera di Ferragosto nella vecchia Milano, ma si sposta rapidamente sulla preoccupazione per l'altitudine delle vacanze. Invece di discutere di denaro, le persone si tormentano su quale quota scegliere – 1200, 1400 o 1600 metri sul livello del mare. Il testo dipinge vividamente le diverse attrattive di ciascuna altitudine, dalla serenità dei pascoli a 1200 metri con le baite e le mucche che ritornano, alla bellezza cangiante di un laghetto alpino a 1400 metri, fino allo scenario imponente delle Dolomiti a 1600 metri. La narrazione culmina nella perplessità del vacanziere, incapace di decidere di fronte a così tante magnifiche opzioni per trascorrere al meglio le proprie ferie.
th1571-Milano-Agosto-06.mp3 - Il brano descrive come il Ferragosto fosse celebrato nella vecchia Milano decenni fa, evidenziando una significativa differenza rispetto ai tempi attuali: all'epoca, la decisione su dove festeggiare spettava unicamente al capo famiglia, che annunciava solennemente il luogo in base ai guadagni raccolti. La scelta dei compagni per la festa era altrettanto cruciale e seguiva un processo di accurata selezione, escludendo chi avrebbe potuto rovinare l'armonia con lamentele o comportamenti spiacevoli. Si delinea così un quadro nostalgico di una tradizione passata, dove l'attenzione era posta sull'organizzazione gerarchica e sulla compagnia piacevole, con un'enfasi sul godimento semplice del cibo e della convivialità familiare.
th1572-Milano-Agosto-07.mp3 - Il brano dipinge un'immagine vivida di un'antica tradizione milanese: la "spedizione alla romana" per festeggiare Ferragosto. Descrive la partenza da Milano vecchia in un caldo pomeriggio d'agosto, con la compagnia che si avventura fuori città per raggiungere un'osteria rurale. Qui, l'ambiente è vivace e caotico, caratterizzato da musica, giochi e abbondante vino, ma anche da una "provvidenza" che rende tutto piacevole: il cibo eccellente, la compagnia gradevole e il conto onesto. Il racconto culmina con il ritorno notturno in città, arricchito da festeggiamenti spontanei vicino a un laghetto, dove barche illuminate e fuochi d'artificio creavano uno spettacolo che richiamava Venezia, celebrando un'antica devozione alla Vergine per aver protetto il quartiere dalla peste del 1630.
th1573-Milano-Agosto-08.mp3 - Il brano descrive il ritorno dei bambini dalle vacanze estive a Milano, in agosto, in un'atmosfera di gioia e ritrovato affetto familiare. I piccoli, abbronzati e rinvigoriti, portano con sé i ricordi delle loro avventure al mare o in montagna, che le loro famiglie accolgono con entusiasmo. Con il passare del tempo e la riapertura delle scuole, questi ricordi subiranno un'amplificazione fantasiosa, trasformando eventi ordinari in racconti straordinari e sempre più epici, dimostrando come la memoria e la narrazione possano ingigantire le esperienze vissute.
th1574-Milano-Agosto-09.mp3 - Il brano riflette sulle profonde trasformazioni delle vacanze estive per i bambini a Milano nel corso di sessanta o settanta anni, mettendo a confronto le gioie moderne dei soggiorni gratuiti al mare o in montagna con le difficoltà del passato. L'autore sottolinea come, in epoche precedenti, l'infanzia meno fortunata restasse spesso in città o fosse affidata a balie nelle campagne circostanti, una pratica allora comune e persino consigliata dai medici. Viene descritto con affetto il legame particolare che si creava tra i bambini e le balie, contadine dal cuore grande che li accudivano con devozione, nonostante pratiche igieniche e mediche primitive, culminando in addii carichi di emozione al momento del ritorno.
th1575-Milano-Agosto-10.mp3 - Il brano evoca un'immagine nostalgica delle vacanze estive nella vecchia Milano e nelle sue campagne circostanti, spesso legate alla vendemmia. Descrive la semplicità di queste gite, effettuate con mezzi umili come un carretto trainato da un asinello, e la gioia delle giornate trascorse nei cortili rustici, tra l'allegria dei giochi con i ragazzi del posto. Tuttavia, il testo evidenzia anche la malinconia che sopraggiunge al tramonto, quando il pensiero della madre lontana affligge il giovane villeggiante, sottolineando il contrasto tra la spensieratezza diurna e la tristezza serale. Questo spiega perché le colonie estive cercano modi per alleviare la malinconia dei ragazzi alla sera.
th1576-Milano-Agosto-11.mp3 - Il brano dipinge un quadro vivido della Milano Vecchia, riflettendo sui cambiamenti urbanistici e sociali attraverso il tempo. Si concentra in particolare sulla collocazione di una colonna storica e sull'evoluzione del corpo dei vigili urbani. L'autore sottolinea come i primi vigili milanesi, civili e disarmati, furono inizialmente accolti con scetticismo, ma il loro contegno dignitoso finì per imporre rispetto. Il testo suggerisce un desiderio di ritorno a un'epoca in cui la presenza autorevole ma non intimidatoria dei vigili garantiva l'ordine, contrapponendola al progresso insufficiente in altri ambiti.
th1577-Milano-Agosto-12.mp3 - Il brano ci trasporta nella Milano di 150 anni fa, delineando un vivido quadro della vita cittadina attraverso la lente delle sue istituzioni e consuetudini. Si concentra in particolare sulle guardie daziarie alle porte della città, figure inizialmente quasi militari ma civili, il cui impopolare compito di ispezionare i cittadini era reso ancora più sgradito dai loro modi. La narrazione rivela come l'evoluzione sociale e politica abbia modificato queste figure e gli spazi urbani, da rastrelliere per moschetti sotto le icone di San Rocco trasformate in depositi blindati dopo le rivolte, fino alla scomparsa stessa delle porte e delle guardie. Infine, il testo riflette sul contrasto tra la solennità di certe figure pubbliche, come un tempo il "Calapacchi Maestà" che pareva trasportare il tesoro di Stato, e la brutalità di pratiche passate, come la soppressione violenta dei cani in epoca austriaca, offrendo uno spaccato malinconico e ironico di una Milano che cambia e dimentica.
TH1578-Miulkano-antica-01.mp3 - Il brano offre uno spaccato vivida della vita economica e legale nella Milano antica, soffermandosi sui mercati e le normative complesse del XVIII secolo. Descrive i costi e la disponibilità di beni essenziali come carne, pesce e pollame, evidenziando le fluttuazioni di prezzo e le rigide disposizioni sanitarie, specialmente durante le epidemie epizootiche che colpirono il bestiame. Inoltre, il testo illustra la burocrazia intricata dell'epoca, con un esempio legale che sottolinea la difficoltà di orientarsi in un groviglio di leggi e la frequente disinvoltura dei legali.
TH1579-Miulkano-antica-02.mp3 - Il brano descrive le sfide del commercio a Milano nell'antichità, evidenziando come i venditori alterassero i prodotti per profitto, un problema persistente nonostante le regolamentazioni. Si menzionano pratiche come la maturazione forzata della frutta e l'aumento artificioso dei prezzi di aglio e cipolle, che portarono le autorità a offrire ricompense per informazioni sugli speculatori nel 1746. Inoltre, il testo sottolinea la diffusa adulterazione del vino con succo di mele e ne elenca i punti di vendita principali in tutta la città. Infine, fornisce dettagli sui dazi sul vino del 1770, distinguendo tra vino vecchio e nuovo, offrendo un'idea indiretta dei loro prezzi.
TH1580-Miulkano-antica-03.mp3 - Il testo offre uno spaccato della vita quotidiana nell'antica Milano, concentrandosi su aspetti come la viabilità e l'illuminazione pubblica e domestica prima delle riforme settecentesche. Viene illustrato come i domicili fossero indicati tramite riferimenti a chiese e contrade, dato che la numerazione civica fu introdotta solo a fine '700. In modo simile, l'illuminazione stradale notturna era assente fino al 1786, affidandosi a fiaccole e lanterne personali, mentre le case erano illuminate principalmente da candele di sego. Un punto cruciale è la gestione del traffico, che, pur meno congestionato di oggi, presentava già problematiche legate all'arroganza di cocchieri e conducenti, tanto che editti settecenteschi prevedevano pene severe, inclusa la reclusione o persino la morte, per chi non rispettava le regole o causava incidenti, estendendo la responsabilità anche ai passeggeri.
TH1581-Miulkano-antica-04.mp3 - Il brano descrive la Milano antica, focalizzandosi sulle sfide e le normative legate al traffico cittadino, in particolare quello delle carrozze. Viene evidenziata la frenesia della velocità dei cocchieri milanesi, un'abitudine che spinse il governo cisalpino, in data 25 luglio 1797, a emanare una severa legge che autorizzava i cittadini ad arrestare chiunque superasse il passo del piccolo trotto, con una multa salata a favore dell'arrestante. Nonostante questa rigidità, le tariffe delle vetture pubbliche erano contenute. Infine, il testo menziona le preoccupazioni delle autorità riguardo all'affluenza di carrozze presso la appena ultimata Scala, portando all'istituzione di percorsi obbligati e aree pedonali esclusive per gestire il flusso veicolare e garantire l'ordine nella città.
TH1582-Miulkano-antica-05.mp3 - Il brano esplora la Milano antica, soffermandosi sulle pratiche di gestione urbana e sul sistema giudiziario penale del XVIII secolo. Viene descritto l'impiego degli ergastolani per la pulizia delle strade e dei canali, sottolineando le loro misere condizioni lavorative. Il testo mette in risalto la brutalità delle pene in vigore prima delle riforme illuminate, con un catalogo dettagliato di esecuzioni e torture, e l'introduzione di tariffe per i carnefici. Infine, evidenzia l'impatto del pensiero di Beccaria, che portò all'abolizione della tortura e all'istituzione di un nuovo codice penale, sebbene la crudeltà e la spettacolarizzazione delle punizioni fossero ancora diffuse.
TH1583-Miulkano-antica-06.mp3 - Il brano narra una vicenda significativa avvenuta nell'antica Milano, incentrata sulla figura di Carlo Sala, un celebre ladro di chiese. La sua cattura nel 1774 scatenò un importante conflitto giurisdizionale tra il Senato di Milano e l'arcivescovo Pozzo Bonelli, risolto dall'imperatrice Maria Teresa a favore del foro civile. Nonostante la rapida condanna e l'esecuzione tramite impiccagione nel 1775, Sala rimase ostinatamente impenitente, rifiutando ogni tentativo di pentimento fino all'ultimo respiro, generando persino dubbi sulla consueta accompagnamento della confraternita alla forca. La narrazione prosegue descrivendo l'evoluzione degli strumenti e dei metodi di esecuzione capitale, divenuti più elaborati e numerosi, culminando con la proposta e la costruzione di una ghigliottina in muratura durante l'occupazione francese per motivi di economia pubblica a fronte dell'aumento delle esecuzioni. Infine, si accenna brevemente a un episodio di tensione tra i soldati francesi e la popolazione milanese, poco prima della Rivoluzione francese.
TH1584-Miulkano-antica-07.mp3 - Il brano esplora aspetti della vita quotidiana nell'antica Milano, concentrandosi in particolare sul sistema carcerario e sulle usanze funerarie. Viene descritto il "Malastalla," una prigione per debitori istituita prima del 1272, evidenziando il ruolo della Compagnia dei Protettori dei Carcerati nel tutelare i diritti dei detenuti e provvedere al loro sostentamento. La narrazione si sposta poi ai servizi mortuari, sottolineando la transizione verso l'uso obbligatorio delle casse separate per i defunti solo nel 1787 e le pratiche abusive precedenti, come il riutilizzo delle bare comuni. Infine, il testo dettaglia le tariffe e le classi dei funerali, includendo disposizioni per i meno abbienti con "funerali di carità" sostenuti dalla chiesa, offrendo uno spaccato delle strutture sociali e assistenziali dell'epoca.
TH1585-Milano-antica-08.mp3 - Il brano offre uno spaccato della Milano antica, descrivendo vari aspetti della vita sociale e delle istituzioni tra il XVII e il XVIII secolo. Si sofferma sulla remunerazione dei parroci e sull'organizzazione delle parrocchie, per poi approfondire la gestione dei defunti, illustrando la storia del Foppone di Portatosa e le normative sui cimiteri fino al 1778, quando si iniziò a seppellire i morti fuori dalle chiese. La condizione dei malati all'Ospedale Maggiore (Ca' Granda) è dettagliata, mostrando le diverse classi di pazienti e le loro prestazioni, evidenziando il sovraffollamento. Infine, il testo illustra le istituzioni caritatevoli della città, come la Pia Opera dei Volontari che offriva lavoro, e le severe leggi contro l'ozio e il vagabondaggio, inclusi i provvedimenti contro gli "zingari".
th1586-QGLA074-varie-legnano-6633-7864.mp3 - Il brano offre uno spaccato della Milano antica, descrivendo vari aspetti della vita sociale e delle istituzioni tra il XVII e il XVIII secolo. Si sofferma sulla remunerazione dei parroci e sull'organizzazione delle parrocchie, per poi approfondire la gestione dei defunti, illustrando la storia del Foppone di Portatosa e le normative sui cimiteri fino al 1778, quando si iniziò a seppellire i morti fuori dalle chiese. La condizione dei malati all'Ospedale Maggiore (Ca' Granda) è dettagliata, mostrando le diverse classi di pazienti e le loro prestazioni, evidenziando il sovraffollamento. Infine, il testo illustra le istituzioni caritatevoli della città, come la Pia Opera dei Volontari che offriva lavoro, e le severe leggi contro l'ozio e il vagabondaggio, inclusi i provvedimenti contro gli "zingari".
th1587-QGLA086-varie-legnano-6633-7874.mp3 - Il podcast esplora il vasto archivio dell'Istituto Barbara Melzi di Legnano, che custodisce 15.000 volumi e numerosi documenti storici dal Medioevo all'età moderna. Si evidenzia il rifiuto di Donna Giulia Amigazzi di donare la sua collezione al Comune, per rispettare il desiderio del Conte Francesco Melzi di non esportare i libri. La narrazione si snoda tra pergamene antiche, atti legali, alberi genealogici e sentenze giudiziarie, offrendo uno spaccato della vita sociale, economica e politica dell'epoca attraverso le vicende di famiglie nobiliari come i Pusterla e i Melzi. Emergono dettagli su controversie, come la disputa sul muro della Rocca di Melegnano, e si menzionano documenti significativi, tra cui atti notarili, concessioni imperiali e persino una condanna a morte del 1480.
th1588-QGLA087-varie-legnano-6633-7875.mp3 - L'audio descrive il ricco patrimonio librario dell'Istituto Barbara Melzi di Legnano, sottolineando la sua vasta collezione di testi antichi e moderni. Viene evidenziata la presenza di manoscritti rari, come il Codice Lattanzio e testi giuridici dei Pusterla, accanto a preziose opere a stampa, inclusi incunaboli e cinquecentine. La provenienza di molti volumi, spesso da confische o eredità, e l'importanza della figura di Francesco Melzi come bibliofilo, sono elementi chiave che hanno contribuito a stratificare questa notevole biblioteca, rendendola un punto di riferimento per studiosi di storia, diritto, medicina e matematica.
th1589-QGLA099-varie-legnano-6633-7887.mp3 - Il frammento descrive la storia del Palio di Castellanza, una competizione tradizionale che ha radici negli anni '30 e ha visto sfidarsi atleti in diverse discipline come calcio e ciclismo. Inizialmente sospeso a causa della guerra, fu ripreso grazie all'impegno di figure chiave come Ermano Raimondi e ha continuato a svolgersi, seppur con interruzioni, fino ai primi anni 2000. L'edizione più recente menzionata, tenutasi nel 2010, ha visto la città divisa in otto contrade, ognuna ispirata a chiese e cappelle storiche, sottolineando il forte legame della manifestazione con il patrimonio culturale e religioso locale. Il testo chiarisce che il Palio moderno non è principalmente una competizione agonistica, ma piuttosto una rievocazione storica che celebra l'identità e le tradizioni della città.
th1590-QGLA098-varie-legnano-6633-7886.mp3 - Il podcast esplora il concetto di "città metropolitana" in Italia, un'idea complessa e ancora indefinita che mira a riformare la governance territoriale. L'autore raccoglie idee sparse e contraddittorie da varie fonti, sottolineando la mancanza di chiarezza e la burocrazia che circonda il tema. Sebbene l'obiettivo sia semplificare l'amministrazione, ridurre la spesa pubblica e coordinare servizi essenziali, permangono dubbi su confini, funzioni e benefici reali per i cittadini, specialmente per le aree economicamente importanti come il Legnanese che temono di diventare subordinate a Milano. L'autore conclude che, nonostante le buone intenzioni, la legislazione attuale è imperfetta, rendendo difficile una concreta attuazione.
th1591-QGLA097-varie-legnano-6633-7885.mp3 - Il testo presenta una guida storica concisa sulla città di Legnano, situata nella provincia di Milano, fornendo dettagli geografici e demografici iniziali. Si addentra nelle complesse origini etimologiche del suo nome e ripercorre le prime tracce di presenza umana nel territorio, risalenti al primo millennio a.C., passando per la dominazione di diverse popolazioni come gli Insubri e i Romani. Il punto culminante della narrazione è la celebre Battaglia di Legnano del 1176, un evento cruciale che vide la Lega Lombarda sconfiggere Federico Barbarossa, affermando l'autonomia dei comuni locali, con particolare attenzione al significato del "Carroccio" come simbolo di unità. Infine, il testo evidenzia il ruolo di Legnano come centro strategico nelle lotte politiche e militari milanesi durante il XIII e XIV secolo.
th1592-QGLA096-varie-legnano-6633-7884.mp3 - l testo esplora la struttura economica e sociale di Legnano attraverso l'analisi dei maggiori proprietari terrieri in due periodi distinti: il 1893 e la metà del XVIII secolo. Nel 1893, una lista di 20 latifondisti dominava l'economia agricola del borgo, con il Marchese Cornaggia Medici come principale contribuente e proprietario del Castello Visconteo, evidenziando l'importanza delle tasse fondiarie per le entrate comunali. Il testo poi confronta questa situazione con quella del 1755, dove il Conte Giovanni Prata emerge come il maggiore possessore terriero, gestendo vaste coltivazioni, inclusi i gelsi per la fiorente industria della seta, suggerendo una precoce vocazione manifatturiera del territorio. L'assenza degli eredi Prata nell'elenco successivo indica un passaggio di proprietà dalla nobiltà terriera ai nuovi industriali, segnando la trasformazione di Legnano da borgo agricolo a importante centro manifatturiero e meccanico tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento.
th1593-QGLA095-varie-legnano-6633-7883.mp3 - Il testo narra la storia di Carlo Dell'Acqua, un influente industriale cotoniero di Legnano, evidenziandone non solo la carriera imprenditoriale di successo, ma anche il profondo impegno sociale e politico. Partendo da umili origini, Dell'Acqua divenne un protagonista nel settore tessile, distinguendosi per la sua abilità amministrativa e commerciale. Parallelamente, intraprese una significativa carriera politica come deputato repubblicano, dedicandosi con passione al miglioramento delle condizioni di vita delle classi operaie e sostenendo proposte legislative innovative. La sua eredità è ricordata per il contributo allo sviluppo infrastrutturale e per il suo ruolo nella promozione culturale e sociale del territorio, tanto che un istituto tecnico fu a lui intitolato dopo la sua morte.
th1594-QGLA094-varie-legnano-6633-7882.mp3 - Il testo narra la storia della nobile famiglia Lampugnani di Legnano nel XVII secolo, evidenziando come essi detennero il prestigioso controllo dei dazi su pane, vino e carne. Grazie alla loro influenza e ai legami con l'autorità spagnola, i Lampugnani, insieme ai Trotti, ottennero il rinnovo di una grida che li riconosceva come padroni indiscussi di tali imposizioni fiscali. Questo monopolio, che imponeva severe multe e confische a chiunque vendesse questi beni senza la loro licenza, garantiva loro notevoli vantaggi economici e un'importante posizione di potere nel territorio di Legnano, testimoniando come le osterie dell'epoca fossero ben più che semplici luoghi di ristoro.
th1595-QGLA093-varie-legnano-6633-7881.mp3 - Il brano è il vivido racconto di Ginetto Lodini, un edicolante di Legnano che ha svolto la sua attività per sessant'anni, diventando il "decano dei giornalai della città". Attraverso i suoi ricordi, l'intervista offre uno spaccato dettagliato dell'evoluzione della vendita di giornali e articoli di cartoleria, partendo dal 1939 con otto edicole e poche testate disponibili, fino al 2002, con trentadue rivendite e circa 3500 pubblicazioni. Ginetto descrive le abitudini dei clienti, l'incremento delle vendite attraverso lo "strillonaggio" e l'aggiunta di altri prodotti, e le trasformazioni del panorama editoriale, inclusa la comparsa di nuove riviste e l'aumento delle edizioni post-liberazione. Un aneddoto significativo riguarda il taglio degli alberi in piazza durante un rigido inverno del 1946 per farne legna, evidenziando i "tempi duri" di allora.
th1596-Milano-settembre-01.mp3 - Il brano si apre con una singolare predizione secondo cui i nati in settembre sotto il segno della Bilancia godranno di lunga vita, a patto di non lavarsi la testa di mercoledì, altrimenti la loro vita si accorcerà. Questa curiosa superstizione introduce il racconto di Sant'Egidio, nato il primo settembre, che visse quasi cent'anni, suggerendo avesse preso le dovute precauzioni. La narrazione prosegue descrivendo la sua vita eremitica e l'intervento divino sotto forma di una cerva, fino all'incontro con dei cacciatori. La storia culmina con Sant'Egidio che chiede l'intera foresta per edificare una chiesa e un chiostro, trasformando infine il luogo in una città, dimostrando come da un presagio apparentemente banale possa svilupparsi una storia di fede, perseverazione e trasformazione.
th1597-Milano-settembre-02.mp3 - Questo brano del 1923, tratto da "La Milano Vecchia," è una vivace e dettagliata carrellata di santi, presentati in un modo che intreccia le loro vite esemplari con aneddoti curiosi e persino leggende popolari. Si sofferma sulle loro virtù e miracoli, come la saggezza di Santo Stefano o la dedizione di San Guido, il sagrestano modello. L'autore utilizza un tono colloquiale per descrivere eventi storici e devozionali, evidenziando come queste figure abbiano influenzato la cultura e la toponomastica, pur non mancando di umorismo e riferimenti a proverbi locali, rendendo ogni santo un personaggio memorabile.
th1598-Milano-settembre-03.mp3 - Il testo esplora un calendario dei santi, concentrandosi sulle figure venerate a Milano nel 1923 e offrendo aneddoti sulle loro vite. Vengono citati diversi santi maschili, tra cui San Mansueto e San Pacifico, e poi si passa alle figure femminili, evidenziando le virtù di serva e padrona attraverso la storia di Santa Serafia e Savina, il cui esempio promuove la gentilezza. Il brano prosegue con racconti di sante come Rosa da Viterbo e Rosalia, notando anche i casi di sante "malmaritate" come Serafina di Colonna e Caterina dei Fieschi, che trovarono la santità nonostante mariti difficili. Infine, viene narrata la vicenda di Santa Tecla, un'esempio di devozione e resilienza, ricordando come Milano le abbia dedicato una chiesa, poi sostituita dal Duomo, e una delle sue campane.
th1599-Milano-settembre-04.mp3 - Il testo narra del matrimonio tra l'arciduchessa Carlotta e l'arciduca Massimiliano nel 1857, un evento significativo per la Milano dell'epoca. Viene descritta la missione diplomatica del Conte Archinto, incaricato di chiedere la mano di Carlotta, distinguendosi per la sua vanità e il lusso sfoggiato. La narrazione evidenzia il contrasto tra il matrimonio per procura a Bruxelles, avvenuto durante l'allarme per una cometa, e la successiva celebrazione a Venezia, culminando con l'arrivo degli sposi a Milano. L'accoglienza milanese è presentata con un tocco di ironia, sottolineando l'indifferenza generale e i commenti poco lusinghieri sull'aspetto di Carlotta, in confronto alla più apprezzata Imperatrice Elisabetta.