La Collana dei 50
Pensieri corti
Introduzione
I files con nome PE-nxxx ecc, sono del PEnsieri corti in *.mp4. Sono essenzialmente un riassunto di puntate podcast o dirette registrate di 80-120 secondi con un fondo di immagini/filmati di repertorio personale. Sono da vedere/ascoltare/leggere. - Si trovano su Youtube, facebook, twitter, mastodon, peertube, linkedin, instagram. archive.org, audio.com, tiktok e in seguito su www.redigio.it (antichissimo progetto)
Tema: Tradizioni, racconti milanesi, leggende, storia locale e milanese, detti, motti, Bibbia, religioni antiche, attualita' e geopolitica attuale, storia di Legnano, commentari sui media,e quello che mi viene in mente, ecc.
Nei filmati di fondo vi sono fotografie, e filmati generici tratti dal personale archivio
Il libro multimediale ( audio, fotografie, filmati e lettura) si puo’ leggere in formato: mp4, ebook, epub, pdf, html, doc. Si trovano su chiavetta e i media citati prima. Disponibili di smartphon, PC, pad e lettori di epub e direttamente dalla rete. Sono sempre disponibili in qualsiasi luogo e momento.
Consigli per l’uso:
Sono dei corti da 90 secondi per seguire le preferenze odierne
Gli argomenti sono casuali e degni di approfondimenti (che esistono in altri libri e l’indicazione e’ contenuta nella decifrazione del nome del file)
Questo testo contiene anche degli approfondimenti:
2025-th1200
In questa pagina, i podcast (mp3) e i filmati (mp4) sono presentati con un commento proprio.
Questi prodotti sono su YOUTUBE e FACEBOOK (alla pagina "tradizioni e racconti") e su Archive.org , AUDIO.COM, sul sito www.redigioi.it, e commentati su MASTODON.UNO @redigio ( simile a Twitter ma nel Federdiverso) .
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th1200-martedi-mercoledi.mp4 - Riepilogo - Il testo spiega l'origine dei nomi italiani dei giorni della settimana, martedì e mercoledì, confrontando le diverse tradizioni di numerazione dei giorni. Nella tradizione ebraica e in quella della Chiesa romana, i giorni venivano contati dopo il sabato, facendo del martedì il terzo giorno e del mercoledì il quarto. Tuttavia, il testo evidenzia come questi nomi non derivino da tale conteggio, ma dalla dedicazione dei giorni ai pianeti nel sistema classico: il martedì a Marte (dies Martis) e il mercoledì a Mercurio (dies Mercurii), da cui provengono le attuali denominazioni nelle lingue romanze.
th1201-aprile-maggio.mp4 - Questo estratto analizza l'origine e la diffusione dei nomi dei mesi di aprile e maggio. Esplora la difficoltà nel determinare l'etimologia di Aprile (Aprilis), scartando l'interpretazione romana legata al verbo "aperire" come etimologia popolare, pur riconoscendo la vasta conservazione del nome nelle lingue romanze e oltre. Riguardo a Maggio (Maius), il testo si sofferma sull'ipotesi di una connessione con una divinità italica, forse Maia o un dio Maius, il cui nome è probabilmente legato all'aggettivo "maius" (grande), sottolineando la grande fortuna di questo nome del mese in numerose lingue.
th1202-tre-Busto-1.mp4 - Questo testo esplora le origini del nome di Busto Arsizio, focalizzandosi sulle teorie del sacerdote Pietro Antonio Crespi Castoldi. Egli suggerisce che il nome "Busti Arsizio" derivi dalla cremazione o incendio dei cadaveri dei soldati gallici dopo una vittoria sugli Etruschi. Il testo sottolinea come la forma plurale "Busti" e la raffigurazione di una fiamma nello stemma storico della città supportino questa interpretazione, distinguendo il borgo da altri luoghi chiamati "Busto".
th1203-tre-Busto-2.mp4 - Questo testo esplora le origini del nome "Busto Arsizio", confutando le tradizioni che lo legano a un'antica battaglia o cimitero e proponendo invece una derivazione dal concetto di terreno bruciato o sterile. L'autore analizza l'etimologia della parola "bustum," collegandola a luoghi di cremazione e sepoltura nella cultura romana, ma osserva che questo significato non si allinea con l'ipotesi di un nome di origine gallica. Suggerisce che "Busto Arsizio" derivi piuttosto da radici che indicano terra arida o incolta, supportando questa tesi con la presenza di brughiere nella zona e analizzando vecchie mappe del territorio.
th1204-manuale-bruscitti-1.mp4 - Questo passaggio narra di un tentativo fallito di fondare un'associazione studentesca a Busto Arsizio e della ricerca di un motto adeguato. Si sottolinea la radice etimologica del nome "Busto" legata al concetto di "bruciare," elemento che in seguito si rivelerà cruciale. Dopo innumerevoli discussioni infruttuose per il nome e il motto, gli studenti decidono audacemente di rivolgersi al poeta Gabriele D'Annunzio per chiedere un suggerimento. Sebbene la risposta non arrivi direttamente, un incontro fortuito tra un rappresentante della cultura bustese e D'Annunzio a Malpensa porta quest'ultimo a scrivere nell'album del rappresentante il motto "vola nisi ardeant" (non volano se non bruciano), un'espressione che riprende il tema del fuoco legato alla città. Il testo conclude con una veemente difesa della ricetta originale dei "brusciti", piatto tipico bustese, contro le modernizzazioni che ne snaturano l'essenza, evidenziando come anche D'Annunzio abbia colto il legame tra Busto e l'idea di bruciare
th1205-manuale-bruscitti-2.mp4 - Questo estratto approfondisce le origini e le caratteristiche dei "bruscitti", un piatto tradizionale, attraverso l'analisi di studi linguistici e storici. In particolare, si cita il lavoro di Gerard Rolfs, che lega etimologicamente il termine a un antico francese con il significato di "tritare", suggerendo che il piatto fosse originariamente a base di carne tritata e cotta. Il testo evidenzia anche l'importanza storica del vino nella cultura locale, soprattutto in relazione ai bruscitti, e come l'evoluzione economica e sociale abbia influenzato la preparazione del piatto, che tradizionalmente cuoceva a lungo senza supervisione per adattarsi alla vita del contadino-artigiano.
th1206-manuale-bruscitti-3.mp4 - Questo passaggio, tratto da un manuale per i bruciti, si apre con una forte critica al burro, definito un prodotto della "decadenza gastronomica" e associato a problemi di salute, in contrasto con i grassi "legittimi" come l'olio d'oliva e il lardo, per poi tornare alla storia locale. L'autore descrive l'impatto devastante della peronospora sui vigneti bustesi intorno al 1850, che portò i contadini ad abbandonare la terra per cercare lavoro nell'industria tessile in rapida crescita, evidenziando la trasformazione socio-economica della regione. In questo contesto di spopolamento delle campagne, i brusciti divennero un piatto della domenica e, con l'aggiunta di burro e vini pregiati, si trasformarono in una specialità riservata alle osterie, testimoniando l'importanza di questi locali nella vita sociale bustese.
th1207-manuale-bruscitti-4.mp4 - Questo estratto offre una ricca descrizione della cucina e della vita sociale bustocca di un tempo, concentrandosi in particolare sul pane e sui bruscitti. Vengono presentati i diversi tipi di pane consumati, dal pane di segale al pane misto, con un omaggio al celebre fornaio Catoni e alla sua eredità. L'importanza della polenta come accompagnamento ai bruscitti viene evidenziata, insieme alla ricetta di questi ultimi, celebri in un'osteria storica. Il testo evoca un senso di nostalgia per tempi passati, sottolineando come la tradizione culinaria fosse legata a momenti di festa e alla vita quotidiana.
th1208-manuale-bruscitti-5.mp4 - Questo testo offre un manuale dettagliato per preparare i "brucitti" secondo la tradizione antica, con un'enfasi sulla genuinità e sui metodi dei bisnonni. Descrive la selezione specifica della carne con le giuste venature, il taglio manuale a coltello come passaggio cruciale per preservare i succhi, e la cottura lenta e a bassa temperatura a freddo con burro e pancetta (o lardo), evitando qualsiasi rosolatura iniziale. Viene sottolineato l'uso di un sacchetto di garza con "erbabona" e, opzionalmente, un pizzico d'aglio, come unica aromatizzazione, rappresentativa della semplicità e del profumo della terra. Il processo si conclude con l'aggiunta di un vino robusto a fuoco vivace, che si "sposa" con il burro, prima di un'ulteriore brevissima cottura a fuoco bassissimo.
th1209-manuale-bruscitti-6.mp4 - Il testo descrive una festa a Bergamo per celebrare il centenario della polenta, con una sfilata che ricorda nobili spagnoli o satrapi persiani e un duca in corona, ma critica l'assenza di un elemento culinario fondamentale: i "brucitti" (uccelletti). Secondo l'autore, senza questo accompagnamento, la polenta non è completa e perde la sua capacità di stimolare l'appetito e dare forza, al punto da paragonare il loro effetto benefico a qualcosa che potrebbe "mettere in piedi persino morti". La conclusione è un invito affinché, tra cento anni, nella futura celebrazione, non ci si dimentichi di Busto e dei suoi brucitti.
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th1210-manuale-bruscitti-7.mp4 - Questo passaggio esamina il piatto locale chiamato "Bruscitti," descritto come carne macinata di manzo con burro, aglio e spezie. Il testo cita Gianalberto Bossi, un prete umanista del XV secolo, che descrive le sue avventure notturne con amici, frequentando osterie vicino al fiume Ticino e incontrando viaggiatori stranieri che chiedevano cibo e bevande. L'autore sottolinea il piacere di Bossi per la pace, la lettura e, soprattutto, la buona cucina, inclusi i Bruscitti, criticando apertamente chi prepara versioni scadenti o "fasulle" di questo piatto tradizionale.
th1211-manuale-bruscitti-8.mp4 - Questo estratto presenta un manuale dettagliato per la preparazione dei "bruscitti", sottolineando l'importanza di scegliere la carne di manzo maturo adeguata, preferibilmente tagliata a mano in piccoli pezzi. Il testo descrive il processo di cottura, suggerendo l'uso di una pentola di terracotta e l'aggiunta di semi di finocchio in un sacchetto per il profumo, e opzionalmente pancetta per arricchire il sapore. L'autore conclude con consigli per valutare la riuscita del piatto, enfatizzando che i bruscitti ben fatti dovrebbero presentare una bagna ristretta piuttosto che annaspare in un brodo liquido.
th1212-manuale-bruscitti-9.mp4 - Questo manuale unico e vero si propone di fornire la conoscenza scientifica, la preparazione e la cultura riguardo ai bruciti, piatto tipico di Busto Arsizio, contrapponendosi alla ignoranza e alle deformazioni diffuse. L'autore, attraverso il racconto di un dialogo con un amico, critica la mancanza di un'osteria tradizionale a Busto e difende l'arte culinaria bustocca, sottolineando l'importanza del profumo e l'uso raffinato del vino. Viene quindi fornita una ricetta dettagliata e quasi ritualistica per la preparazione dei bruciti, enfatizzando la scelta degli ingredienti e la meticolosità nel processo, culminando nel delicato abbinamento con un vino scelto con saggezza, non solo per il gusto ma anche per simboleggiare la personalità e l'occasione conviviale.
th1213-manuale-bruscitti-10.mp4 - Questo testo, proveniente dal "manuale per la conoscenza dei brucitti," esplora varie ricette tradizionali di Busto Arsizio. Vengono descritti in dettaglio i brucitti, un piatto invernale di carne di manzo servito con polenta, distinguendolo da preparazioni non autentiche. Inoltre, si menzionano altri piatti tipici come la rusticiana, la cassoeula per il 17 gennaio, e dolci come i cupetti e il pan danäs, spesso legati a festività specifiche. Il testo sottolinea l'importanza di queste ricette come "cibi rituali" e la loro profonda connessione con la tradizione locale.
th1214-manuale-bruscitti-11.mp4 - Questo testo presenta diverse descrizioni di un piatto chiamato "brushiti" o "broit", evidenziando come la ricetta originale, proveniente da Bustarsizio, consista in polpa di manzo cucinata lentamente con burro, lardo, erbe e vino rosso, servita con polenta. Il manuale "th1214-manuale-bruscitti-11.mp4" mira a definire la vera preparazione del piatto, contrapponendola a versioni "orrende" o "intrugli" descritti in altre guide gastronomiche, che assomigliano più a ragù inadatti e vengono criticati per non rappresentare l'autentico bruscitti. L'obiettivo è quindi di fornire la "vera e unica" conoscenza e preparazione di questo piatto tradizionale.
th1215-manuale-bruscitti-12.mp4 - Questo estratto conclude un manuale sui Bruscitti, una specialità gastronomica tipica di Busto Arsizio, esaltandone l'importanza storica e culturale come misura antica della mensa bustocca. Si sottolinea l'origine contadina del piatto, che permetteva di economizzare sulla spesa usando tagli di carne meno pregiati, e la sua profonda connessione con il territorio. L'intervento del gran maestro della confraternita della Bagna Cauda evidenzia le difficoltà nel replicare i Bruscitti lontano dalla loro terra e suggerisce abbinamenti vino-cibo che esaltano i sapori rustici e popolari. Infine, viene proposta, con tono ironico, l'idea di un atto ufficiale che certifichi la capacità della sposa di cucinare i Bruscitti, quasi a voler preservare questa tradizione culinaria come baluardo contro la decadenza dei costumi.
th1216-tre-Busto-3.mp4 - Questo passaggio esplora l'origine del nome "Busto Arsizio" e luoghi simili, collegandoli al termine latino "arsum," che significa "bruciato" o "arido". Vengono menzionate diverse località storiche chiamate "Brusada" o "Arsicium", spesso descritte come terreni secchi o bruciati, come la cascina Brusada un tempo legata a Caterina Visconti o la terra dove sorse la cascina La Ginibissa chiamata Arsicum sin dal X secolo. L'autore suggerisce che questi nomi riflettono le condizioni iniziali del terreno, modificate nel tempo da bonifiche agricole, e non un singolo grande incendio come ipotizzato da altri. Pertanto, l'etimologia di Arsicium/Arsizium deriverebbe dalla condizione primitiva del suolo, arido o bruciato.
th1217-tre-Busto-4.mp4 - Questo testo esplora le origini e le denominazioni storiche di diversi luoghi chiamati "Busto," focalizzandosi in particolare su Busto Arsizio, Busto Garolfo, e Buscate (precedentemente Busto Cava). Viene evidenziato che la forma più antica per Busto Arsizio è "Busti", con le prime attestazioni risalenti al X secolo, e si analizzano vari documenti e personaggi storici legati a queste località nel corso dei secoli. La distinzione tra "Busto grande" e "Busto piccinino" appare solo successivamente, e si sottolinea che non ci sono prove concrete per dimostrare una maggiore importanza iniziale di Busto Arsizio rispetto agli altri luoghi con nomi simili. Vengono infine menzionate le chiese presenti in alcune di queste località nel X secolo come ulteriore elemento di confronto.
th1218-tre-Busto-5.mp4 - Questo testo esplora le origini di Busto Arsizio e di altri luoghi chiamati "Busto," suggerendo una connessione tra di essi. Si concentra in particolare su Busto Cava, un antico villaggio documentato fin dal X secolo, e ne traccia la storia attraverso menzioni in atti di vendita e documenti ecclesiastici. L'analisi delle chiese presenti a Busto Cava (dedicate a San Mauro, Santa Maria e San Pietro) e la sua appartenenza alla pieve di Dairago portano all'identificazione di Busto Cava con l'attuale Buscate, dove si trovano chiese con dediche simili. Infine, il testo propone che il nome dei "tre Busto" derivi dalle brughiere (brugaria o brugheria) dove questi insediamenti furono fondati.
th1219-01-velociu-giandalen.mp4 - Questo passaggio racconta la storia del "Velociu," un mezzo di trasporto che rappresentava il progresso e l'abilità organizzativa dei suoi creatori, superando i lenti veicoli del passato e simboleggiando lusso e audacia. Tuttavia, come spesso accade, il progresso divora i suoi figli, e il Velociu fu presto superato da nuove tecnologie e sistemi più organizzati. Nonostante ciò, personaggi come il Giandalen persistettero, rimpiangendo il passato e disprezzando le nuove invenzioni come la ferrovia, mentre il Velociu, ormai obsoleto, scivolava nell'irrilevanza, un simbolo di un'epoca finita.
th1219-02-velociu-giandalen.mp4 - Questo passaggio evoca un'immagine vivida della vita in una città lombarda a metà del 1800, concentrandosi sulla figura di Alessandro Vigliezzi, un funzionario pubblico che simboleggia la rigida burocrazia austriaca. L'autore invita a immaginare un salto indietro nel tempo per apprezzare il contesto storico e l'importanza del "Velociu Duljan", un simbolo pittoresco della politica asburgica. Viene descritto con dettaglio un albergo centrale, luogo di ritrovo per l'élite e i viaggiatori, la cui gestione era affidata a un uomo soprannominato "Giandaren", noto per la sua statura ma pieno di vitalità, che si occupava anche del "Velocium". L'importanza dei simboli figurati, come la frusta e la collana fuori dalla porta, viene sottolineata come necessità in un'epoca con basso tasso di alfabetizzazione, intenzionalmente mantenuto basso dai dominatori stranieri.
th1219-03-velociu-giandalen.mp4 - Questo estratto descrive un luogo e la sua storia a Busto Arsizio, concentrandosi su diversi elementi significativi. Viene menzionata una statuetta di nano con salamini, simbolo di buon augurio e abbondanza, che ha dato origine a un detto locale e i cui resti sono stati ritrovati. Si fa riferimento a un antico monastero delle orsoline i cui edifici sono stati inglobati in abitazioni successive, incluso l'albergo d'Italia, e che presentava un passaggio sotterraneo per le suore. Infine, si descrive l'importanza del "veloceu", un servizio di trasporto che collegava la città a rotte maggiori e la cui partenza era un evento cittadino che radunava gli abitanti.
th1219-04-velociu-giandalen.mp4 - Questo estratto narra di un'epoca passata in cui un carro a cavallo chiamato "Velociu" era oggetto di grande ammirazione, tanto che veniva usato persino per spiegare la grandezza divina ai bambini, elevandolo a simbolo di meraviglia terrena. La sua supremazia fu sfidata dall'arrivo del primo tram a vapore, scatenando un'accesa disputa che contrapponeva la libertà di movimento del Velociu, non vincolato dai binari, alla praticità e costanza della macchina a vapore. Nonostante le frequenti fermate del tram e la sua rigidità di percorso, la velocità divenne il terreno di confronto, culminando in una gara epica vinta, seppur malconcio, dal Velociu, dimostrando che, seppur imperfetto, poteva superare il moderno mezzo meccanico, riflettendo un dibattito simile a quello tra radio e grammofono nel nuovo secolo.
th1219-05-velociu-giandalen.mp4 - Questo estratto esamina l'origine e la storia di diversi toponimi e località nell'area, concentrandosi in particolare sul termine "Velociu" e sulla Cassina del buon Gesù. Vengono discusse diverse teorie sull'etimologia di nomi come "Savico", con una preferenza per l'interpretazione di padre Serafino Zanelli, e si segue il percorso di "Velociu" attraverso specifiche vie. Il testo evidenzia le difficoltà e le liti storiche legate alla Cassina del buon Gesù, precedentemente nota come Cassina di Selva Longa, e conclude descrivendo la sua posizione e le sue caratteristiche geografiche basandosi su documenti del XIX secolo.
th1219-06-velociu-giandalen.mp4 - Questo estratto esplora l'origine del nome di una località, "Cassina delle corde," presentando diverse ipotesi. Vengono citate le idee dell'ingegnere Guido Sutermeister, che suggerisce che il nome derivi dalla produzione di corde, e di Rodolfo Pisoni, che lo lega a un dipinto. L'autore propende per una spiegazione basata sulla durezza della vita agricola in quella zona, paragonando il nome ad altri toponimi simili che riflettono la difficoltà di sopravvivenza. Viene anche accennata la possibilità che il nome "cannea" derivi da un cognome locale. Infine, vengono raccontati due aneddoti, uno comico e uno tragico, legati alla storia recente della zona.
th1219-07-velociu-giandalen.mp4 - Questo estratto racconta di episodi legati a un cocchiere noto come il "Velociu del Gianulen". Descrive un inquietante incontro con un brigante sulla strada di Olgiate, evidenziando la lealtà del cocchiere verso i soldi affidatigli, anche a rischio della propria vita. Il testo menziona anche un altro evento misterioso, l'omicidio del sindaco Prandoni, per il quale le opinioni divergono e il dubbio sull'identità dei colpevoli persiste. Infine, si sofferma sulla vita nella posteria, luogo di sosta per viaggiatori dove si scambiavano notizie e si giocava per ingannare l'attesa.
th1219-08-velociu-giandalen.mp4 - Questo passaggio descrive Asura Zibreta, una donna di Busto Arsizio di età avanzata ma non sposata, termine che in dialetto bustocco è "ascia" o "shua" per indicare una donna non più giovane, a differenza di "tusa" per le ragazze o "spusetta"/"asura pupola" per le giovani spose. Il testo si sofferma sulle sue caratteristiche fisiche, come il mento prominente che le valse il soprannome di "Zibreta" (ciabatta), e la sua abitudine di truccarsi eccessivamente il viso con cipria, un'azione considerata goffa e ridicola dai bustocchi. Questo uso esagerato del trucco, visto come un tentativo di nascondere i segni del tempo, la rendeva oggetto di scherzi e canzonature da parte dei ragazzi, culminati in una satira dopo un incidente sul "velocuente" (un veicolo veloce) che svelò le sue gambe e la sua cipria.
th1219-09-velociu-giandalen.mp4 - Questo estratto racconta la storia di Usur Camutz, un detestato esattore delle tasse austro-ungarico nel Lombardo-Veneto, descrivendone l'aspetto sgradevole e l'antipatia generale nei suoi confronti. Il testo sottolinea la forte avversione dei bustocchi verso gli stranieri dominatori, che si traduceva in motti e proverbi che incitavano a resistere e a "prendere a pedate sul sedere gli stranieri vessatori". Viene narrato un episodio umiliante che coinvolge Usur Camutz, dove perde la parrucca in un incidente, diventando bersaglio del dileggio popolare. Il brano evidenzia infine il profondo sentimento di italianità dei bustocchi, radicato nell'identificazione con Roma e manifestato nel riconoscimento di Garibaldi e nell'orgoglio di sentirsi finalmente italiani dopo l'unità.
th1219-10-velociu-giandalen.mp4 - Questo estratto presenta la figura di Pisagugi, il presidente immaginario di una simbolica confraternita di "canagruni," creature estremamente egoiste che rubano il nettare dai fiori per proprio guadagno. Nonostante si presentasse come un intenditore di cibi raffinati, Pisagugi era un avaro che rivendeva il pesce fresco pescato solo per lucro, consumando in realtà cibo scadente. La sua avarizia lo portò a una punizione: spendere una somma considerevole per essere trasportato in un carro, un evento così eccezionale che attirò una folla di ragazzi. Questa trasgressione della sua natura spilorcia gli costò la presidenza della confraternita, a cui succedette Kagarefu, la cui fama di opportunismo lo rese ideale per guidare un gruppo di egoisti.
th1219-11-velociu-giandalen.mp4 - Questo passaggio riflette con nostalgia sul progresso inarrestabile che ha trasformato profondamente un luogo un tempo tranquillo, il "velocio del Gandalen", confrontando il suo passato con il presente del 1938. L'autore lamenta la perdita di antichi edifici, tra cui una chiesa storica, sostituiti da nuove costruzioni e infrastrutture dettate dalle esigenze della viabilità e dell'igiene. Viene evidenziato il crescente collegamento con la vicina Busto, che ha inglobato l'area con abitazioni, industrie e traffico intenso, segnando la fine di un'era. Infine, l'autore paragona questa rapida trasformazione all'enorme sviluppo della rete ferroviaria italiana in appena un secolo, sottolineando quanto il progresso sia stato "indiavolato".
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th1220-BustoArsizio-SanRocco.mp4 - Questo brano narra la vita di San Rocco, figura iconica del pellegrino, descrivendone l'abbigliamento tradizionale e gli oggetti simbolici come il bordone e la conchiglia usata per l'acqua. Sebbene la sua figura appaia leggendaria, visse all'inizio del Trecento e si distinse per la sua straordinaria carità durante la peste che imperversava in Italia, assistendo gli ammalati senza timore del contagio. Dopo aver contratto la malattia e essere guarito miracolosamente, tornò in patria ma non venne riconosciuto e morì in prigione, identificato solo postumo dalla croce sul petto che simboleggiava la sua vocazione alla pietà e all'amore per il prossimo. Le sue reliquie sono ora a Venezia, dove la sua devozione e il culto si sono diffusi, ispirando opere d'arte come quelle presenti nella Scuola di San Rocco.
th1221-BustoArsizio-SanRocco.mp4 - Il testo descrive come veniva celebrato il Ferragosto a Busto Arsizio in passato, un tempo in cui la vita era più semplice e le vacanze estive per molti coincidevano con questa unica giornata di festa. Era un'occasione di grande baldoria collettiva all'aperto, un momento atteso per incontrarsi, divertirsi e persino per scambiarsi le prime promesse d'amore tra i giovani. La giornata era caratterizzata da ricche tavolate all'aperto con piatti tipici locali e abbondante buon vino, e si concludeva con canti e musica fino a tarda notte. La mattina seguente, l'evento principale era la benedizione degli animali davanti alla chiesa di San Rocco, a cui partecipavano centinaia di cavalli e altri animali con i loro padroni.
th1222-BustoArsizio-SanRocco.mp4 - Il testo narra della Chiesa di San Rocco a Busto Arsizio e della sua benedizione annuale del bestiame, una tradizione legata inizialmente alla protezione dalla peste del 1524 e in seguito alla salvaguardia degli animali domestici. Descrive la storica importanza di questa usanza in un'epoca di economia agricola, dove la cura e la presentazione impeccabile del bestiame alla benedizione erano motivo di orgoglio per allevatori e proprietari, quasi un concorso di bellezza animale. Sebbene la tradizione stia languendo a causa del declino dell'agricoltura e dell'avvento dei mezzi meccanici, il testo ricorda l'antica vitalità della festa, un tempo un vero e proprio evento sociale e commerciale in Piazza Manzoni, sottolineando il valore morale del riconoscimento pubblico per i contadini che presentavano gli animali migliori.
th1223-BustoArsizio-Sant-Alo'.mp4 - Questo brano esplora la storia e la devozione legata al Cristo morto venerato originariamente nella cappella di Santa Lò a Busto Arsizio, e successivamente trasferito nella chiesa di San Rocco. L'autore ripercorre la vicenda della cappella, demolita per ragioni urbanistiche, e indaga sull'origine del nome "Santalò", scoprendo che si riferisce a Sant'Eligio, patrono di fabbri e maniscalchi, figura importante per i carrettieri che percorrevano la strada dove sorgeva la cappella. Si accenna anche alla pittoresca figura della "strietta da Santalò", una sagrestana anziana a cui i fedeli si rivolgevano per preghiere e novene a pagamento, evidenziando un aspetto del folklore e della devozione popolare locale.
th1224-QGLA949-museo-libro.mp3 - Questo testo è una spiegazione di "Bartleby, lo scrivano" di Herman Melville, un racconto breve ma fondamentale per la letteratura occidentale. Il relatore introduce l'opera contestualizzandola nell'epoca del Rinascimento americano e l'ascesa della finanza a Wall Street. Viene dato grande risalto alla frase iconica del protagonista, "I would prefer not to", che diventa un simbolo di resistenza passiva e anticonformismo. Il testo esplora diverse interpretazioni del racconto, tra cui quella della depressione, del doppio psicologico del narratore e, in particolare, quella mistico-religiosa che vede Bartleby come una figura cristologica, collegando il racconto a una parabola evangelica e al concetto di prudenza come virtù centrale.
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th1225-QGLA954-barbarossa-01.mp3 - Questo passaggio narra la Battaglia di Legnano, uno scontro cruciale tra l'esercito imperiale guidato da Federico Barbarossa e la Lega Lombarda. Il testo descrive l'arrivo delle forze imperiali, la sorpresa dei Lombardi e la disperata resistenza intorno al sacro carroccio, simbolo della loro autonomia. Viene enfatizzata la differenza tra la cavalleria imperiale ben equipaggiata e i fanti comunali, per lo più contadini e cittadini con armi rudimentali ma determinati a difendere la loro libertà e amministrarsi da soli, un concetto che Barbarossa considerava un affronto alla sua autorità divina.
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th1226-QGLA955-barbarossa-02.mp3 - Il testo analizza criticamente la figura di Alberto da Giussano, considerato una pura invenzione di Galvano Fiamma nel Trecento per glorificare i Visconti. Non esistono documenti storici che lo menzionino prima della sua apparizione nella cronaca di Galvano. L'autore evidenzia le incongruenze e gli elementi simbolici presenti nel racconto di Galvano, come la "Compagnia della Morte", suggerendo che la narrazione sia più un'opera di propaganda che un resoconto fedele degli eventi. La sconfitta di Barbarossa nella battaglia di Legnano viene invece descritta come un evento storico reale con significative conseguenze politiche.
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th1227-QGLC047-legnano-wolsit.mp3 - Il testo racconta la storia della bicicletta Legnano, un marchio ultracentenario nato dall'intuito di Emilio Bozzi a Legnano. Dalle sue umili origini nel 1907, la Legnano divenne un simbolo del ciclismo italiano, non solo come mezzo di trasporto ma anche legando il suo nome a grandi campioni che ne fecero la storia. Nonostante le difficoltà e il trasferimento a Milano, il marchio Legnano ha rappresentato per decenni qualità e prestigio, con la speranza di una sua rinascita nella città di origine.
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th1228-QGLC048-legnano-dialetto.mp3 - Questo estratto esplora la persistenza dell'uso del dialetto in Italia, evidenziando come, nonostante i timori di scomparsa, esso mantenga ancora una forte presenza, specialmente tra gli uomini over 60, secondo una ricerca Istat del 2006. Si sottolinea il successo di compagnie teatrali dialettali come "I Legnanesi" come prova di questa vitalità e come mezzo per preservare le tradizioni linguistiche dei nostri avi. Vengono presentati due contributi poetici in dialetto di autori legnanesi: uno del noto poeta Ernesto Parini, con una poesia d'attualità, e l'altro di Monsignor Eugenio Girardelli, prevosto della città, che con umorismo narra la sua entrata solenne a Legnano nel 1907, dimostrando come il dialetto sia ancora un linguaggio vivo e utilizzato anche in ambito letterario.
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th1229-QGLC049-legnano-dell-acqua.mp3 - Il documento descrive la storia dell'Istituto Carlo dell'Aqua a Legnano, a partire dalla sua costruzione nel 1920 su progetto dell'ingegnere Giuseppe Moro. Viene evidenziata la completa ristrutturazione dell'edificio avviata nel 2011 dalla provincia di Milano, con un investimento di 9 milioni di euro, e il suo completamento nel 2015. Inoltre, il testo menziona l'istituzione di corsi specifici, ampliamenti della struttura nel 1928, e l'innovativa cassa di risparmio scolastica avviata nel 1955 per promuovere la cultura del risparmio e offrire formazione bancaria agli studenti.
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th1230-QGLC050-legnano-attrezzi.mp3 - Questo brano esplora la transizione di Legnano da un borgo rurale a una città industriale, evidenziando la ricchezza di vita e umanità che lo caratterizzava nell'Ottocento e nei primi del Novecento. Descrive come l'artigianato si sia evoluto in industria, introducendo nuovi mestieri accanto a quelli tradizionali, e menziona una raccolta illustrata degli attrezzi da lavoro tipici dell'epoca. Vengono inoltre citati vari artigiani ambulanti, come l'impagliatore di sedie e i venditori di carbone, che svolgevano un ruolo essenziale nella vita quotidiana.
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th1231-QGLC051-legnano-tram.mp3 -Questo brano celebra il cinquantesimo anniversario della soppressione del celebre tram di Legnano, affettuosamente soprannominato "gamba de legne," avvenuta il 18 gennaio 1966. La ricorrenza è il fulcro di un nuovo libro di Pagani e Rondanini, che attraverso immagini d'epoca rievoca la tranvia Milano Gallarate nel suo pieno servizio, mostrandola in vari punti iconici della città in cartoline dagli anni '20 e '30. Il volume, presentato lo scorso novembre, raccoglie circa 450 cartoline che offrono uno spaccato della vita e dell'ambiente legnanese tra la fine dell'Ottocento e la metà del Novecento.
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th1232-QGLC052-legnano-luraghi.mp3 - Il brano ricorda due importanti figure legate al teatro dialettale di Legnano: Antonio Luraghi e Giuseppe Parini. Luraghi è celebrato non solo come artista poliedrico che spaziò dalla pittura alla scultura, ma anche come interprete nel teatro dialettale e autore del monumento a Felice Musazzi, fondatore della compagnia. Parini, invece, è ricordato come attore storico fin dalla nascita della compagnia, noto per la sua interpretazione di Cornelia e considerato la memoria storica dei Legnanesi. Il testo esprime cordoglio per la loro scomparsa e ne sottolinea il significativo contributo alla cultura locale.
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th1233-QGLC053-legnano-brun.mp3 - Il testo descrive la storia della famiglia Brun a Legnano, evidenziando la sua trasformazione da piccola sartoria artigianale nel 1820 a istituzione cittadina nel campo della moda e del prêt-à-porter. Si sottolinea l'evoluzione dell'attività attraverso le generazioni, in particolare l'innovazione introdotta con l'apertura della prima boutique di prêt-à-porter femminile e la successiva espansione con punti vendita dedicati all'abbigliamento uomo e giovane. Viene inoltre menzionata l'importanza della collaborazione con altri marchi prestigiosi e la partecipazione alla fondazione di un club di boutique di alta moda, concludendo con la notizia della chiusura attuale dell'attività.
th1234-legnano-IAmis.mp4 -
th1234-QGLC055-legnano-iamis.mp3 - Il brano descrive il successo del gruppo folkloristico IAMIS nel 1998, evidenziato da due spettacoli di successo tenutisi a Garbagnate milanese e Cerro Maggiore. Questi eventi hanno presentato il loro repertorio di canti popolari lombardi e danze contadine, ricevendo calorosi applausi dal pubblico. Il testo sottolinea anche l'ampliamento del repertorio con due nuovi canti e l'intenzione del gruppo di reclutare nuovi membri (coristi, ballerini, musicisti) a seguito dei notevoli successi ottenuti.
th1235-legnano-SanMartino.mp4 -
th1235-QGLC056-legnano-SMartino.mp3 - Questo testo esplora la storia della chiesa di San Martino a Legnano e la sua connessione con la Battaglia di Legnano contro Barbarossa. La zona è significativa non solo per i riferimenti alla battaglia, ma anche per i numerosi ritrovamenti archeologici che indicano una vasta necropoli e insediamenti antichi. La chiesa, sebbene giudicata successiva, è documentata da tempo e ha subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli, mantenendo però il suo legame storico e la devozione a San Martino.
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th1236-QGLA963-contese-legnanesi.mp3 - Questo estratto racconta di una controversia legale avvenuta all'inizio del 1600 tra le comunità di Legnano e Rescaldina riguardo all'alloggiamento dei soldati spagnoli e ai relativi costi, un problema che affliggeva le finanze locali. La disputa principale coinvolgeva i fratelli Bossi, che sostenevano di dover contribuire solo con Rescaldina, dove risiedevano e possedevano beni, mentre Legnano insisteva sul loro obbligo verso la propria comunità basandosi su un vecchio catasto. Dopo anni di discussioni e l'evidenza di pagamenti già effettuati a Legnano, si raggiunse un accordo finale mediato per evitare una lite costosa, con i Bossi che si impegnavano a versare una somma significativa a Legnano, ratificato poi dall'assemblea della comunità legnanese, che evidenziava la struttura amministrativa locale dell'epoca.
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th1237-QGLC057-milano-stella.mp3 - Questo estratto racconta la storia del Monte Stella a Milano, una collina artificiale creata dopo la Seconda Guerra Mondiale con i detriti dei bombardamenti. L'autore descrive un viaggio in bicicletta verso la "montagnetta" e riflette sulla sua origine come un accumulo di macerie e materiali di scarto. Si sofferma sull'affetto che i milanesi nutrono per questo luogo, che da simbolo della distruzione bellica è diventato un polmone verde e un punto di riferimento, ospitando al suo interno il Giardino dei Giusti, un memoriale dedicato a chi ha combattuto per la libertà e la dignità umana. La narrazione è arricchita da aneddoti personali e riferimenti a canzoni popolari, sottolineando come il Monte Stella sia un luogo vivo di memoria e storia che continua a evolversi, pur conservando le tracce del suo passato.
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th1238-QGLC058-legnano-la-morta.mp3 - Il testo esplora l'origine del nome "La Morta" in una zona di Legnano, respingendo una tradizione popolare legata a una morte tragica e proponendo invece spiegazioni basate su ritrovamenti archeologici. Si descrivono scavi che hanno portato alla scoperta di tombe antiche (di epoca romana e forse legate alla peste del 1630), oltre a reperti come ossa umane e oggetti, suggerendo che l'area fosse un luogo di sepoltura esteso. Vengono citati altri esempi toponomastici simili per supportare l'ipotesi che "La Morta" derivi da "luogo dei morti".
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th1239-QGLC059-legnano-lampugnani.mp3 - Questo testo descrive ritrovamenti archeologici significativi durante le demolizioni nella zona di Via Sempione a Legnano, in particolare presso l'antica casa dei cavalieri Lampugnani. Si evidenziano diversi reperti, tra cui monete medievali trovate in una ciotola nelle fondazioni e un capitello rinascimentale riutilizzato, recante un'iscrizione romana difficile da leggere ma forse proveniente da un monumento funerario. La scoperta più notevole è rappresentata da alcune mensoline in terracotta con la raffigurazione di un putto romanico e, sorprendentemente, una data incisa: 12 giugno 1420, considerate importanti testimonianze scultoree dell'Alto Medioevo legnanese. Questi ritrovamenti suggeriscono una storia di distruzione e riuso di materiali nel territorio di Legnano, probabilmente legata ai periodi di instabilità e conflitti che caratterizzavano l'epoca medievale.
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archive.org/details/redigio-1240
th1240-Legnano-ricorrenze.mp4 - mastodon
th1240-QGLC078-legnano-ricorrenze.mp3 - Questo brano elenca diversi eventi storici significativi accaduti a Legnano nel mese di ottobre attraverso i secoli. Vengono menzionate date importanti che segnano la fondazione di istituzioni locali come scuole e ospedali, l'istituzione di enti pubblici, e momenti di rilievo politico, inclusa la visita di Benito Mussolini e l'elevazione di Legnano a città. In particolare, viene evidenziato il documento più antico che attesta l'esistenza di Legnanello.
th1241-GLC079-legnano-lampugnani.mp3 -
th1241-Legnano-Lampugnani.mp4 - mastodon - Questo testo descrive la pubblicazione di un volume dedicato ai pittori della famiglia Lampugnani, originari di Legnano, che furono attivi tra il XV e il XVII secolo. Il libro, edito da Federico Motta Editore, esplora la storia e l'opera di membri come Gian Giacomo, Francesco e Gianbattista Lampugnani, documentando i loro affreschi e dipinti presenti principalmente nelle chiese lombarde, con particolare attenzione alla Basilica di San Magno a Legnano. La pubblicazione del volume è collegata a un restauro della Basilica di San Magno completato nel 2001, che ha riportato alla luce importanti opere dei Lampugnani, e un evento pubblico è stato organizzato per presentare sia il restauro che il piano editoriale del libro.
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th1242-QGLC080-legnano-gorlini.mp3 - Il testo celebra il cinquantesimo anniversario dell'azienda Gorlini nel 2001, fondata da Remo Gorlini nel 1951, mettendo in risalto le sue origini e lo sviluppo attraverso diverse sedi a Legnano. Viene sottolineata l'influenza cruciale di Remo, che apprese le tecniche del legno in Austria, e di sua moglie Maria, figura materna per i dipendenti. I principi di qualità, serietà e familiarità trasmessi dai fondatori sono ancora oggi il punto di forza dell'azienda, specializzata in serramenti di alta qualità certificata e con clienti storici importanti come l'ospedale e il comune di Legnano, e il suo legame con la tradizione locale è testimoniato dalla ricostruzione del Carroccio del Palio.
th1243-Legnano-Sesler.mp4
th1243-QGLC081-legnano-sesler.mp3 - Questo estratto racconta la vita straordinaria di Alberto Sesler, un uomo che, nonostante l'età avanzata, dimostra una vitalità incredibile, attribuendo la sua "ricetta" all'assenza di noia e alla partecipazione attiva nella vita e nel lavoro. Viene descritto il suo percorso imprenditoriale nel campo tessile, iniziato con una piccola rivendita di stoffe e trasformatosi poi in un'attività industriale di successo. Il testo evidenzia come la famiglia e il lavoro siano stati i pilastri della sua esistenza, pur non tralasciando i grandi dolori affrontati. Infine, si sottolinea il suo importante impegno civico e la sua generosità, in particolare la donazione di parte della Cascina Massafame e di beni artistici alla comunità.
th1244-Legnano-Pisacane.mp4
th1244-QGLC082-legnano-pisacane.mp3 - Questo testo rievoca la storia della squadra di calcio Legnano, concentrandosi in particolare sulla fondazione del club e sulla costruzione e inaugurazione dello stadio. Viene descritto il percorso della squadra fin dalle sue prime partite e la successiva rinascita nel 1913, sottolineando le sfide finanziarie e la ricerca di un campo da gioco adeguato che potesse generare ricavi. L'apice della narrazione è l'inaugurazione del nuovo stadio di via Pissacano nel 1921, celebrata con una vittoria schiacciante contro l'Inter.
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th1245-QGLC083-legnano-lupi.mp3 - Questo testo racconta di un periodo intorno al 1800 in cui i boschi vicino a Legnano erano terrorizzati da lupi affamati, con aggressioni che colpirono anche bambini. Di fronte a questi eventi drammatici, documentati da testimonianze ufficiali negli archivi, la municipalità organizzò battute di caccia per affrontare la minaccia. Nonostante i primi tentativi non ebbero successo, fu offerta una ricompensa per incentivare i cacciatori, portando infine all'uccisione di un lupo che, imbalsamato ed esposto, fu consegnato a un museo per conferma.
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th1246-QGLC084-legnano-dialetto.mp3 - Questo frammento video esplora la ricchezza e la vitalità storica dei dialetti padani, evidenziando come si siano evoluti dal latino volgare dopo la caduta dell'Impero Romano. Vengono presentati esempi concreti di poesia e testi antichi in diversi dialetti, dal più antico indovinello veronese ai componimenti di autori come Antonio Dali e Girardo Patecchia. L'autore sottolinea come questi dialetti, figli di una lingua popolare e in continua trasformazione, dimostrino una continuità culturale e una influenza reciproca con l'italiano contemporaneo, a volte impoverito ma audace.
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th1247-QGLC085-legnano-barbarossa.mp3 - Questo brano, tratto da una vecchia versione di un libro, narra la Battaglia di Legnano tra Federico Barbarossa e la Lega Lombarda. Dopo un assedio fallito ad Alessandria, l'imperatore affrontò i milanesi, che con le loro compagnie scelte, la Compagnia del Carroccio e la Compagnia della Morte (giurata di vincere o morire), ebbero un ruolo cruciale nella vittoria nonostante la limitata presenza degli altri alleati. La sconfitta portò Federico Barbarossa a cercare un accordo, culminato nella Pace di Costanza del 1183, che riconobbe le libertà delle città della Lega pur mantenendo l'imperatore come padrone supremo, riflettendo l'ideale dell'epoca della libertà comunale piuttosto che della vera indipendenza.
th1248-Legnano-Battaglia.mp4
h1248-QGLC086-legnano-battaglia.mp3 - Questo antico testo narra dettagliatamente la Battaglia di Legnano del 29 maggio 1176, descrivendo lo scontro iniziale, la disperata difesa del carroccio da parte delle milizie lombarde, e la svolta cruciale quando l'imperatore Federico Barbarossa scompare durante il combattimento, portando al panico e alla fuga delle truppe tedesche. La vittoria della Lega Lombarda è completa, con un enorme bottino e gravi perdite per l'esercito imperiale, incluso l'imperatore che, creduto morto, riappare giorni dopo a Pavia, sconfitto e privo di risorse.
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th1249-QGLC087-legnano-falso.mp3 - Questo testo presenta un resoconto comico e volutamente inaccurato della vita e delle imprese di Federico I di Svevia, detto il Barbarossa. Viene descritta la sua vita dalla giovinezza, le sue campagne militari in Italia, in particolare la battaglia di Legnano, e la sua partecipazione alla terza crociata, culminando nella sua ridicola morte per mano di un salmone. L'autore si prende ampie libertà narrative e storiche, usando un linguaggio colloquiale e irriverente per presentare il Barbarossa come un personaggio buffo e combinaguai, concludendo con una sezione dedicata alle leggende popolari che lo riguardano, ugualmente trattate in modo umoristico.
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th1250-QGLC088-legnano-Cantoni.mp3 - Questo testo presenta la storia e l'impatto del Cotonificio Cantoni a Legnano, una volta una grande industria cittadina. Si sottolinea come, mentre oggi le città lungo la statale del Sempione appaiono simili, Legnano si distingue per il fiume Olona, un tempo nascosto dalle fabbriche ma ora risorsa per la città grazie a progetti di recupero. L'articolo, datato 1960 e riproposto, descrive la trasformazione di Legnano da villaggio agricolo a realtà industriale, evidenziando il ruolo pionieristico del Barone Eugenio Cantoni e la crescita dell'azienda, con un'ampia produzione e un'alta percentuale di esportazione nel 1960. Oltre all'attività produttiva, il testo pone un forte accento sulle numerose iniziative assistenziali e sociali promosse dalla Cantoni a favore dei dipendenti e della cittadinanza, testimoniando il paternalismo dell'epoca e il duraturo impatto di queste strutture sulla vita urbana.
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th1251-QGLC089-legnano-Erasmo.mp3 -. Questo testo descrive il lungo e complicato percorso che ha riportato a Legnano tre affreschi dall'antico ospizio di Sant'Erasmo. Queste preziose testimonianze storiche e artistiche, che raffigurano scene della vita di Sant'Erasmo e la distribuzione delle patenti di povertà, sono state oggetto di una controversia durata quasi un secolo tra enti locali e la Soprintendenza a causa del degrado dell'edificio originale. Nonostante demolizioni e spostamenti, gli affreschi, dopo numerosi passaggi e vicissitudini burocratiche, sono finalmente riuniti e visibili nell'attuale ospizio, superando le difficoltà di conservazione e collocazione che li avevano dispersi.
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th1252-QGLC090-legnano-bernardino.mp3 - Questo testo approfondisce la storia della chiesa di San Bernardino a Legnano, a partire dalle sue origini nel X secolo sui resti di un oratorio preesistente. Vengono evidenziati eventi significativi come la sua consacrazione da parte di Carlo Borromeo e le ristrutturazioni, compreso il restauro del 1644 e un'importante ampliamento nel tardo '800. Il brano si sofferma su dettagli artistici, come gli affreschi e le loro attribuzioni, e menziona aneddoti legati a personaggi come Attilio Lampugnani e l'origine della festa di San Bernardino.
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th1253-QGLC091-legnano-tramvia.mp3 - Questo passaggio commemora l'imminente 50° anniversario della chiusura della tranvia Milano-Gallarate, avvenuta il 18 gennaio 1966. Viene descritto l'uso di fotografie e cartoline d'epoca per illustrare la linea tranviaria e la città di Legnano, citando un volume recente intitolato "Legnano di ieri. Care vecchie cartoline". Il testo sottolinea che questo libro, contenente circa 450 immagini, presenta diversi aspetti della vita e del paesaggio di Legnano tra la fine dell'Ottocento e la metà del Novecento. La pubblicazione del volume, dedicata al 90° anniversario del titolo di città di Legnano, serve anche da promozione per i visitatori di Expo 2015, con una sintesi storica di Legnano tradotta in inglese.
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th1254-QGLC092-legnano-posta.mp3 - Questo testo approfondisce la storia postale di Legnanello, un quartiere di Legnano, concentrandosi sulla rarità degli annulli postali, sia nel periodo pre-filatelico che in quello filatelico. Vengono discusse le diverse valutazioni e le incongruenze tra gli esperti riguardo la data d'inizio e la durata dell'attività postale, evidenziando l'importanza del rinvenimento di lettere datate per ricostruire una storia basata sull'evidenza. Inoltre, si esplora il legame tra la posta di Legnanello e l'ospedale di Sant'Erasmo, rivelando come la sua funzione di ospitalità abbia influenzato la movimentazione della corrispondenza e l'origine di alcuni cognomi locali.
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th1255-QGLC093-legnano-ViaNovara.mp3 - Questo testo descrive il quartiere Oltrestazione di Legnano, concentrandosi sull'evoluzione di Via Novara e dei suoi edifici principali. Si evidenzia come la strada inizialmente avesse un fondo sterrato, mentre dietro le case ricostruite si trovava la storica ferramenta Prandoni e la chiesa dei Santi Martiri Trentini, la cui storia, consacrazione nel 1910 e il progetto di don Enrico Locatelli vengono dettagliati. Il testo menziona anche che la chiesa mancò di un campanile per un decennio a causa della mancanza di fondi, e che una casa di ringhiera di fronte fu abbattuta e ricostruita per ospitare la farmacia della stazione, fondata nel 1905 e ancora attiva oggi.
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th1256-QGLC094-legnano-cittadini.mp3 - Questo brano ricorda la scomparsa di tre cittadini illustri di Legnano avvenuta tra la fine del 2006 e l'inizio del 2007: l'imprenditore Oscar Nova, il generale Giovanni Maria Lanco e il giornalista Giuseppe Bruno. Ciascuno, nei rispettivi campi di attività, aveva lasciato un'impronta significativa sulla comunità, ricoprendo ruoli importanti in aziende, associazioni e istituzioni cittadine. Il testo ne celebra le vite laboriose e intense, evidenziando il loro contributo e le grandi virtù umane che li hanno resi figure di spicco a Legnano.
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th1257-QGLC095-legnano-editori.mp3 - La Fondazione Famiglia Legnanese, con il sostegno della Banca di Legnano, espone antichi libri stampati dagli editori da Legnano, attivi a Milano nella seconda metà del '400 con una bottega contraddistinta dall'insegna dell'angelo. Questa iniziativa mette in luce il ruolo di Giovanni da Legnano e dei suoi figli, che sfruttarono l'invenzione della stampa per diffondere cultura, pubblicando soprattutto classici latini e opere fondamentali dell'umanesimo, come dimostrano i volumi restaurati e donati alla fondazione. La mostra, che presenta una trentina di opere dal 1501 al 1521, sottolinea l'importanza della stampa nella rivoluzione culturale del Rinascimento in Italia.
th1258-Legnano-almanacco.mp4
th1258-QGLC096-legnano-almacco.mp3 - Il brano esplora la ricca storia e l'evoluzione degli almanacchi, partendo dalle loro origini etimologiche e dal loro ruolo come strumenti di previsione astrologica e guide per la vita religiosa e commerciale. Si evidenzia come questi volumi si siano trasformati nel tempo, passando da semplici calendari a raccolte ricche di informazioni diverse, incluse genealogie, consigli pratici e persino ricette, diventando un importante veicolo di cultura e informazione. L'autore descrive la collezione legnanese come un esempio della varietà e della preziosità raggiunta da queste pubblicazioni, sottolineando come, nonostante la modernità e l'evoluzione tecnologica, la funzione augurale dell'almanacco per l'anno nuovo permanga.
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th1259-QGLC097-legnano-olonella.mp3 - Questo passaggio descrive la trasformazione di Legnano attraverso importanti interventi urbani, concentrandosi in particolare sul recupero e la sistemazione del fiume Olona. Vengono menzionati punti di riferimento storici come il Cotonificio Cantoni e la chiesa di San Domenico, evidenziando anche la restituzione del fiume al suo alveo originale dopo deviazioni storiche legate all'industria. Il testo sottolinea la costruzione di nuovi ponti e le opere di bonifica, indicando che questi lavori hanno radicalmente cambiato l'aspetto del centro storico.
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th1260-QGLC098-legnano-farmacia.mp3 - Questo brano narra la ricca storia della farmacia della stazione a Legnano, celebrandone gli oltre cento anni di attività. Si evidenzia come sia nata come risposta alle esigenze di un quartiere in crescita e come si sia evoluta, passando dalla produzione artigianale di preparati medici a un'offerta più moderna che include prodotti omeopatici. L'attuale gestione è affidata a Lorenzo Vitali, che ha proseguito l'eredità familiare, mantenendo la farmacia un punto di riferimento grazie alla completezza dell'offerta e alla professionalità del personale.
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th1261-QGLC099-legnano-intrighi.mp3 - Questo testo esplora la vita a Legnano a metà del XV secolo, focalizzandosi sugli intrighi e le questioni quotidiane sotto il governo degli Sforza, grazie alla ricerca negli archivi di Milano. Particolare rilievo è dato alla figura di Cecco Francesco Simonetta, abile politico e segretario alla corte Sforzesca, la cui corrispondenza in volgare rivela la sua influenza nel risolvere dispute locali e nell'intervenire per conto di cittadini. Il testo smentisce anche la leggenda di una contessa Simonetta dedita a orge notturne, riportando invece l'attenzione sulla storica importanza del palazzo e del suo eco. Infine, vengono illustrate le precise istruzioni di Francesco Sforza ai castellani legnanesi per la gestione delle fortezze, sottolineando l'attenzione del Ducato verso il controllo del territorio.
th1262-museo-APIL.mp4 - L'Associazione Periti Industriali e Laureati di Legnano (APIL) ha creato un museo virtuale per narrare la storia di Legnano, dalle sue origini fluviali e agricole fino al suo sviluppo industriale. Il museo evidenzia il ruolo cruciale dei Frati Umiliati nell'insegnare l'arte tessile e come questa tradizione artigianale abbia favorito l'insediamento di importanti industrie tessili, grazie anche a una forza lavoro qualificata e a infrastrutture di trasporto. Il progetto, che mira a preservare la memoria per le future generazioni e a ispirare, si avvale della collaborazione di Legnano News e intende esplorare le possibilità offerte dalle tecnologie avanzate.
th1263-Martinella-30anni.mp4 Il brano descrive la nascita e l'evoluzione della rivista "La Martinella", un periodico che ha iniziato come una scommessa editoriale nel 1996 per celebrare un anniversario associativo. La sua finalità principale è duplice: da un lato, conservare e valorizzare l'identità socioculturale del territorio, fornendo informazioni sulle sue eccellenze, e dall'altro, documentare le attività dell'associazione che la promuove. In 30 anni, la rivista, caratterizzata da un approccio imparziale, è diventata un punto di riferimento per la comunità locale, aumentando le sue pagine e la sua distribuzione gratuita.
th1264-Musazzi-inedito.mp4 Uno spettacolo teatrale intitolato "Dal fronte al palco" ha esplorato la vita privata del fondatore dei Legnanesi, Felice Musazzi, prima della sua fama. Questo progetto unico si basa sulla recentemente scoperta corrispondenza che Musazzi inviò alla sua fidanzata mentre era un soldato durante la Seconda Guerra Mondiale. Le lettere ritrovate offrono uno spaccato inedito della sua esperienza al fronte e del suo ritorno, fornendo lo spunto per raccontare le origini del suo desiderio di fare teatro. Lo spettacolo, frutto di un progetto culturale con impatto sociale, mira a sensibilizzare il pubblico sulla tragicità della guerra attraverso questa storia personale e toccante.
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th1265-chiesetta-SanBernardino.mp4 Questo testo descrive la chiesetta di San Bernardino a Legnano, evidenziando la sua profonda importanza storica e devozionale per la comunità locale e la contrada omonima. La sua antichità è confermata da documenti risalenti al 1400, con la sua denominazione attuale legata alla visita di San Bernardino. La narrazione prosegue illustrando i numerosi interventi di restauro nel corso dei secoli, che hanno preservato la sua struttura e svelato dettagli architettonici originali. Infine, vengono descritte le opere d'arte e gli elementi decorativi attualmente visibili al suo interno, testimoniando il ricco patrimonio culturale della chiesetta.
th1265-motti-milanesi.mp4 Questo estratto esplora diversi proverbi e detti milanesi, offrendo una finestra sulla saggezza popolare e sui modi di dire di un tempo. Ogni detto viene presentato nel suo dialetto originale, seguito dalla traduzione e da una breve spiegazione del suo significato, illustrando precetti sulla prudenza, l'importanza di pensare attivamente, le dinamiche relazionali e l'adattamento alle circostanze difficili. Il testo sottolinea come, nonostante alcuni detti siano caduti in disuso, molti conservino ancora una validità intrinseca, riflettendo aspetti universali della condizione umana e della vita quotidiana.
th1267-archivio-DIlario.mp4 - Le figlie di Giorgio di Lario, in occasione dell'ottavo anniversario della sua scomparsa, hanno donato il suo vasto archivio di libri e documenti all'associazione Arte e Storia di Legnano. Questo fondo intitolato a Giorgio di Lario, studioso locale con una particolare passione per la storia e i dialetti, comprende circa 400 volumi e numerosi faldoni di documenti e fotografie, rappresentando un importante lascito per la città di Legnano e per chiunque desideri approfondire la storia locale. La donazione non solo onora la memoria di Giorgio e la sua passione per la cultura, ma anche quella della moglie Laura Oldrini, che lo supportava nella ricerca. L'archivio arricchisce il patrimonio dell'associazione e rende omaggio al contributo di Di Lario alla recupero della storia locale, per il quale aveva anche ricevuto il premio San Magno.
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archive.org/details/redigio-1268
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th1268-01-castelli-bassa.mp3 - Questo testo esplora la ricchezza e la varietà della Bassa Milanese, una fertile area rurale a sud di Milano, modellata dall'intervento umano nel corso dei secoli. Descrivendo il paesaggio con le sue cascine, abbazie, borghi e castelli, l'autore cita Bonvesin de la Riva per evidenziare l'antica ammirazione per questa zona, ricca di case belle, chiese, ville e infrastrutture agricole e religiose. Viene suggerito un itinerario turistico nella Bassa, particolarmente adatto al cicloturismo, che tocca luoghi storici come l'abbazia di Chiaravalle Milanese e l'abbazia di Mirasole, quest'ultima esempio di come l'architettura religiosa si integri con il paesaggio agrario. La descrizione invita a scoprire un ricchissimo patrimonio di architettura rurale e luoghi sacri, testimonianza della profonda connessione tra uomo e territorio.
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th1268-02-castelli-bassa.mp3 - Questo testo esplora la ricca storia e il paesaggio della bassa milanese, evidenziando come l'intervento umano millenario abbia modellato il territorio. Si sofferma su siti storici come Cascina Vione, un'antica grancia dell'abbazia di Chiaravalle, e la cascina Penati, notando i cambiamenti architettonici avvenuti tra il '400 e il '500 dovuti a un aumento di insicurezza. Viene sottolineata l'importanza della fitta rete di canali e rogge che caratterizzano l'area, spesso seminascosti dalla vegetazione, e si descrive Binasco, un comune che ha conservato intatta la sua rete idrica originaria, con un focus sul castello Visconteo e il canale Ticinello. Infine, si fa una digressione sull'Abbazia di Morimondo, illustrando la sua trasformazione e l'importanza economica raggiunta dai monaci Cistercensi nel Basso Medioevo, e si accenna all'area archeologica di Santa Maria in Campo.
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th1268-03-castelli-bassa.mp4 - Questo testo esplora il territorio della bassa milanese, un paesaggio modellato dall'intervento umano e ricco di storia. L'itinerario descritto attraversa antichi castelli, abbazie operose e borghi rurali, evidenziando come il patrimonio culturale e la vocazione agricola si intreccino. Particolare attenzione è data al recupero di luoghi storici come il Castello di Sant'Alessio e alle trasformazioni di fortificazioni, come il Castello di Melegnano, da difese militari a residenze signorili, concludendo con la quiete del monastero di Viboldone e il paesaggio bonificato dai monaci.
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th1268-04-castelli-bassa.mp4 - Il testo esplora il territorio agricolo a sud di Milano, storicamente caratterizzato da cascine, mulini e abbazie operose, plasmato dall'intervento umano. Si concentra in particolare sull'origine e l'importanza dell'Abbazia di Chiaravalle, fondata in seguito alla visita di Bernardo di Chiaravalle nel 1135 e divenuta un potente centro agricolo e spirituale, noto per la sua architettura influente e la sua torre iconica, la ciribiciaccola. Il documento evidenzia anche la creazione del Parco Agricolo Sud Milano, una cintura verde istituita per proteggere e valorizzare il paesaggio e la produzione agricola, testimoniando la ricca storia rurale della zona e il sistema idraulico sviluppato nei secoli per gestire le acque del territorio.
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th1268-05-castelli-bassa.mp4 - Questo estratto esplora la storia del Castello di Melegnano, situato nel fertile territorio della Barsa vicino a Milano. Originariamente una fortificazione difensiva voluta da Milano nel Duecento contro Lodi, il castello fu ampliato dai Visconti nel Trecento, assumendo la caratteristica forma difensiva viscontea con torri angolari e fossato. Trasformato in una lussuosa residenza rinascimentale dalla famiglia Medici di Marignano nel Cinquecento, con significative ristrutturazioni interne ed esterne, il castello presenta affreschi che fungono da manifesto politico in onore di Carlo V, celebrando le gesta del Medeghino. Dopo un periodo di decadenza, il castello è stato oggetto di restauro, con l'intenzione di ospitare un museo sulla storia di Melegnano.
th1269-01-importante-partire.mp4 - Questo brano introduce una conferenza sul viaggio nel Medioevo, sfatando i pregiudizi sui cosiddetti "secoli bui" come un'epoca statica; al contrario, si sottolinea quanto fosse frequente e diffuso il viaggiare, anche verso mete lontane, e come molti aspetti di quei viaggi (passaporti, guide, alloggi) siano sorprendentemente attuali. Viene poi presentata la relatrice, Ilaria Calabrese, esperta di archeologia e collaboratrice museale, seguita da un annuncio riguardo a una mostra a Milano che espone un importante vaso antico della collezione legnanese, con l'organizzazione di una visita guidata. La conferenza inizia esaminando un mappamondo medievale del 1491, evidenziando la conoscenza della sfericità terrestre e la rappresentazione del mondo secondo lo schema biblico O-T, dove l'Asia si trova in alto, l'Africa a destra e l'Europa a sinistra, dimostrando che, nonostante le idee geografiche a volte confuse, la curiosità per il mondo era vivace.
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th1269-02-importante-partire.mp4Il testo esplora i diversi motivi e le diverse categorie di persone che viaggiavano nel periodo medievale, sottolineando come la mobilità fosse influenzata da fattori come la necessità lavorativa dei contadini, l'obbligo dei lavoratori salariati, e la necessità per gli artigiani specializzati di proteggere i propri segreti professionali. Vengono inoltre menzionate le ragioni di viaggio legate a guerre e alle corti itineranti di re e regine. Infine, viene evidenziata l'importanza del pellegrinaggio come forma dominante di spostamento e descritto l'equipaggiamento tipico del pellegrino, come il bastone e la borsa, per proteggersi dai pericoli del viaggio.
th1269-03-importante-partire.mp4 - Il testo descrive vari aspetti del viaggio e del pellegrinaggio medievale, evidenziando come i pellegrini utilizzassero distintivi, a volte dotati di specchietti, per ottenere la "benedizione da contatto" dalle reliquie senza toccarle fisicamente, una pratica che assurse quasi a formula magica. Vengono poi presentati esempi specifici di distintivi legati a luoghi di culto, come quello di Sant'Orsola a Colonia, e come questi oggetti venissero anche riprodotti in modo satirico, a volte con rappresentazioni dei genitali, per il loro potere protettivo. Infine, il testo illustra la massiccia affluenza di persone in città come Costanza durante eventi importanti e le innovazioni di Venezia, come l'introduzione di una sorta di "passaporto" (la bolletta di passaggio) e l'organizzazione di guide e locande, che mostrano come le città si adattassero al costante flusso di viaggiatori e mercanti.
th1269-04-importante-partire.mp4 - Questo testo descrive vari aspetti dei viaggi in epoca medievale, concentrandosi in particolare sui pellegrinaggi religiosi e sulle condizioni sociali ed economiche delle città portuali. Viene sottolineata l'importanza di Venezia come città con attività commerciali e bordelli regolamentati per le entrate fiscali, e le rigide misure sanitarie per la prevenzione della peste, come la quarantena in isole dedicate. Vengono poi esplorate destinazioni di pellegrinaggio come Roma, con la venerazione delle reliquie e la pratica delle indulgenze per ridurre il tempo in Purgatorio, e il viaggio verso la Terra Santa, affrontando pericoli marittimi e scali significativi come Zara e Cipro, che mescolavano aspetti sacri e profani.
th1269-05-importante-partire.mp4 - Questo estratto descrive l'esperienza di un pellegrino cristiano nel tardo Medioevo, concentrandosi sul viaggio verso la Terra Santa, il pellegrinaggio per eccellenza. Si evidenziano l'organizzazione necessaria per il viaggio, come l'ottenimento di un passaporto a Venezia e di un lasciapassare a Giaffa, e le difficoltà incontrate, tra cui i pericoli del porto e il caldo opprimente. La destinazione finale, Gerusalemme, era carica di significato religioso, con luoghi sacri come la Basilica del Santo Sepolcro e le reliquie significative, ma anche con aspetti pratici come i costi per l'accesso a certi siti e l'organizzazione gestita dai francescani.
th1269-06-importante-partire.mp4 - Il testo descrive vari aspetti dei viaggi e delle percezioni del mondo in epoche passate, evidenziando la mescolanza di fatti e fantasia. Si parla di luoghi di pellegrinaggio come la Terra Santa e il Monte degli Ulivi, dove si veneravano reliquie e impronte sacre, e della ricerca del Paradiso Terrestre, spesso immaginato in forme mutevoli e irraggiungibili. Inoltre, il testo menziona creature fantastiche e fenomeni naturali invertiti, che popolavano l'immaginario legato a terre lontane come l'India e la "nuova Gerusalemme etiope", dimostrando quanto la distanza e la mancanza di conoscenza favorissero racconti stravaganti. La Via della Seta, intesa non come singola strada ma come una rete commerciale, viene descritta attraverso un manuale d'affari che offre consigli pratici per i mercanti, come l'importanza di interpreti, facchini e guardie, e la presenza di caravanserragli come luoghi di sosta, spesso gratuiti per i commercianti che portavano ricchezza.
th1269-07-importante-partire.mp4 - Questo estratto esplora le conoscenze geografiche e le percezioni del mondo durante il Medioevo, concentrandosi sui viaggi di Marco Polo in Asia e sulle idee riguardo terre lontane come la Cina e il Giappone. Viene evidenziato come il libro di Marco Polo non fosse una semplice guida turistica, ma piuttosto un trattato di geografia politica che documentava particolarità locali, inclusi aspetti sociali inattesi. Si discute anche l'idea della sfericità della Terra attraverso un racconto allegorico e le limitazioni della conoscenza medievale, specialmente per quanto riguarda le terre agli antipodi, spesso associate a pericoli come il cannibalismo. L'audio si conclude collegando l'era medievale al viaggio di Cristoforo Colombo nel 1492, visto da alcuni come la fine del Medioevo, e sottolineando come il tema centrale sia il viaggio stesso come meta, non solo l'arrivo.
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th1273-QGLC504-cantoni-etichette.mp3 - Questo testo esplora il mondo delle etichette del cotonificio Cantoni, descrivendole non solo come semplici identificatori di prodotto, ma come veri e propri documenti visivi e opere di arte applicata che narrano la storia dell'azienda e del suo impatto nel settore tessile. Viene evidenziato l'uso di immagini fantasiose per la promozione e l'esportazione dei tessuti, spesso legate alle destinazioni geografiche o all'uso del prodotto, riflettendo stereotipi visivi dell'epoca. Si descrive inoltre il complesso processo della stampa litografica, la tecnica artigianale utilizzata per creare queste etichette, sottolineando quanto fosse un'abilità preziosa. Nel complesso, il testo presenta queste etichette come una testimonianza del progresso produttivo e dei cambiamenti sociali avvenuti nell'alto milanese.
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th1274-a-chiesa-purificazione-8.mp3Questo passaggio descrive la storia e l'impatto delle missioni canossiane, concentrandosi particolarmente sulla loro presenza a Hong Kong. Viene evidenziato come, nonostante le avversità, le missioni abbiano continuato a prosperare, istruendo soprattutto le ragazze indigenti e dando vita alla congregazione locale delle Sorelle del Sangue Prezioso. Inoltre, viene citata Madre Anna Viganò, una figura contemporanea insignita per il suo contributo alla comunità cattolica italiana in Cina, e si conclude con il racconto della vita di Santa Giuseppina Bakhita, un esempio ispiratore fiorito tra le Canossiane, la cui storia di resilienza e fede incarna lo spirito di servizio della congregazione.
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th1274-QGLC502-mecarlegnan.mp3Questo brano descrive Mecar Legnan, un mese di eventi a Legnano dedicati alla riscoperta del passato, presente e futuro della città. L'iniziativa, partita il 25 ottobre 2015, include mostre presso la galleria della Manifattura di Legnano che espongono progetti di recupero dell'ex manifattura realizzati dagli studenti del Politecnico di Milano, oltre a opere d'arte e mostre fotografiche sull'industria tessile e sulla città. Altri appuntamenti, come incontri e conferenze, si sono svolti a novembre, culminando il 22 con la collocazione di un antico telaio Jacard.
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th1275-QGLC505-ospedali-manifattura.mp3 - Questo passaggio descrive la storia e l'impatto delle missioni canossiane, concentrandosi particolarmente sulla loro presenza a Hong Kong. Viene evidenziato come, nonostante le avversità, le missioni abbiano continuato a prosperare, istruendo soprattutto le ragazze indigenti e dando vita alla congregazione locale delle Sorelle del Sangue Prezioso. Inoltre, viene citata Madre Anna Viganò, una figura contemporanea insignita per il suo contributo alla comunità cattolica italiana in Cina, e si conclude con il racconto della vita di Santa Giuseppina Bakhita, un esempio ispiratore fiorito tra le Canossiane, la cui storia di resilienza e fede incarna lo spirito di servizio della congregazione.
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th1276-QGLC506-personaggi-Riva.mp3Questo brano è un necrologio che celebra la vita e l'opera di Michele Riva, un noto imprenditore di Legnano. Il testo sottolinea la sua profonda connessione con la città, in particolare per il suo ruolo nella costruzione di strade, ereditando l'impresa di famiglia, Guerini, oltre mezzo secolo fa. Viene ricordata la sua passione per il lavoro e la sua capacità di espandere l'attività nel settore delle costruzioni edili, guadagnando la fiducia della clientela grazie alla serietà e qualità dei suoi progetti. Il necrologio conclude con l'ultimo saluto a Michele e le condoglianze alla sua famiglia, evidenziando l'importanza della sua figura per la comunità locale.
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th1277-QGLC507-legnano-manifattura.mp3Questo brano descrive la Manifattura di Legnano, un ex stabilimento tessile, come un gioiello di archeologia industriale e un importante bene culturale per la città, un tempo centro vitale per la produzione di filati pregiati. Sebbene l'industria sia cessata con la crisi del settore e la chiusura definitiva nel 2008, l'edificio, con le sue caratteristiche architettoniche tipiche dell'edilizia industriale inglese, è stato recuperato e restaurato per ospitare iniziative culturali e sociali. Attualmente, l'obiettivo è trasformare questo vasto spazio in un polo culturale di eccellenza e un incubatore per professionisti, mantenendo intatta la sua memoria storica e architettonica attraverso progetti e mostre che ne valorizzano il passato industriale e ne delineano un futuro innovativo.
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th1278-QGLC508-legnano-affresco.mp3 - Questo estratto audio parla del restauro di un affresco del '400 proveniente da Legnano, raffigurante l'arresto di Sant'Erasmo. L'opera, danneggiata dopo secoli di esposizione, è stata affidata alla Fondazione Centro per la Conservazione ed il Restauro "La Venaria Reale" a Torino, un'istituzione rinomata per l'alta formazione nel settore. Sant'Erasmo, oltre ad essere uno dei patroni di Legnano, è anche considerato protettore dei marinai. Una volta completato il restauro, l'affresco tornerà a far parte del patrimonio della Fondazione Famiglia Legnanese, grazie al sostegno finanziario di quest'ultima e della Fondazione Ticinolona.
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th1279-QGLC509-legnano-brindisi.mp3Questo testo delle Carmelitane Scalze di Legnano riflette sulla riscoperta dei dipinti murali di Remo Brindisi un tempo presenti nella loro chiesa, opera di cui le generazioni più recenti avevano solo sentito parlare. Le sorelle usano questa vicenda, chiamata "il caso Brindisi," per sottolineare l'importanza di non giudicare il passato con la coscienza odierna, riconoscendo che la cultura e la sensibilità si evolvono nel tempo. Considerano l'opera di Brindisi come qualcosa che all'epoca era troppo disomogenea rispetto al contesto culturale, pur non avendo intenzione di turbare, e offrono un criterio di lettura valido anche per situazioni simili, proponendo infine l'idea di incanalare l'espressività dei giovani nei murales come un'opportunità educativa.
th1280-QGLC510-dialetto-galimberti.mp3 - Questo brano è la registrazione di una presentazione di un libro dedicato al dialetto lombardo e alle sue tradizioni, che include filastrocche, giochi antichi, modi di dire, e persino rimedi popolari. L'autore sottolinea l'importanza di preservare e scrivere queste tradizioni tramandate oralmente, evidenziando come la conoscenza del dialetto possa facilitare l'apprendimento delle lingue straniere. Vengono raccontate storie sull'origine di parole e soprannomi locali, l'importanza della vita contadina e dei suoi usi, e il valore della cultura popolare, spesso dimenticata a favore di influenze esterne, a differenza di altre regioni italiane e della Svizzera dove il dialetto è ancora molto vivo.
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th1281-vangare-orto.mp4 - Questo testo è una guida pratica che esalta l'importanza della vangatura come tecnica di coltivazione superiore per certi tipi di terreno, come quelli forti, neri, calcarei, argillosi e mezzani. Spiega come la vangatura, se eseguita correttamente con la vanga in piedi, permetta una migliore lavorazione del terreno, distruzione delle erbe infestanti e una crescita più vigorosa delle piante rispetto all'aratura. Vengono anche fornite indicazioni specifiche su quando vangare, sconsigliando di farlo su terreni troppo umidi o vicino alle radici di viti e alberi da frutto, e suggerendo invece la vangatura autunnale (novembre) per i raccolti primaverili. Sebbene la vangatura sia considerata uno strumento utilissimo, il testo riconosce che per vasti terreni la sua applicazione è limitata a causa della fatica richiesta, rendendola più adatta per orti e giardini.
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th1282-QGLC522-legnano-Jelo.mp3 - Questo brano celebra la vita e la carriera del Maestro Gino Ielo, un docente di musica di Legnano con oltre 60 anni di attività. Il testo ne mette in risalto l'incredibile dedizione all'insegnamento, testimoniata dai numerosi studenti che ha formato e portato al diploma. Nonostante l'età avanzata, il Maestro Ielo dimostra ancora un'inesauribile passione per la musica e i suoi allievi, riflettendo anche sulle sfide nell'infondere l'amore per l'arte nelle nuove generazioni. La sua storia si intreccia con quella della città e della sua famiglia, in particolare con la moglie, anch'essa legata al suo percorso musicale.
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th1283-QGLC524-legnano-dialetto.mp3 - Questo testo esplora le convergenze linguistiche tra la lingua volgare usata dal frate milanese Bonvesin de la Riva e il dialetto di Legnano. L'autore evidenzia come molte parole e modi di dire utilizzati da Bonvesin, vissuto a Legnano nel XIII secolo, siano sorprendentemente simili a quelli ancora presenti nella parlata locale. Attraverso esempi concreti, il testo dimostra che il dialetto legnanese ha influenzato notevolmente il volgare del frate, specialmente nei termini legati alla vita quotidiana, al cibo e alla natura. La ricerca sottolinea l'importanza delle opere di Bonvesin non solo per la letteratura volgare, ma anche come testimonianza preziosa della lingua parlata nel contado milanese dell'epoca.
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th1284-QGLC528-legnano-Marinoni.mp3Questo estratto è una commemorazione commovente del Professor Augusto Marinoni, tenuta dopo la sua scomparsa. Viene celebrato come un esperto di fama internazionale nel campo della ricerca antica, ma anche come una figura paterna per generazioni di legnanesi, evidenziando la sua rara capacità di comunicare concetti complessi con semplicità. Il testo ripercorre la sua lunga e operosa vita, dalla formazione accademica e l'insegnamento, passando per la prigionia di guerra, fino al suo ruolo di preside a Legnano e, soprattutto, al suo immenso contributo allo studio dei manoscritti di Leonardo da Vinci, trascrivendo e pubblicando numerose opere fondamentali. Oltre al suo lavoro di studioso a livello mondiale, viene sottolineato il suo profondo legame con la sua città natale, Legnano, e il suo impegno nello studio della storia e del dialetto locale, dimostrando come Marinoni operasse sia nei massimi sistemi di ricerca che nei più semplici e umili, lasciando un segno indelebile nella comunità.
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th1285-QGLC529-legnano-marinoni.mp3 - Durante una messa funebre nel 1998, Monsignor Caprioli ricorda il professor Marinoni evidenziandone due qualità principali, riflettendo sul Vangelo ascoltato: era un "uomo della parola" e un "uomo della memoria". Come "uomo della parola", Marinoni era capace di comunicare in modo persuasivo e coinvolgente, rispondendo alle domande e alle attese del suo uditorio con risposte erudite e puntuali, rendendo l'ascolto un'esperienza beatificante. Come "uomo della memoria", sapeva guardare al futuro tenendo sempre conto del passato e della storia, esplorando antichi codici e fonti per comprendere le radici del pensiero e della città. Il suo essere cristiano, attento al vissuto concreto, si interseca con il suo essere uomo di cultura, lasciando aperta la questione su quale aspetto abbia maggiormente plasmato l'altro.
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th1286-QGLC530-legnano-Marinoni.mp3 - Questo estratto audio contiene la testimonianza di un'ex alunna su Augusto Marinoni, un professore e preside che ebbe un impatto significativo sulla sua formazione e su quella di molti altri studenti a Legnano. Viene ricordato per la sua gentilezza, la passione per l'insegnamento capace di coinvolgere anche adolescenti distratti, e la sua capacità di comunicare in modo chiaro e affascinante, sia in classe che all'università, trasmettendo un genuino gusto per la cultura e il sapere. Marinoni si distinse per la sua tenacia nel realizzare il sogno di aprire una sezione di ginnasio liceo classico a Legnano e per il sincero interesse che mantenne per i suoi ex studenti nel corso degli anni, dimostrando umiltà nonostante le sue notevoli qualità.
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th1287-QGLC531-legnano-Mazzafame.mp3 - Questo testo descrive la storia e le caratteristiche del Santuario della Beata Vergine Madre degli Orfani nel rione Mazzafame di Legnano, sorto grazie alla donazione di un vasto terreno per accogliere povere fanciulle orfane. Iniziato come parte del villaggio dell'opera Mater Orfanorum, fondata da don Antonio Rocco nello spirito di San Girolamo Emiliani, il santuario divenne presto un punto di riferimento per la comunità. La descrizione si sofferma sulla sua architettura sobria e sulle numerose opere d'arte al suo interno, tra cui dipinti, mosaici e un pregevole portale in bronzo, evidenziando anche la presenza di un imponente campanile isolato. Il testo menziona infine l'adiacente e più antico oratorio di Santa Teresa d'Avila, di dimensioni ridotte ma ricco di affreschi e dipinti storici.
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th1288-QGLC532-legnano-pianetadanza.mp3 - Questo brano celebra la rinascita della danza classica a Legnano, dopo il rischio di veder scomparire una tradizione quarantennale. Grazie all'impegno e al supporto di diverse istituzioni e individui, inclusi il centro parrocchiale dei Santi Magi e il CDA Ansaldo, è stato possibile avviare un nuovo anno di corsi presso la loro struttura. L'obiettivo è non solo mantenere viva questa forma d'arte per la città e i giovani, ma anche promuovere e coinvolgere un pubblico più ampio nella disciplina, offrendo opportunità di partecipazione a lezioni e eventi legati al mondo della danza.
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th1289-QGLC533-legnano-macchina.mp3 - Questo estratto audio descrive un turbo estrattore, una macchina essenziale nel funzionamento delle centrali geotermiche che producono energia elettrica utilizzando il vapore proveniente dal sottosuolo, come avviene nell'area di Larderello in Toscana. Questo particolare esemplare, fabbricato da Francotosi nel 1961, è stato donato da Enel al Museo Industriale di Legnano, evidenziando la sua rilevanza storica e tecnologica. La macchina, di dimensioni notevoli e peso considerevole, aspira gas contenente vapore dopo che esso ha attraversato la turbina, comprimendolo e rinviandolo nell'atmosfera. La sua realizzazione ha coinvolto tecnologie avanzate e competenze specializzate, alcune delle quali presenti tra i membri dell'associazione che ha acquisito la macchina per il museo.
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th1290-01-Giornata-Medievale.mp4 - Giornata medievale alla chiesetta di San Bernardino a Legnano
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th1291-QGLC550-legnano-gianazza.mp3 - Il testo descrive Egidio Gianazza come un ricercatore appassionato di storia locale, in particolare di Parabiago e Legnano, che ha dedicato molto tempo alla ricerca e alla ricostruzione di eventi e personaggi del passato attraverso i documenti. Viene presentato come un paziente paleografo e frequentatore di archivi, con un interesse particolare per la figura di Sant'Ambrogio e la storia dell'istituto IPSIA Bernocchi, dove ha insegnato a lungo. La sua opera di ricerca è caratterizzata da pazienza ed entusiasmo, qualità ritenute essenziali per lo storico, e si evidenzia il suo contributo alla società Arte e Storia e alla conservazione delle memorie locali.
th1292-Legnano-Lamperti.mp4 - Il testo narra la storia della fonderia Lamperti, un'impresa di Legnano che, attraversando quasi un secolo di evoluzione economica, ha dimostrato una notevole capacità di innovarsi e superare le crisi del mercato della ghisa. Partendo dalla produzione di elementi per macchine utensili nel 1908, l'azienda si è progressivamente specializzata in manufatti per l'edilizia e arredo urbano, diversificando la propria offerta mentre altre fonderie chiudevano. Guidata da cinque generazioni della stessa famiglia, la Lamperti è riuscita a mantenere un fatturato di tutto rispetto nonostante la riduzione del personale e il decentramento produttivo, diventando un esempio di resilienza e successo nel panorama imprenditoriale locale. La sua lunga storia di adattabilità e la transizione verso nuovi prodotti sono i punti chiave della sua prosperità continua.
th1293-QGLC551-legnano-lamperti.mp3 - Il brano narra la longeva storia della fonderia Lamperti, un'impresa del territorio di Legnano che, nonostante le crisi del mercato della ghisa, ha saputo innovarsi e prosperare. Nata come una piccola bottega nel 1908, l'azienda, guidata da cinque generazioni della famiglia, ha diversificato la produzione, passando dai chiusini stradali a manufatti per l'edilizia e arredo urbano, mantenendo un elevato volume d'affari anche con un numero ridotto di dipendenti. Questo adattamento strategico ha permesso alla Lamperti di diventare un esempio di resilienza e successo nel panorama economico locale.
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th1294-QGLC552-legnano-SanDomenico.mp3 - Questo testo narra la storia della chiesa di San Domenico a Legnano, ripercorrendo la sua evoluzione da una piccola cappella votiva settecentesca fino alla sua consacrazione come parrocchia nei primi anni del Novecento. Si evidenzia come il suo sviluppo sia stato segnato dall'intervento di sacerdoti e benefattori che si adoperarono per la sua costruzione e ampliamento, superando anche ostacoli come il tentativo di sostituire l'oratorio con una conceria. Vengono descritti dettagli architettonici importanti, come la cupola e la facciata, e si menzionano le sette campane, sottolineando il loro ruolo nel segnare il tempo e richiamare i fedeli.
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th1295-QGLC889-assciugamano-robinia.mp3 - Il testo esplora l'origine e il significato dell'espressione milanese "asciugamano di Rubinia", spiegando che non si riferisce a un vero asciugamano ma a una bastonatura o frustata inferta con un ramo flessibile, tipicamente di robinia. Viene anche menzionata la curiosa possibilità di ottenere fibre tessili dalla robinia, un tempo pratica comune, e si sottolinea come l'espressione sia usata in modo figurato, spesso scherzosamente, per riferirsi a qualcuno che merita una lezione. Infine, l'autore condivide un aneddoto personale che illustra l'uso pratico di un ramo flessibile e accenna alla diminuzione dell'uso del dialetto e al cambiamento dei costumi legati alla produzione tessile.
th1296-QGLC891-bosco-ronchi.mp3 - Questo testo documenta un'assemblea pubblica a Legnano, incentrata sulla valorizzazione del Parco dei Boschi Ronchi e del Parco Exila. Il sindaco e gli assessori illustrano gli sforzi compiuti dall'amministrazione per ampliare la proprietà pubblica di queste aree verdi e migliorarne la fruizione. Vengono discussi i meccanismi urbanistici, come la perequazione, che hanno permesso acquisizioni a costo zero per la collettività, e la riapertura del Parco Exila, con un focus sull'inclusione sociale e la collaborazione con le associazioni locali, inclusa la futura Casa Scout.
th1297-QGLC892-aspi-parkinson.mp3 - Il testo è una trascrizione di un convegno dedicato alla malattia di Parkinson, organizzato da un'associazione a Legnano. I relatori, tra cui un neurologo, uno psicologo/neuropsicologo e un fisioterapista/logopedista, offrono una panoramica multidisciplinare della patologia, affrontando le cause (sebbene spesso ignote), i sintomi motori e non motori, la diagnosi, le terapie farmacologiche e riabilitative e l'importanza dell'approccio di équipe. Viene inoltre evidenziato il ruolo cruciale delle associazioni di pazienti nel fornire supporto e servizi non sempre garantiti dal sistema sanitario, e la situazione spesso difficile dei caregiver.
th1298- Mulini-Olona-1.mp4
th1298-QGLC893-olona-mulini-pt1.mp3 - Questo brano esplora la ricca storia dei mulini nella zona del Legnanese, in particolare lungo il fiume Olona. Inizia con un aneddoto storico drammatico per poi concentrarsi sull'importanza fondamentale dei mulini per l'economia locale e la loro graduale scomparsa a causa dell'industrializzazione, che ha trasformato gli impianti per sfruttare la forza idrica per le nuove fabbriche tessili. Vengono menzionati censimenti storici del 1594 e 1772 per documentare la loro presenza e distribuzione, evidenziando come alcuni mulini, in particolare quelli sotto il castello, siano stati preservati grazie agli sforzi di pochi. Infine, il testo descrive la storia e il destino di specifici mulini, dimostrando come la trasformazione industriale abbia portato alla demolizione o all'incorporazione di queste antiche strutture, lasciando in alcuni casi solo rovine a testimonianza del passato.
th1299- Mulini-Olona-2.mp4
th1299-QGLC894-olona-mulini-pt2.mp3 - Questo estratto esplora la ricca storia dei mulini lungo il fiume Olona, partendo da un tragico evento del 573 d.C. che coinvolse il re Longobardo Alboino. Si addentra quindi nel linguaggio tecnico dei mulini, descrivendo termini come "roggia molinara" e "nervile", per poi presentare interviste a mugnai come Mario Meraviglia, Valentina Mantica, Gerolamo Montoli e Giuseppina Cozzi, che condividono le loro esperienze e la lenta decadenza dei mulini tradizionali di fronte alle nuove tecnologie. Infine, vengono menzionati specifici mulini ancora esistenti, sottolineando la loro importanza storica e il rischio che la loro funzione secolare scompaia per sempre con il progresso tecnologico.