La Collana dei 50

 

Pensieri corti

Introduzione

 

I files con nome PE-nxxx ecc, sono del PEnsieri corti in *.mp4. Sono essenzialmente un riassunto di puntate podcast o dirette registrate di 80-120 secondi con un fondo di immagini/filmati di repertorio personale. Sono da vedere/ascoltare/leggere. - Si trovano su Youtube, facebook, twitter, mastodon, peertube, linkedin, instagram. archive.org, audio.com, tiktok e in seguito su www.redigio.it (antichissimo progetto)

Tema: Tradizioni, racconti milanesi, leggende, storia locale e milanese, detti, motti, Bibbia, religioni antiche, attualita' e geopolitica attuale, storia di Legnano, commentari sui media,e quello che mi viene in mente, ecc.

Nei filmati di fondo vi sono fotografie, e filmati generici tratti dal personale archivio

Il libro multimediale ( audio, fotografie, filmati e lettura) si puo’ leggere in formato: mp4, ebook, epub, pdf, html, doc. Si trovano su chiavetta e i media citati prima. Disponibili di smartphon, PC, pad e lettori di epub e direttamente dalla rete. Sono sempre disponibili in qualsiasi luogo e momento.

Consigli per l’uso:

Sono dei corti da 90 secondi per seguire le preferenze odierne

Gli argomenti sono casuali  e degni di approfondimenti (che esistono in altri libri e l’indicazione e’ contenuta nella decifrazione del nome del file)

Questo testo contiene anche degli approfondimenti:


 

2025-th1400

 

th1400-ff-vialetti-villaggio.mp4 - In giro per i vialetti del villaggio - youtu.be/ol1_NC-eM3w

th1401-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 - Una serie di filmati in visita ai Manieri di Legnano. Visti  con gli occhi di un visitatore comune per arricchire la propria conoscenza sula realta' dei Manieri.youtu.be/JOCz9H9Maes

th1402-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 - youtu.be/aERMqO35WIQ

th1403-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 - youtu.be/wvpWy-Z_fa4

th1404-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 - youtu.be/lR2URLVfvnw

th1405-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 - youtu.be/WYP0QogY0uA

th1406-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 -youtu.be/CzI1Qwp8Dgk

th1407-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 -youtu.be/aUVKRjfCjtY

th1408-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 - youtu.be/Qzp7iPr_1t4

th1409-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 - youtu.be/V-Ag-j-ra90

th1410-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 - youtu.be/d8NMwOtLOwU

th1411-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 - youtu.be/dJIgOL82A9s

th1412-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 - youtu.be/BaSbHG88w8s

th1413-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 - youtu.be/Orn2NM2q_VQ

th1414-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 - youtu.be/PRWFVlHWwqU

th1415-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 - youtu.be/7G4k4C3hQ1k

th1416-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 -youtu.be/1uY2IYeTd3k

th1417-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 - youtu.be/z6d8Ed5JmR4

th1418-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 -youtu.be/C6UEIzIiH2E

th1419-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 - youtu.be/hRnu9viShUo

th1420-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 -youtu.be/ruFafed2xB8

th1421-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 - youtu.be/69tABcaAlAU - 

th1422-manieri-aperti.mp4 - Manieri aperti del 1 maggio 2025 youtube.com/shorts/OMv4mqAkJuY

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th1452-QGL325-4035-4420-p.mp3 - QGL325 redigio.it/dati2/QGL325-4035-4420-p.mp3 - Parte 1 ("La battaglia pt01") - Barbarossa e la storia della battaglia in quattro puntate  - #36 - Queste pagine ci trasportano nell'immediato pre-battaglia di Legnano, dove l'Imperatore Federico Barbarossa, insolitamente agitato e  di porre fine a ventitré anni di guerra, espone il suo piano di battaglia ai suoi comandanti. Egli delinea una strategia complessa che prevede un attacco coordinato su Milano da più direzioni, con l'obiettivo di circondare e annientare completamente la città. Nonostante i dubbi e le preoccupazioni di alcuni comandanti riguardo alle forze rinforzate della Lega Lombarda a Milano, Federico è convinto della sua superiorità e della certezza della vittoria, concludendo l'assemblea con un grido di trionfo a cui fanno eco i suoi fedeli ufficiali.

 

th1453-QGL326-4035-4421-p.mp3 - QGL326 redigio.it/dati2/QGL326-4035-4421-p.mp3 - Parte 2 ("La battaglia pt02") - Barbarossa e la storia della battaglia in quattro puntate  Il brano descrive dettagliatamente i preparativi e la composizione dell'esercito lombardo che esce da Milano il 28 maggio 1176 per affrontare l'imperatore, concentrandosi in particolare sulla Battaglia di Legnano. Viene evidenziata la complessa organizzazione militare, con le varie componenti come la cavalleria, la fanteria milanese, e compagnie speciali come la Compagnia della Morte, legata a un solenne giuramento. Centrale nel racconto è la figura del Carroccio, descritto come il simbolo più importante del comune nelle guerre dell'epoca, rappresentando l'identità civica e religiosa della città di Milano e fungendo da punto di riferimento vitale durante lo scontro.

 

th1454-QGL327-4035-4422-p.mp3  - QGL327 redigio.it/dati2/QGL327-4035-4422-p.mp3 - Parte 3 ("La battaglia pt03") - Barbarossa e la storia della battaglia in quattro puntate  - Il brano descrive un momento cruciale della Battaglia di Legnano, concentrandosi sull'imprevedibile scontro iniziale della cavalleria imperiale di Federico Barbarossa contro un contingente di esploratori lombardi. Nonostante l'inferiorità numerica iniziale, l'arrivo tempestivo dell'Imperatore stesso e del suo esercito scelto di cavalieri esperti rovescia la situazione, costringendo i Lombardi alla fuga disperata. La narrazione poi si sposta sull'assalto dei 2000 cavalieri imperiali contro la fanteria lombarda raccolta intorno al Carroccio, simbolo di resistenza e libertà, evidenziando l'eroismo dei difensori e la spietatezza dei combattimenti, descritti con un sistema di attacchi a rotazione da parte degli Imperiali per mantenere costante la pressione.

 

th1455-QGL328-4035-4423-p.mp3 - QGL328 redigio.it/dati2/QGL328-4035-4423-p.mp3 - Parte 4 ("La battaglia pt04") - Barbarossa e la storia della battaglia in quattro puntate - Questo estratto descrive vividamente la Battaglia di Legnano, enfatizzando la svolta decisiva portata dall'arrivo inatteso di rinforzi lombardi, che rovesciò le sorti iniziali sfavorevoli contro le forze imperiali di Federico Barbarossa. La narrazione evidenzia la tenacia e l'eroismo dei comuni, culminando nella scomparsa temporanea del Barbarossa dal campo di battaglia e nella successiva ritirata imperiale. Il testo conclude sottolineando il significato profondo di questa vittoria, vista non solo come un successo militare, ma come il trionfo dello spirito comunale e della libertà sui diritti di sangue e l'oppressione.

 

th1423-QGL320-4035-4041-p.mp3 - QGL320 redigio.it/dati2/QGL320-4035-4041-p.mp3 - Parte 5 -  Il brano descrive la discesa di Federico Barbarossa in Italia nel 1154, motivata dalla necessità di essere incoronato Imperatore a Roma dal Papa e di riaffermare il suo potere sulle città lombarde. Queste città, a differenza di quelle tedesche, si erano sviluppate in modo autonomo e i loro abitanti, inclusi nobili e mercanti, avevano l'abitudine di autogovernarsi, gestendo giudici, tasse e moneta. Il testo sottolinea come questa intraprendenza cittadina rappresentasse la principale difficoltà politica per Federico, ben più delle insidie del viaggio o del clima, poiché metteva in discussione l'autorità imperiale in un territorio considerato "infido" e refrattario al suo dominio.

 

th1424-QGL321-4035-4042-p.mp3 QGL321 redigio.it/dati2/QGL321-4035-4042-p.mp3 - Parte 6 ("Barbarossa - pt02/05") -  - L'impero può attendere,Federico Barbarossa e la Lega Lombarda in cinque puntate - - Il brano spiega che gli imperatori predecessori di Federico Barbarossa avevano permesso alle città lombarde di autogovernarsi come Comuni, purché garantissero la sicurezza per i loro viaggi in Italia e fornissero tributi. Tuttavia, il Barbarossa riteneva che questa indulgenza fosse stata eccessiva, poiché i Comuni, in particolare Milano, avevano esteso il loro potere oltre le mura cittadine, sottomettendo la campagna e i signori locali. La arroganza di Milano nel respingere l'autorità imperiale, come dimostrato dall'incidente con l'inviato imperiale, fu la scintilla immediata che spinse il Barbarossa a scendere in Italia con un esercito, dando inizio a un lungo conflitto tra l'Impero e le città italiane riunite nella Lega Lombarda. Questa azione non fu solo una punizione per la ribellione, ma parte di un progetto politico innovativo del Barbarossa per riaffermare l'autorità imperiale.

 

th1425-QGL322-4035-4043-p.mp3 -  QGL322 redigio.it/dati2/QGL322-4035-4043-p.mp3 - Parte 7 ("Barbarossa - pt03/05") -  - L'impero può attendere,Federico Barbarossa e la Lega Lombarda in cinque puntate - - Questo estratto narra il difficile tentativo dell'imperatore di riaffermare l'autorità centrale sull'Italia settentrionale, in particolare contro i comuni lombardi che si ribellavano, culminando nella brutale repressione di Milano. Descrive un'Europa che sta uscendo da un lungo periodo di frammentazione del potere, dove l'autorità locale era diventata predominante, mentre i re e l'imperatore godevano di un'obbedienza spesso solo formale. L'epoca di Federico Barbarossa segna l'inizio della riaffermazione dello Stato centrale, non solo attraverso la forza militare, ma anche grazie a nuove risorse economiche derivanti dal commercio e alla riscoperta del diritto romano, che forniva una base legale per un governo forte e accentrato, nonostante la resistenza dei comuni che si richiamavano alla libertà della Roma repubblicana.

 

th1426-QGL323-4035-4044-p.mp3 - GL323 redigio.it/dati2/QGL323-4035-4044-p.mp3 - Parte 8 ("Barbarossa - pt04/05") -  - L'impero può attendere,Federico Barbarossa e la Lega Lombarda in cinque puntate - - Il testo narra della lotta tra l'imperatore Federico Barbarossa e i comuni italiani, concentrandosi sugli eventi successivi alla sua prima discesa in Italia nel 1154, quando le sue ambizioni imperiali non furono pienamente realizzate. Dopo aver ascoltato le lamentele contro Milano, Federico chiese un parere legale ai giuristi bolognesi, che nel 1158 elencarono i diritti imperiali (Regalia) che egli intendeva rivendicare, inclusa la nomina dei magistrati e l'imposizione di tasse. Sebbene inizialmente i comuni accettassero, la resistenza crebbe, portando a quattro anni di guerra devastante in Lombardia a partire dal 1162. L'apice della violenza fu la distruzione sistematica di Milano nel 1162 da parte delle città rivali, ma nonostante l'umiliazione, la resistenza continuò, in particolare nella Marca Trevigiana, dimostrando che non era la fine ma solo l'inizio di un conflitto più ampio.

 

th1427-QGL324-4035-4045-p.mp3 - QGL324 redigio.it/dati2/QGL324-4035-4045-p.mp3 - Parte 9 ("Barbarossa - pt05/05") -  - L'impero può attendere,Federico Barbarossa e la Lega Lombarda in cinque puntate - - Il testo descrive la nascita e l'organizzazione della Lega Lombarda nel XII secolo, un'alleanza di città italiane formata per resistere alle pretese imperiali di Federico Barbarossa. Iniziando con la Lega Veronese e successivamente con la Lega Cremonese, le città si unirono riconoscendo la necessità di collaborare contro un nemico comune, nonostante le rivalità interne. L'alleanza, sancita dal "giuramento di Pontida", mirava a ripristinare i diritti e l'autonomia che le città avevano goduto in precedenza, riconoscendo la fedeltà all'imperatore solo nei termini pacifici dei cento anni precedenti. L'organizzazione della Lega prevedeva rettori comuni per coordinare azioni politiche e militari, ma manteneva l'ampia autonomia delle singole città.

 

th1431-QGL332-4035-7565-p.mp3 - QGL332 redigio.it/dati2/QGL332-4035-7565-p.mp3 - Parte 10 (Legnano-FedericoI-01a) - Il Barbarossa - Un impero di carta - Lodi e Milano - Ambasciator non porta pena - Un amaro risveglio - - Questo passaggio descrive l'incontro di Federico I, noto come Barbarossa, con i suoi consiglieri e due messaggeri di Lodi, rivelando il suo desiderio di ristabilire il potere imperiale su un'Italia sempre più indipendente. L'imperatore ritiene che l'Italia, con le sue ricche e potenti città-stato come Milano, sia la chiave per ricostruire un impero che al momento "esiste solo sulla carta". I messaggeri di Lodi presentano una dolorosa storia di oppressione da parte di Milano, fornendo al Barbarossa il pretesto perfetto per intervenire e riaffermare la sua autorità sui comuni ribelli, in particolare su Milano, che aveva brutalmente distrutto Lodi anni prima. La narrazione sottolinea la fredda determinazione di Federico e l'importanza strategica dell'Italia nel suo progetto di ricostruire l'impero.

 

th1428-QGL329-4035-7553-p.mp3 - QGL329 redigio.it/dati2/QGL329-4035-7553-p.mp3 - Parte 11 (Legnano-FedericoI-01b) - Il Barbarossa - Un impero di carta - Lodi e Milano - Ambasciator non porta pena - Un amaro risveglio - - Questo passaggio descrive il difficile rapporto tra Milano e Lodi all'interno del Sacro Romano Impero governato da Federico I, detto Barbarossa. Dopo una schiacciante vittoria, Milano impone condizioni durissime a Lodi, riducendola in uno stato di sottomissione e privandola delle sue libertà economiche e sociali. L'arrivo dell'ambasciatore imperiale a Milano rivela l'arroganza e il rifiuto dell'autorità imperiale da parte dei milanesi, culminando nell'umiliazione del messo e nella distruzione delle lettere dell'imperatore. Questo atto di sfida segna un punto di svolta, con Milano e i suoi alleati che si preparano alla inevitabile rappresaglia imperiale, mentre Lodi, alleata del Barbarossa, vede in questo scontro l'opportunità

 

th1429-QGL330-4035-7554-p.mp3 - QGL330 redigio.it/dati2 QGL330-4035-7554-p.mp3 - Parte 12 (Legnano-FedericoI-02a) - Il Barbarossa - La corona d'oro - La vendetta di Federico - Una incoronazione frettolosa -- Il brano descrive la prima discesa di Federico I Barbarossa in Italia nel 1154, concentrandosi sulla sua ambizione di ristabilire l'autorità imperiale e ottenere la corona d'oro a Roma. Si evidenzia la debolezza iniziale del suo esercito e la strategia di attesa nella pianura di Roncaglia per ricevere l'omaggio dei vassalli, affrontando le lamentele contro città ribelli come Milano e le sue alleate. Un elemento cruciale del contesto è il difficile rapporto con Roma e il Papa Adriano IV, messo in difficoltà dai "repubblicani" romani, che portano all'applicazione del terribile interdetto sulla città eterna. Infine, il testo narra l'assedio di Tortona da parte di Federico, un'alleata di Milano, che nonostante le notevoli difese e la resistenza iniziale, viene messa in ginocchio dall'avvelenamento delle fonti d'acqua, dimostrando la brutalità delle tattiche di guerra dell'epoca.

 

th1430-QGL331-4035-7555-p.mp3 - QGL331 redigio.it/dati2/QGL331-4035-7555-p.mp3 - Parte 13 (Legnano-FedericoI-02b) - Il Barbarossa - La corona d'oro - La vendetta di Federico - Una incoronazione frettolosa - - Questo brano descrive la prima discesa di Federico Barbarossa in Italia nel 1154, concentrandosi su eventi significativi che mostrano la brutalità e la complessità del Medioevo. Inizialmente, si narra della distruzione di Tortona da parte dei Pavesi, un atto di vendetta che evidenzia le aspre lotte fratricide tra città italiane, ma anche della sua rapida ricostruzione da parte dei Milanesi, che dimostra la resilienza e l'alleanza tra città che aspiravano alla libertà. Successivamente, il testo illustra la turbolenta incoronazione di Federico a imperatore a Roma, un evento segnato dalla diffidenza tra l'imperatore, il papa e il popolo romano, culminando in una violenta battaglia urbana. Infine, si menziona la condanna e l'esecuzione di Arnaldo da Brescia, un monaco eretico che lottava contro la corruzione ecclesiastica, le cui idee sopravvissero e furono riprese in seguito.

 

th1432-QGL333-4035-7600-p.mp3 - QGL333 redigio.it/dati2/QGL333-4035-7600-p.mp3 - Parte 14 (Legnano-FedericoI-03a) - Il Barbarossa - La liberta' e la legge - Un vicino molto tenace - La fine di Lodi - -Il brano analizza il conflitto tra Federico Barbarossa e i Comuni italiani, in particolare il rapporto complesso tra legge e giustizia. L'autore sostiene che, sebbene la legge potesse appoggiare le pretese imperiali basate sulla tradizione, la vera giustizia risiedeva nelle aspirazioni dei Comuni per nuove libertà e diritti. Viene inoltre evidenziata la brutalità presente in quell'epoca storica da entrambe le parti in conflitto, paragonandola criticamente alla violenza e alle disuguaglianze persistenti nella società moderna. Infine, viene descritto con dettaglio il tragico destino di Lodi, sottomessa e vessata dalla prepotenza di Milano, mostrando come anche tra i Comuni la fratellanza fosse spesso assente a favore di interessi locali e abusi di potere.

 

th1433-QGL334-4035-7601-p.mp3 - QGL334 redigio.it/dati2/QGL334-4035-7601-p.mp3 - Parte 15 (Legnano-FedericoI-03b) - Il Barbarossa - La liberta' e la legge - Un vicino molto tenace - La fine di Lodi - -Questo passaggio narra del drammatico confronto tra i rappresentanti della città sconfitta di Lodi e i potenti Milanesi, che esigono completa sottomissione dopo aver depredato la città vicina. Nonostante le suppliche di Lodi e l'offerta di amicizia e tributi, Milano propone una finta fratellanza che si rivela un piano di annessione forzata, chiedendo ai cittadini di Lodi di giurare fedeltà esclusiva a Milano. Il coraggioso rifiuto di Lodi di rinunciare al loro giuramento di fedeltà all'Imperatore porta a un furioso ultimatum da parte di Milano, segnando il preludio alla tragica fine dell'indipendenza di Lodi.

 

th1434-QGL335-4035-7602-p.mp3 - QGL335 redigio.it/dati2/QGL335-4035-7602-p.mp3 - Parte 16 (Legnano-FedericoI-03c) - Il Barbarossa - La liberta' e la legge - Un vicino molto tenace - La fine di Lodi - 10,40 - audio_4035_7602-  #49 -Questo passaggio descrive il tragico destino della città di Lodi, che giunge alla sua fine in seguito all'ultimatum milanese. Di fronte alla superiorità dell'esercito nemico e senza speranza di aiuto, i cittadini di Lodi, pur divisi tra la volontà di resistere e l'accettazione della fatalità, scelgono una resa passiva e rassegnata, subendo il saccheggio totale e l'obbligo di abbandonare la loro casa. Segue un terribile esodo verso Cremona, segnato dalla fame, dal freddo e dalla morte, concludendo la storia di una città distrutta e dei suoi abitanti dispersi.

 

th1435-QGL336-4035-7604-p.mp3 - QGL336 redigio.it/dati2/QGL336-4035-7604-p.mp3 - Parte 17 (Legnano-FedericoI-04a) - La giustizia dell'impero - Il grande esercito - la resa di Milano - Roncaglia - -Il brano narra della discesa di Federico Barbarossa in Italia con un enorme esercito per ripristinare la giustizia imperiale, focalizzandosi sul suo conflitto con Milano. Viene descritta la fondazione simbolica della nuova Lodi su richiesta dei profughi lodigiani per vendicare l'antica città distrutta dai milanesi, mostrando il desiderio dell'imperatore di punire i ribelli e ricreare ordine. Successivamente, si racconta l'assedio di Milano, evidenziando il coraggio e l'abilità difensiva dei milanesi, ma anche le trattative segrete condotte da Guido da Biandrate per una resa onorevole, che si concretizza grazie alla clemenza di Federico, sebbene a sue condizioni.

 

th1436-QGL337-4035-7605-p.mp3 - QGL337 redigio.it/dati2/QGL337-4035-7605-p.mp3 - Parte 18 (Legnano-FedericoI-04b) - Il Barbarossa -La giustizia dell'impero - Il grande esercito - la resa di Milano - Roncaglia - - -Questo brano descrive gli eventi successivi alla resa di Milano a Federico I Barbarossa, con un focus sulla Dieta di Roncaglia. Viene presentata la clemenza dell'imperatore nelle condizioni di resa imposte a Milano, che includono sottomissione formale e obblighi finanziari e materiali, garantendo però una certa autonomia ai Lodigiani e ai Comaschi. Il testo poi si sposta sulla Dieta di Roncaglia, dove l'imperatore, affiancato da giuristi bolognesi esperti di diritto romano, cerca di definire legalmente la sua autorità imperiale. Sebbene inizialmente i rappresentanti dei comuni sembrino accettare le rivendicazioni teoriche dell'imperatore, credendole astratte, ben presto si rendono conto che Federico fa sul serio, portando alla ribellione di Crema e Milano e minacciando la pace.

 

th1437-QGL338-4035-7606-p.mp3 - QGL338 redigio.it/dati2/QGL338-4035-7606-p.mp3 - Parte 19 (Legnano-FedericoI-05a) - L'ira dell'Imperatore - Decisioni che cambiano il mondo - La punizione di Crema -  -Questo passaggio descrive un acceso dibattito notturno tra l'imperatore Federico Barbarossa e i suoi più fidati consiglieri, Ottone di Frisinga e Rinaldo di Dassel, all'indomani di uno scontro con i milanesi e i cremaschi. Emergono le diverse filosofie di governo: quella di Ottone, più incline alla saggezza e alla clemenza; quella di Rinaldo, inizialmente perplesso dalla testardaggine delle città ribelli, ma infine convinto che la loro ricerca di libertà rappresenti una minaccia contagiosa per l'impero che va estirpata con la guerra totale. La conversazione culmina nella decisione di Federico di punire severamente le città che osano sfidare l'autorità imperiale.

 

th1438-QGL339-4035-7607-p.mp3 - QGL339 redigio.it/dati2/QGL339-4035-7607-p.mp3 - Parte 20 (Legnano-FedericoI-05b) - L'ira dell'Imperatore - Decisioni che cambiano il mondo - La punizione di Crema - -Questo passaggio descrive l'assedio di Crema da parte di Federico Barbarossa, mettendo in discussione la tradizionale narrazione di un "cattivo" imperatore e dei "buoni" comuni. Viene enfatizzata la comprensione dei motivi profondi che portarono al conflitto, non solo la "furia barbarica" ma anche le ragioni dell'imperatore e i torti dei comuni. La narrazione si concentra sulla guerra atroce e la disperata resistenza cremasca, evidenziando l'uso di strategie audaci e l'impiego di ogni mezzo per difendersi, culminando nel drammatico episodio del sacrificio degli ostaggi per salvare la città, un atto che segna un punto di svolta nell'assedio nonostante la sconfitta finale e la totale distruzione di Crema, da cui scaturisce una gloria che durerà nei secoli.

 

th1439-QGL340-4035-7641-p.mp3 - QGL340 redigio.it/dati2/QGL340-4035-7641-p.mp3 - Parte 21 (Legnano-FedericoI-06a) - Morto un papa, se ne fa un altro - Morte di un mendicante inglese - due fumate bianche - La scomunica  - -Questo testo descrive il momento cruciale della morte di Papa Adriano IV e le implicazioni politiche che ne derivano per l'Impero. Viene evidenziata la fragile situazione del potere papale a Roma, ribellatasi contro la sua autorità, e l'ambiziosa intenzione dell'imperatore Federico I di influenzare la successione per affermare il proprio controllo sia sul potere temporale che spirituale. La narrazione sottolinea la personalità complessa di Adriano IV, ex mendicante divenuto pontefice, e le manovre segrete messe in atto da Federico per assicurarsi l'elezione di un cardinale a lui fedele, in un delicato gioco di diplomazia e potere in attesa del conclave.

 

th1440-QGL341-4035-7642-p.mp3 - QGL341 redigio.it/dati2/QGL341-4035-7642-p.mp3 - Parte 22 (Legnano-FedericoI-06b) - Morto un papa, se ne fa un altro - Morte di un mendicante inglese - due fumate bianche - La scomunica - - Questo passaggio descrive il difficile periodo dell'elezione papale del 1159, segnata da una profonda lotta tra papato e impero. In seguito alla morte di Adriano IV, la maggioranza dei cardinali elesse Rolando Bandinelli (Alessandro III), ma un gruppo filotedesco scelse Ottaviano Monticelli (Vittore IV), dando vita a uno scisma che divise la cristianità. Federico Barbarossa tentò di risolvere la situazione convocando un concilio a Pavia, ma l'opposizione di Alessandro III e di molti potenti europei rese la divisione ancora più netta, portando infine Alessandro III a scomunicare l'imperatore e Vittore IV. Questo conflitto sottolinea l'importanza dei comuni italiani, in particolare Milano, che si schierarono con Alessandro III e divennero campioni della Chiesa contro le ambizioni imperiali, in un anno cruciale che preparò lo scontro definitivo tra l'imperatore e le città lombarde.

 

th1441-QGL342-4035-7643-p.mp3 - QGL342 redigio.it/dati2/QGL342-4035-7643-p.mp3 - Parte 23 (Legnano-FedericoI-07a) - I lurchi -  Milano - Fine delle illusioni - La grande fame - Gli attentati - - Nell'aprile del 1161, mentre gli eserciti imperiali si preparano a una nuova offensiva contro Milano, i consoli cittadini, uomini borghesi e non militari di professione, si riuniscono per decidere chi affiderà la direzione delle operazioni militari. Tra diverse proposte e pareri discordanti sull'opportunità di nominare un console o un comandante delle milizie, la scelta ricade su Guitelmo, un architetto militare, ritenuto l'uomo più adatto per la sua competenza, modestia e carattere prudente. Guitelmo, consapevole che l'imperatore Federico Barbarossa mira a distruggere Milano e che non ci sarà clemenza in caso di sconfitta, propone una strategia di difesa basata sull' approvvigionamento di grandi scorte e sulla resistenza a oltranza. Sebbene alcuni consoli esprimano scetticismo sulla possibilità di una vittoria finale, altri, come Ottone Visconti, sottolineano l'importanza di resistere per dimostrare la dignità e il valore dei milanesi, anche se la sconfitta fosse inevitabile. Infine, Guitelmo suggerisce un'audace soluzione per affrettare la fine dell'assedio e l'intervento della "provvidenza": l'assassinio dell'imperatore, considerato lecito in quanto scomunicato dal Papa. Le deliberazioni portano all'organizzazione immediata della raccolta di viveri e alla preparazione della città per l'inevitabile assalto imperiale.

 

th1442-QGL343-4035-7645-p.mp3- QGL343 redigio.it/dati2/QGL343-4035-7645-p.mp3 - Parte 24 (Legnano-FedericoI-07b) - I lurchi -  Milano - Fine delle illusioni - La grande fame - Gli attentati - - Il brano descrive la disperata situazione di Milano sotto assedio nel 1161 da parte dell'esercito imperiale, guidato da Federico I. Le vie di rifornimento sono completamente interrotte da ogni direzione, lasciando la città completamente isolata e preda della grande fame. Nonostante i tentativi di resistenza con sortite notturne e l'iniziale razionamento, la distruzione accidentale di gran parte delle scorte di cibo a causa di un incendio annienta ogni illusione di una lunga resistenza, portando a una condizione di disperazione e abbrutimento tra i cittadini affamati. Persino l'attività di contrabbando di cibo, sebbene lucrativa, viene brutalmente repressa dall'imperatore.

 

th1443-QGL344-4035-7646-p.mp3 - QGL344 redigio.it/dati2/QGL344-4035-7646-p.mp3 - Parte 25 (Legnano-FedericoI-07c) - I lurchi -  Milano - Fine delle illusioni - La grande fame - Gli attentati - - Questo passaggio narra di tre tentativi di attentato contro Federico Barbarossa durante l'assedio di Milano. Il primo attentato è opera di un gigantesco e apparentemente ritardato individuo, che riesce ad avvicinarsi all'imperatore e a tentare di strangolarlo prima di essere sopraffatto. Il secondo attentato è compiuto da un mercante saraceno, che tenta di avvelenare Federico e i suoi ufficiali tramite cibi e bevande. Entrambi gli attentatori falliscono e vengono giustiziati rapidamente, lasciando incerti i loro moventi e mandanti, sebbene si sospetti che fossero inviati dai milanesi assediati per cercare una soluzione disperata.

 

th1444-QGL345-4035-7680-p.mp3 - QGL345 redigio.it/dati2/QGL345-4035-7680-p.mp3 - Parte 26 (Legnano-FedericoI-08a) - La distruzione di Milano - L'odio di Federico - La resa - L'umiliazione - La distruzione - - Questo passaggio narra il drammatico epilogo dell'assedio di Milano da parte di Federico I, detto il Barbarossa. Dopo mesi di sofferenze e fame, la città affronta la terribile crudeltà dell'imperatore, simboleggiata dall'accecamento di nobili ostaggi, che porta alla disperazione e alla discordia tra i cittadini e i consoli. Nonostante il dibattito sulla resistenza o la resa, la consapevolezza dell'assoluta mancanza di clemenza di Federico, che esige una resa senza condizioni, prevale, segnando il destino di Milano.

 

th1445-QGL346-4035-7681-p.mp3 - QGL346 redigio.it/dati2/QGL346-4035-7681-p.mp3 - Parte 27 (Legnano-FedericoI-08b) - La distruzione di Milano - L'odio di redigio.it/dati2/QGL345-4035-7680-p.mp3Federico - La resa - L'umiliazione - La distruzione - - Questo passaggio narra la drammatica resa e la successiva distruzione di Milano per mano dell'imperatore Federico I, detto il Barbarossa, nel marzo del 1162. Dopo un'umiliante cerimonia di sottomissione, in cui i milanesi offrono le chiavi della città e giurano fedeltà, l'imperatore decreta la completa annientamento di Milano, giustificandolo come necessario per ristabilire la pace e l'autorità imperiale in Italia e prevenire future sfide. La narrazione descrive l'esodo forzato della popolazione e la meticolosa demolizione della città, eseguita principalmente dalle città italiane alleate del Barbarossa, segnando la fine della potenza milanese e l'apparente consolidamento del dominio imperiale.

 

th1446-QGL347-4035-7682-p.mp3 - QGL347 redigio.it/dati2/QGL347-4035-7682-p.mp3 - Parte 28 (Legnano-FedericoI-09a) - La nuova rivolta - Il cattivo padrone - Uno strano personaggio - La quarta discesa - Pontida - - Il testo descrive la dura situazione delle città lombarde sotto il dominio di Federico I Barbarossa, che le governava tramite podestà spietati che imponevano tassazioni inique. Anche le città tradizionalmente fedeli non venivano trattate meglio di quelle ribelli, poiché l'obiettivo principale dell'imperatore era predare e tassare per arricchirsi. Sebbene economicamente oppresse, le città, in particolare Milano distrutta, iniziarono a covare il desiderio di ribellione, alimentato anche dall'alleato Papa Alessandro III, che sebbene privo di un esercito, forniva un sostegno finanziario segreto. Attraverso una rete di monaci insospettabili, ingenti somme di denaro venivano trasferite dalle casse papali ai ribelli clandestini, permettendo loro di preparare la riscossa contro il "cattivo padrone" imperiale.

 

th1447-QGL348-4035-7683-p.mp3 - QGL348 redigio.it/dati2/QGL348-4035-7683-p.mp3 - Parte 29 (Legnano-FedericoI-09b) -La nuova rivolta - Il cattivo padrone - Uno strano personaggio - La quarta discesa - Pontida - - Durante la quarta discesa di Federico Barbarossa in Italia, la sua decisione di imporre un antipapa e confrontarsi con Papa Alessandro III a Roma fallisce a causa di una devastante epidemia che colpisce il suo esercito. Mentre l'imperatore è costretto a fuggire stremato verso nord, le città lombarde si coalizzano segretamente nel Giuramento di Pontida formando la Lega Lombarda per resistere al dominio imperiale. Questa alleanza, nonostante la riluttanza iniziale di alcune città come Lodi, segna un momento cruciale di unificazione e determinazione da parte dei comuni settentrionali, preparando il terreno per uno scontro decisivo che definirà la loro libertà contro l'autorità imperiale.

 

th1448-QGL349-4035-7684-p.mp3 - QGL349 redigio.it/dati2/QGL349-4035-7684-p.mp3 - Parte 30 (Legnano-FedericoI-10a) - Prima della vittoria - Ventitre citta' a colloquio - Alessandria e Ancona - La lega lombarda -  - Il testo descrive una fase cruciale della lotta tra la Lega Lombarda e Federico Barbarossa, concentrandosi sulle decisioni strategiche prese dalle città alleate. In particolare, si evidenzia la discussione sulla fondazione di Alessandria come roccaforte contro Pavia e il Monferrato, nemici potenti e alleati dell'Imperatore. La città, costruita in fretta e furia e abitata in gran parte da servi fuggitivi, si rivela un simbolo di resistenza e un ostacolo fondamentale per Federico, il cui assedio fallisce anche grazie alla contemporanea e travagliata difesa di Ancona, supportata da alleati inaspettati. Nonostante alcuni tradimenti e le difficoltà, la determinazione delle città fedeli alla Lega permette loro di resistere e prepararsi per gli scontri futuri.

 

th1449-QGL350-4035-7685-p.mp3 - QGL350 redigio.it/dati2/QGL350-4035-7685-p.mp3 - Parte 31 (Legnano-FedericoI-10b) -Prima della vittoria - Ventitre citta' a colloquio - Alessandria e Ancona - La lega lombarda -  - Il testo descrive le vicende cruciali che portarono alla battaglia di Legnano tra la Lega Lombarda e Federico I Barbarossa. Dopo l'assedio fallito di Alessandria, dove un tentativo di tregua pasquale fu sfruttato per un attacco a tradimento sventato dagli Alessandrini, Barbarossa si trovò in difficoltà, ma riuscì a ritirarsi grazie all'esitazione inattesa della Lega. Seguirono infruttuose trattative di pace, bloccate dalla questione del riconoscimento di Papa Alessandro III, e la tensione rimase alta, culminando nella battaglia decisiva di Legnano del 29 maggio 1176.

 

th1450-QGL351-4035-7686-p.mp3 - QGL351 redigio.it/dati2/QGL351-4035-7686-p.mp3 - Parte 32 (Legnano-FedericoI-11a) - La battaglia di Legnano - Piani di guerra - Lo schieramento - La battaglia - La vittoria - - Il testo descrive le fasi iniziali della battaglia di Legnano del 1176, concentrandosi sulla preparazione e sullo stato d'animo dell'Imperatore Federico I Barbarossa e sulla formazione dell'esercito della Lega Lombarda. Viene presentato il piano impaziente e presuntuoso di Federico, determinato a sconfiggere finalmente Milano dopo anni di conflitto. Si contrappone a ciò la meticolosa e simbolica uscita delle truppe milanesi, guidate dal Carroccio, potente simbolo dell'identità civica e religiosa del comune, pronto a difendere la propria libertà sul fiume Olona.

 

th1451-QGL352-4035-7687-p.mp3 - QGL352 redigio.it/dati2/QGL352-4035-7687-p.mp3 - Parte 33 (Legnano-Federico I-11b)  - La battaglia di Legnano - Piani di guerra - Lo schieramento - La19 battaglia - La vittoria -  -  - Questo passaggio narra la cruciale Battaglia di Legnano, descrivendo le mosse iniziali di Federico Barbarossa e lo scontro feroce della sua avanguardia di cavalleria contro i più numerosi cavalieri della Lega Lombarda. L'imperatore interviene personalmente per ribaltare la situazione, costringendo i lombardi a fuggire verso il Carroccio, il simbolo della loro resistenza. Nonostante la forza e la tattica della cavalleria imperiale, l'arrivo inaspettato di rinforzi da Milano e la successiva scomparsa del Barbarossa in mezzo alla mischia portano alla vittoria della Lega Lombarda. Infine, l'episodio viene contestualizzato come una vittoria per la libertà comunale contro il potere imperiale, preludendo a successivi riconoscimenti dell'autonomia dei comuni italiani.

 

th1452-QGL325-4035-4420-p.mp3 - QGL325 redigio.it/dati2/QGL325-4035-4420-p.mp3 - Parte 1 ("La battaglia pt01") - Barbarossa e la storia della battaglia in quattro puntate  - #36 - Queste pagine ci trasportano nell'immediato pre-battaglia di Legnano, dove l'Imperatore Federico Barbarossa, insolitamente agitato e impaziente di porre fine a ventitré anni di guerra, espone il suo piano di battaglia ai suoi comandanti. Egli delinea una strategia complessa che prevede un attacco coordinato su Milano da più direzioni, con l'obiettivo di circondare e annientare completamente la città. Nonostante i dubbi e le preoccupazioni di alcuni comandanti riguardo alle forze rinforzate della Lega Lombarda a Milano, Federico è convinto della sua superiorità e della certezza della vittoria, concludendo l'assemblea con un grido di trionfo a cui fanno eco i suoi fedeli ufficiali.

 

th1453-QGL326-4035-4421-p.mp3 - QGL326 redigio.it/dati2/QGL326-4035-4421-p.mp3 - Parte 2 ("La battaglia pt02") - Barbarossa e la storia della battaglia in quattro puntate  Il brano descrive dettagliatamente i preparativi e la composizione dell'esercito lombardo che esce da Milano il 28 maggio 1176 per affrontare l'imperatore, concentrandosi in particolare sulla Battaglia di Legnano. Viene evidenziata la complessa organizzazione militare, con le varie componenti come la cavalleria, la fanteria milanese, e compagnie speciali come la Compagnia della Morte, legata a un solenne giuramento. Centrale nel racconto è la figura del Carroccio, descritto come il simbolo più importante del comune nelle guerre dell'epoca, rappresentando l'identità civica e religiosa della città di Milano e fungendo da punto di riferimento vitale durante lo scontro.

 

th1454-QGL327-4035-4422-p.mp3  - QGL327 redigio.it/dati2/QGL327-4035-4422-p.mp3 - Parte 3 ("La battaglia pt03") - Barbarossa e la storia della battaglia in quattro puntate  - Il brano descrive un momento cruciale della Battaglia di Legnano, concentrandosi sull'imprevedibile scontro iniziale della cavalleria imperiale di Federico Barbarossa contro un contingente di esploratori lombardi. Nonostante l'inferiorità numerica iniziale, l'arrivo tempestivo dell'Imperatore stesso e del suo esercito scelto di cavalieri esperti rovescia la situazione, costringendo i Lombardi alla fuga disperata. La narrazione poi si sposta sull'assalto dei 2000 cavalieri imperiali contro la fanteria lombarda raccolta intorno al Carroccio, simbolo di resistenza e libertà, evidenziando l'eroismo dei difensori e la spietatezza dei combattimenti, descritti con un sistema di attacchi a rotazione da parte degli Imperiali per mantenere costante la pressione.

 

th1455-QGL328-4035-4423-p.mp3 - QGL328 redigio.it/dati2/QGL328-4035-4423-p.mp3 - Parte 4 ("La battaglia pt04") - Barbarossa e la storia della battaglia in quattro puntate - Questo estratto descrive vividamente la Battaglia di Legnano, enfatizzando la svolta decisiva portata dall'arrivo inatteso di rinforzi lombardi, che rovesciò le sorti iniziali sfavorevoli contro le forze imperiali di Federico Barbarossa. La narrazione evidenzia la tenacia e l'eroismo dei comuni, culminando nella scomparsa temporanea del Barbarossa dal campo di battaglia e nella successiva ritirata imperiale. Il testo conclude sottolineando il significato profondo di questa vittoria, vista non solo come un successo militare, ma come il trionfo dello spirito comunale e della libertà sui diritti di sangue e l'oppressione.

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th1453-BARBAROSSA.mp4 - Questo estratto narra i preparativi e la partenza dell'esercito della Lega Lombarda da Milano nel maggio 1176 per affrontare Federico Barbarossa. Il testo descrive dettagliatamente l'uscita delle truppe, sottolineando la composizione eterogenea della cavalleria e l'organizzazione meticolosa della fanteria milanese, divisa per rioni e comprendente formazioni iconiche come la Compagnia della Morte, celebre per il suo giuramento di non ritirarsi. Il punto focale è il Carroccio, un simbolo fondamentale della città e del comune, che funge da punto di riferimento, ospedale e cappella mobile in battaglia, rappresentando l'anima stessa di Milano che l'esercito porta con sé e difende strenuamente.

 

th1453-QGL326-4035-4421-p.mp3 - Questo passaggio descrive dettagliatamente la preparazione e la partenza dell'esercito lombardo da Milano per la battaglia di Legnano nel 1176. Viene enfatizzato il ruolo cruciale del Carroccio, simbolo della città e punto di riferimento per le truppe, con la sua complessa struttura e i simboli religiosi e civili che trasportava. Il testo illustra anche la composizione dell'esercito, dalla cavalleria alle diverse compagnie di fanteria milanese, tra cui la famosa Compagnia della Morte. L'obiettivo era intercettare l'imperatore Federico I Barbarossa lungo il fiume Olona.

 

th1454-BARBAROSSA.mp4 - Il testo narra una feroce battaglia tra l'esercito imperiale di Federico Barbarossa e le forze della Lega Lombarda, incentrata sulla difesa del Carroccio. Inizialmente i Lombardi subiscono una sconfitta parziale, ma l'arrivo di Federico cambia le sorti dello scontro, portando i suoi cavalieri a caricare con determinazione verso la fanteria schierata a difesa del sacro carro. Nonostante le perdite e la stanchezza, gli uomini della Lega si stringono intorno al simbolo della loro libertà e resistono agli assalti metodici e continui dei cavalieri imperiali.

 

th1454-QGL327-4035-4422-p.mp3 - Il brano descrive un momento cruciale della battaglia tra le forze imperiali di Federico Barbarossa e quelle della Lega Lombarda. Inizialmente, un piccolo contingente imperiale affronta con successo una forza lombarda superiore di numero, grazie alla propria esperienza. Successivamente, l'imperatore Federico guida personalmente un attacco massiccio, sbaragliando la cavalleria lombarda che si ritira. Nonostante la possibilità di aggirare i fanti lombardi, Federico decide di attaccare il Carroccio, simbolo della resistenza lombarda, scatenando un feroce scontro con la fanteria che difende strenuamente il proprio vessillo, mentre le forze imperiali utilizzano una strategia di attacchi a rotazione per mantenere la pressione.

 

th1455-BARBAROSSA.mp4 - Questo estratto narra la svolta inaspettata della battaglia di Legnano, quando le forze dei comuni, rinforzate da fanterie fresche arrivate da varie città e galvanizzate dal ritorno dei fuggitivi, riescono a resistere all'ultimo, disperato attacco di Barbarossa. L'Imperatore, vedendo il suo cavallo colpito, viene sbalzato e cade, scomparendo nella mischia. Nonostante la tenacia dei suoi uomini, l'esercito imperiale cede, mentre i lombardi inseguono i fuggitivi e saccheggiano il campo nemico, trovando le insegne e gli oggetti personali del Barbarossa, ma non il suo corpo. Il testo conclude riflettendo sulla vittoria dei comuni e sulla loro aspirazione alla libertà contro la tirannia, sottolineando come questa battaglia, pur seguita da nuove complessità politiche, segnò un trionfo per il nascente spirito comunale.

 

th1455-QGL328-4035-4423-p.mp3 - Questo passaggio narra la Battaglia di Legnano, descrivendo un momento cruciale in cui l'arrivo inaspettato di rinforzi della Lega Lombarda, che radunano i fuggitivi iniziali, ribalta le sorti dello scontro contro l'esercito imperiale di Federico Barbarossa, numericamente superiore. Si sottolinea la feroce reazione dell'imperatore e la sua successiva disparizione durante il culmine della battaglia, che porta allo sbandamento delle sue truppe e alla vittoria decisiva dei comuni. L'importanza di questa battaglia non è solo militare, ma rappresenta il trionfo dello spirito comunale e della libertà, portando in seguito al riconoscimento dei diritti comunali da parte dell'imperatore.

 

th1456-giornata-solidarieta.mp4 - Questo filmato cattura l'atmosfera di un evento comunitario a Legnano focalizzato sulla sostenibilità e l'inclusione. Vengono presentati diversi momenti, dall'utilizzo di ingredienti naturali come il limone in un laboratorio, a un discorso sull'importanza di vivere in modo più aperto e felice, spesso facilitato da gesti semplici come l'utilizzo della bicicletta per riscoprire la città. Si menziona anche la possibilità di partecipare a tavoli di confronto e progettazione per un futuro più sostenibile per Legnano, sottolineando il desiderio di coinvolgere attivamente la comunità e dare voce anche ai giovani su questi temi cruciali.

 

th1457-giornata-solidarieta.mp4 - Questo video cattura momenti da un evento che sembra essere una giornata di solidarietà, probabilmente un'attività in bicicletta o una passeggiata, con indicazioni chiare per la biblioteca di Legnano che suggeriscono una destinazione o un punto di riferimento. Le interazioni mostrano un'atmosfera allegra e divertente, con commenti sui "campanelli" e scambi affettuosi. Emergono anche riferimenti personali e familiari, come i dialoghi con la madre e il desiderio del padre di partecipare, evidenziando il coinvolgimento personale dei partecipanti. Infine, ci sono scambi di incoraggiamento tra i partecipanti durante l'attività, suggerendo un senso di comunità e supporto reciproco.

 

th1458-giornata-solidarieta.mp4 - Questo estratto video sembra documentare un'attività o un evento che include musica e movimento lungo una strada, forse su una pista ciclabile, incontrando anche vigili. C'è un riferimento a un cantiere e un'analogia con una zona desertica per descrivere i materiali da costruzione, forse in un contesto creativo come un "Wild Club". La conversazione si sposta su emozioni e individui come Giulia e Ginevra, suggerendo un tono informale e partecipativo.

 

th1459-giornata-solidarieta.mp4 - Questo estratto video sembra provenire da un evento pubblico incentrato sulla sostenibilità, organizzato con la partecipazione del sindaco di Legnano, Lorenzo Radice. Si discute dell'importanza di passare dalla sostenibilità teorica a quella pratica, con riferimenti a progetti concreti e alla partecipazione attiva della comunità. Viene sottolineato come la sostenibilità sia un tema trasversale, che va oltre le differenze politiche, e che richiede scelte coraggiose e azioni concrete.

 

th1460-giornata-solidarieta.mp4 - Questo video sembra documentare una giornata di solidarietà o un evento comunitario, toccando vari argomenti attraverso diverse voci. Si parla degli sforzi dell'amministrazione locale in termini di investimenti significativi per la rigenerazione urbana, evidenziando la capacità di sfruttare un momento storico favorevole e l'impegno degli uffici tecnici. Un'altra parte sembra concentrarsi su attività pratiche e creative rivolte ai più giovani, come una "caccia al tesoro" per cercare elementi naturali. Infine, emerge la testimonianza di qualcuno che si occupa di comunicazione e che ha sviluppato un progetto sui social media incentrato sull'adozione di abitudini sostenibili per ridurre l'impatto ambientale, sottolineando l'importanza di non dimenticare il benessere delle altre specie per l'equilibrio degli ecosistemi.

 

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th1463-mulino-meraviglia-02.mp4 - Questo testo sembra una trascrizione parziale di un discorso spontaneo, forse una conversazione o un vlog, che cattura pensieri ed esclamazioni casuali. Si notano frasi scollegate che vanno dalla contemplazione di colori ("Ross prima rossa. Solo rosso.") e la nostalgia ("Mi piacerebbe poter tornare...") a osservazioni su immagini ("Ciao una foto. in di Madonna") e suggerimenti pratici ("devi dargli la testa adesso."). La mancanza di un argomento centrale definito e la presenza di interruzioni ("Ciao Prego, prego. L'accompagno.") suggeriscono che si tratti di un flusso di coscienza registrato in tempo reale, privo di una struttura narrativa lineare.

 

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th1467-rugula-benediziun.mp3 - Questo brano descrive un antico rito nuziale precristiano legato a una quercia mitica, chiamata "rugola della benedizione". La quercia, situata in una radura dominante quattro valli, fungeva da santuario naturale per la comunità locale e punto di riferimento per vari aspetti della vita, inclusi i giuramenti degli innamorati. Il matrimonio prevedeva una processione guidata da un saggio, con l'uso di un antichissimo recipiente di legno e un rito di legame sotto l'albero sacro, culminando in un giro augurale e la condivisione del vino di mirtilli per ottenere la benedizione della "grande madre" Terra.

th-1468-speroni-cavalli.mp4 -  PE-n0044- Una straordinaria esposizione a Legnano presenta una selezione della Collezione Giannelli, focalizzandosi su staffe, speroni e morsi di epoca medievale. Questa mostra, allestita in occasione del Palio di Legnano e in omaggio alla Battaglia del 1176, offre l'opportunità di ammirare pezzi rari e culturalmente significativi, tra cui spicca un rarissimo sperone dorato, simbolo dell'investitura cavalleresca. L'evento, curato da Fondazione Palio e Famiglia Legnanese, è ospitato nella Sala Caironi e sarà visitabile con ingresso libero per una settimana a partire dal 25 maggio.

 

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th1469   da fare lettura degli speronoi

th1470   da fare lettura degli speronoi

 

 

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th1468-speroni-cavalli.mp4 - Questo estratto discute la lunga e affascinante storia del cavallo, partendo dalle sue origini primitive come piccolo mammifero di 50-55 milioni di anni fa, l'Eoippus, e ripercorrendo la sua evoluzione che ha portato alla forma attuale, il Equus Caballus. Vengono esplorati i primi segni di addomesticamento in Kazakistan risalenti a circa 6000 anni fa, evidenziati da tracce di morsi sui crani e la scoperta di latte di cavalla in recipienti. Il testo si concentra anche sull'importanza del cavallo in ambito militare e di trasporto nel Medioevo, illustrata attraverso l'analisi di reperti come morsi decorati, staffe e speroni, sottolineando l'uso di triboli per fermare i cavalli in battaglia e le prime staffe documentate trovate in Cina.

 

th1471-quaiott-erbaciuca.mp3 - Questo racconto descrive come un contadino scopre un nido di quaglie nel suo prato e spera di catturare la femmina una volta nati i pulcini. Tuttavia, l'erba ciuca, che simboleggia la voce delle erbe, e dei ragazzi in cerca dell'acetosa involontariamente disturbano il nido. Alla fine, un serpente mangia le uova, e le quaglie si spostano altrove, insegnando al contadino che la natura ha i suoi piani indipendentemente dai desideri umani.

 

th1472-paracarri-sonagliere-pt01.mp3 - Il brano riflette sulla sorte dei paracarri, quegli antichi cippi stradali un tempo onnipresenti, di fronte all'avanzata delle automobili. L'autore dialoga con un piccolo paracarro di campagna, rassicurandolo che la minaccia di abolizione riguarda i suoi "fratelli maggiori" sulle grandi strade, travolti dalla velocità e dalla modernità. Si evoca un passato in cui i paracarri erano punti di riferimento e persino simboli di proprietà, confrontando la loro scomparsa con la presenza diminuita anche in città. L'autore conclude riflettendo sul paradosso della loro obsolescenza nell'era dei veicoli a motore, che hanno soppiantato persino la bicicletta, un tempo considerata un'intrusa sgradita.

 

TH1475-stipendi-carovita.mp3 - Questo passaggio descrive la situazione degli stipendi a Milano durante un periodo passato, evidenziando come i pagamenti fossero spesso irregolari e non in contanti, diversamente da oggi. Viene sottolineato il malcontento degli impiegati a causa di questi ritardi e pagamenti parziali. Un esempio notevole è quello del boia, il cui stipendio base era misero ma integrato da altre entrate e vantaggi in natura. Infine, il testo menziona altri metodi di retribuzione non monetaria, come la fornitura di sale, illustrando la complessità e l'irregolarità del sistema retributivo dell'epoca.

 

TH1476-stipendi-carovita.mp3 - Questo passaggio descrive i metodi di compensazione supplementare oltre lo stipendio monetario in uso nella Milano Vecchia e nel Ducato. Viene illustrato come diverse figure professionali, dagli avvocati ai castellani, ricevessero beni materiali come olio, legna, capponi, o persino diritti come il pascolo o l'affitto dell'acqua del fossato, che fungevano da veri e propri integrazioni al salario. Ciò evidenzia un sistema di retribuzione complesso e diversificato, che andava oltre la semplice paga in denaro e spesso assumeva la forma di tributi o privilegi legati alla posizione.

 

TH1477-stipendi-carovita.mp3 - Questo passaggio descrive la complessità e la varietà degli stipendi e delle entrate in una Milano d'epoca, evidenziando come funzionari di alto rango ricevessero pagamenti in denaro da diverse fonti e persino beni in natura, come vino e grano. Nonostante questi intricati sistemi di compensazione e le considerevoli entrate del tesoro, le casse pubbliche erano costantemente vuote, costringendo il governo a indebitarsi e a vendere beni e diritti. L'autore sottolinea sarcasticamente l'ironia della situazione, suggerendo che anche il Duomo sarebbe stato venduto per far quadrare i conti, attribuendo la colpa agli impiegati nonostante la struttura finanziaria problematica.

 

TH1478-Milanbo-coriandoli.mp3 - Questo brano discute la possibile scomparsa dei coriandoli di carta e il loro curioso sviluppo storico a Milano. Inizialmente un divertimento innocuo fatto di scarti di carta, i coriandoli si sono trasformati in una molestia pubblica con il tempo e l'uso improprio, un destino simile ai coriandoli di gesso, anche se questi ultimi non indicano la barbarie degli antenati milanesi. Il testo sottolinea come i coriandoli fossero una volta un'attrazione carnevalesca principale, apprezzata anche dai forestieri, e come il loro successo dipendesse dall'atmosfera di cordialità e tolleranza ambrosiana. La loro semplice gioia si è contrapposta in seguito ai "gettoni", considerati da alcuni un progresso ma causa di disordini.

 

TH1479-Milanbo-coriandoli.mp3 - Questo estratto descrive l'antica tradizione milanese dei coriandoli durante il carnevale, evidenziando come fosse un evento per pochi "iniziati" ma che attirava folle immense lungo percorsi specifici. La pratica di lanciare coriandoli, a volte da balconi affittati a caro prezzo, era una battaglia festosa e abbondante, al punto da rendere difficile camminare dopo. Il testo spiega l'evoluzione dei coriandoli, dall'origine vegetale al gesso, e menziona anche le proibizioni e i permessi legati a eventi storici, sottolineando infine che, a differenza di altre tradizioni carnevalesche, i coriandoli erano considerati innocui, nonostante qualche raro incidente.

 

TH1480-Luglio-santi-1.mp3 - Questo passaggio esplora il mese di luglio, soffermandosi su vari santi le cui feste ricadono in questo periodo e analizzando le loro associazioni con professioni e gruppi specifici. Viene menzionato San Giacomo Maggiore e Minore, con un aneddoto sulla confusione tra i due, e si evidenzia il legame tra San Giacomo Maggiore e i cappellai di Monza. Si discute anche di San Cristoforo come protettore dei viaggiatori e di come il suo patrocinio si sia evoluto, toccando brevemente altri santi come Margherita, Gerolamo Emiliani, San Camillo de Lellis e San Vincenzo De Paoli, noti per la loro carità e dedizione ai bisognosi.

TH1481-Luglio-santi-2.mp3 - Questo estratto celebra il mese di luglio attraverso le figure di vari santi, evidenziando le loro storie uniche e talvolta bizzarre. Vengono ricordati santi come Sant'Anna, invocata per la sua tarda maternità, e Sant'Alessio, la cui vita ascetica durò quasi vent'anni sotto le mentite spoglie. Il testo presenta un elenco eclettico di santi, dalle figure note a quelle meno conosciute, ognuna con la propria particolarità o aneddoto legato al mese, concludendo con un riferimento spiritoso a San Calimero come chiusura.

 

TH1482-Villafranca-1.mp3 - Questo passaggio descrive il profondo shock e la delusione provati a Milano dopo l'annuncio della Pace di Villafranca nel 1859, paragonandolo a un pranzo interrotto bruscamente. La firma dell'armistizio tra Napoleone III e Francesco Giuseppe, che lasciò Venezia, Trento e Trieste all'Austria, fu un terribile colpo di fulmine che spezzò la concordia e riaccese le accuse di tradimento. Le dimissioni di Cavour non fecero che aumentare il disorientamento generale, evidenziando la fragilità della situazione italiana e la fine della luna di miele dell'unità nazionale.

TH1483-illafranca-2.mp3 - Questo passaggio descrive le conseguenze della pace di Villafranca nel luglio 1859, concentrandosi sulle reazioni contrastanti dei protagonisti. Napoleone III ingannò inizialmente Vittorio Emanuele II sulle condizioni reali, portando a una profonda delusione per il re sabaudo quando apprese i dettagli definitivi, soprattutto l'intransigenza di Francesco Giuseppe sulla Lombardia. La tensione culminò in un acceso confronto tra Vittorio Emanuele II e il suo primo ministro, Cavour, il quale, furioso per l'esito e la parziale annessione, espresse sdegno per la situazione italiana e arrivò quasi a suggerire un'abdicazione, rivelando in quel momento di sentirsi il vero re per la sua passione per l'unità. Nonostante l'iniziale rabbia, Cavour avrebbe poi utilizzato l'accordo di Villafranca come trampolino di lancio per le successive annessioni, mentre a Milano la popolazione manifestò forte indignazione per la sospensione della guerra e la delusione verso Napoleone e Vittorio Emanuele.

 

TH1484-Portinai.mp3 - Questo passaggio riflette sull'evoluzione della figura del portinaio, una professione che, nonostante le apparenze, ha subito notevoli progressi e cambiamenti nel corso dei secoli. Dalla condizione quasi servile e sorvegliata del passato, evidenziata dal guardaportone con una divisa stravagante e un bastone d'argento come simbolo di autorità, si è giunti a un ruolo più integrato nella società moderna. Il testo sottolinea come i portinai moderni non siano più confinati al solo controllo degli accessi, ma possano avere figli che raggiungono posizioni sociali elevate, e come, nonostante le nuove normative burocratiche che hanno inizialmente preoccupato la categoria, la loro autorità e importanza all'interno dei palazzi rimangano sostanzialmente invariate.

 

TH1485-portinai.mp3 - Questo passaggio esplora l'evoluzione della figura del portinaio a Milano, descrivendolo come un'istituzione relativamente moderna, nata con il miglioramento dei servizi domestici. Viene tratteggiato il contrasto tra il vecchio "stambugio" del portinaio, intriso di vita quotidiana e odori familiari, e le moderne portinerie lussuose. L'autore critica la diffusa etichetta di pettegole attribuita alle portinaie, ma sottolinea anche come, nonostante i difetti, i portinai abbiano spesso svolto un ruolo essenziale, a volte agendo per il bene altrui anche in modo controverso, e dimostrando grande coraggio in momenti critici come le Cinque Giornate. Infine, si riflette sulla perdita di quell'atmosfera popolare nelle nuove portinerie, dove la vita appare meno spontanea e ricca di storie.

 

TH1486-mariti-scapoli.mp3 - Questo passaggio, ambientato a Milano nel 1850, descrive i piaceri di un uomo che, con la moglie in campagna, si ritrova a pranzare da solo in trattoria, assaporando la libertà di scegliere e la varietà culinaria che gli sono negate a casa. L'autore riflette sulla sorprendente diversità di piatti offerti nei ristoranti dell'epoca, contrapponendola alla monotonia dei pasti casalinghi. Viene anche fornita una vivida descrizione di un listino prezzi di un rinomato albergo, evidenziando la ricchezza dell'offerta gastronomica e l'accessibilità dei costi per i "mariti scapoli" in cerca di una pausa dalla routine domestica, anche se sotto lo sguardo attento della polizia asburgica che ne controllava i menù.

 

TH1487-mariti-scapoli.mp3 - Questo passaggio, ambientato a Milano nel 1800, offre uno spaccato delle abitudini del pranzo degli uomini, in particolare i "mariti scapoli" separati dalle mogli. Contrasta i pasti socievoli e allegri in trattorie vivaci, dove abbondano chiacchiere, barzellette e risate, con la solitudine di chi pranza da solo, consumato dalla mancanza della moglie. La narrazione evidenzia il desiderio di compagnia e spensieratezza contrapposto alla malinconia e al costante pensiero dell'assenza della persona amata, culminando nella ricerca distratta di notizie di cronaca nera come rifugio dal dolore.

 

TH1488-leone-giraffa.mp3 - Questo estratto, ambientato a Milano nel 1850, offre una riflessione umoristica sulle abitudini e le preoccupazioni dei milanesi dell'epoca, contrapponendole a quelle che l'autore considera la semplicità del passato. Attraverso aneddoti, come il dispendioso matrimonio di Ras il leone o la morte da "zitella" della giraffa, e ripercorrendo la storia del Palazzo di Via Manin e dei Giardini Pubblici, l'autore critica la complicazione della vita moderna e l'ingratitudine dei cittadini, come dimostra la statua dell'Italia Turrita eretta al posto di un monumento in onore dell'imperatore austriaco. La sfilata domenicale e il destino degli animali donati al Comune sono ulteriori spunti per descrivere la vita cittadina di quel tempo con ironia e un velo di nostalgia.

 

TH1489-leone-giraffa.mp3 - Questo passaggio sembra essere un'osservazione nostalgica sulla vita a Milano in un tempo passato, paragonandola implicitamente al presente. Descrive un'epoca in cui l'approccio sociale era più lento e formale, contrapponendolo alla velocità e diretta comunicazione di oggi. Vengono menzionati luoghi iconici della città, come i giardini e Villa Reale, associati a figure storiche come l'architetto Bazzaretti, suggerendo un legame profondo tra la città, i suoi spazi e le persone che li abitavano. L'autore sembra riflettere sul cambiamento dei costumi e dell'architettura, evidenziando una malinconia per ciò che è stato perso.

 

TH1490-siccita-Milano.mp3 - Il brano descrive i diversi metodi storici utilizzati a Milano per cercare di invocare la pioggia durante i periodi di siccità, risalendo fino a metà Ottocento e oltre. Vengono narrati episodi di preghiere collettive nelle chiese, tentativi di influenzare le nuvole con l'ausilio di un campanaro, e l'uso di specifici Angeli custodi esposti in Piazza del Duomo che si credeva potessero portare precipitazioni benefiche, richiedendo persino un parrucchiere per sistemarli. Si menziona anche l'antica usanza di versare acqua benedetta o miracolosa in luoghi specifici della città o importata da lontano, come quella proveniente dalla tomba di San Miro a Sovico, sottolineando come queste pratiche fossero un misto di tradizione religiosa e coinvolgimento civile, a volte con risultati non immediati.

 

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th1497-panegirico-giugno.mp3 -  Il brano è un "panegirico digiuno" che esplora il mese di giugno, dedicando attenzione alle vite e alle leggende dei santi celebrati in questo periodo. L'autore si sofferma su aneddoti curiosi, come la discrepanza nella data di Ferdinando Re di Spagna nei calendari, e offre consigli, suggerendo ai nati a giugno di invocare la protezione di San Brandano per evitare malattie. Vengono narrate le storie di martirio, come quelle di San Panfilo e Sant'Erasmo, o di conversione, come Santa Clotilde, evidenziando le sfide e le ricompense spirituali affrontate da queste figure. Il testo sottolinea come la Provvidenza divina guidi il destino, anche in eventi dolorosi come la morte di Re Ladislao d'Ungheria prima della crociata, accettata con fede.

 

th1498-panegirico-giugno.mp3 -  Questo testo è un panegirico, una lode che celebra la vita e i miracoli di vari santi, con un'enfasi particolare su quelli legati alla tradizione italiana, specialmente milanese e monzese. Vengono narrati episodi straordinari che dimostrano la fede incrollabile e i poteri divini dei santi, come San Quirino che galleggia sull'acqua o San Bonifacio che utilizza un albero sacro per costruire una chiesa. Il testo sottolinea anche la generosità e la carità di figure come San Gerardo, che trasforma la sua casa in un ospizio e moltiplica il cibo per i poveri, o che attraversa un fiume su un mantello. Ogni racconto è inteso a ispirare devozione e a ricordare le azioni esemplari che hanno reso questi individui degni di venerazione, spesso collegandoli a luoghi o tradizioni specifiche che ancora oggi ne celebrano la memoria.

 

th1499-panegirico-giugno.mp3 -  Il podcast "th1499-panegirico-giugno.mp3" esplora il Panegirico di Giugno, un elogio dedicato ai santi associati a questo mese, mescolando aneddoti storici e curiosità popolari. Vengono presentati diversi santi, come Sant'Onofrio, protettore dei parrucchieri nonostante la barba lunga, e Sant'Antonio di Padova, venerato dai muratori per un miracolo in cui sospese un operaio in caduta per ottenere il permesso di salvarlo. La narrazione include anche San Basilio Magno, la cui pietà impedì all'imperatore Valente di esiliarlo, e numerosi altri santi minori legati a proverbi popolari, come quelli sul raccolto di giugno. L'audio si conclude con figure più importanti come San Giovanni Battista e San Pietro, evidenziando la loro devozione estrema e il significato della fede in quel periodo.