La Collana dei 50
Pensieri corti
Introduzione
I files con nome PE-nxxx ecc, sono del PEnsieri corti in *.mp4. Sono essenzialmente un riassunto di puntate podcast o dirette registrate di 80-120 secondi con un fondo di immagini/filmati di repertorio personale. Sono da vedere/ascoltare/leggere. - Si trovano su Youtube, facebook, twitter, mastodon, peertube, linkedin, instagram. archive.org, audio.com, tiktok e in seguito su www.redigio.it (antichissimo progetto)
Tema: Tradizioni, racconti milanesi, leggende, storia locale e milanese, detti, motti, Bibbia, religioni antiche, attualita' e geopolitica attuale, storia di Legnano, commentari sui media,e quello che mi viene in mente, ecc.
Nei filmati di fondo vi sono fotografie, e filmati generici tratti dal personale archivio
Il libro multimediale ( audio, fotografie, filmati e lettura) si puo’ leggere in formato: mp4, ebook, epub, pdf, html, doc. Si trovano su chiavetta e i media citati prima. Disponibili di smartphon, PC, pad e lettori di epub e direttamente dalla rete. Sono sempre disponibili in qualsiasi luogo e momento.
Consigli per l’uso:
Sono dei corti da 90 secondi per seguire le preferenze odierne
Gli argomenti sono casuali e degni di approfondimenti (che esistono in altri libri e l’indicazione e’ contenuta nella decifrazione del nome del file)
Questo testo contiene anche degli approfondimenti:
2025-th1000
archive.org/details/redigio-100
th1000-legnano-miniguida.mp4 - Questo brano descrive il busto di un cavaliere un tempo situato in una nicchia sulla facciata della parte antica del Castello di Legnano. Realizzato in marmo bianco, raffigura un uomo con parrucca, corazza decorata e mantello, anche se mutilato nella sua parte destra. L'identità del soggetto è incerta, con due possibili ipotesi: Oldrado II o il capitano Francesco Maria, entrambi membri della famiglia Lampugnani, storici proprietari del castello. Il busto è stato restaurato nel 1984.
th1000-QGL919-miniguida-6387-1.mp3 - Nella sezione più antica del Castello di Legnano, è stato restaurato un busto in marmo bianco di Carrara raffigurante un cavaliere con dettagli ornamentali come una parrucca, un corseletto decorato e un mantello. Questa erma marmorea, precedentemente situata in una nicchia sulla facciata interna della casa torre, presenta la parte destra mancante e la sua identità è incerta, ipotizzando che ritragga Oldrado II o il capitano Francesco Maria Lampugnani. Il busto è stato rimosso per restauro nel 1984 grazie al finanziamento del comitato di salvaguardia del castello.
th1001-legnano-miniguida.mp4
th1001-QGL920-miniguida-6387-7152.mp3 - Questo brano descrive la storia della chiesa di San Magno a Legnano, partendo dalla posa della prima pietra nel 1504, anche se la sua concezione risale al 1495 dopo la decisione di sostituire la chiesa preesistente. Il testo evidenzia che, sebbene l'edificio fosse completato nel 1523, la facciata attuale fu rifatta molto più tardi, tra il 1911 e il 1914, e non fu mai finita come originariamente previsto, come testimonia un decreto del cardinal Borromeo. Si menziona anche la modifica delle porte d'accesso nel tempo, passando da un'unica porta principale a tre.
th1002-QGL921-miniguida-6387-7153.mp3
th1002-tela-SanGiorgio.mp4 - Nella cappella del castello, sopra l'altare, si trovava un dipinto su tela raffigurante San Giorgio che uccide il drago. Questo soggetto era particolarmente significativo poiché il castello stesso portava il nome di San Giorgio fin dal X secolo per la presenza di una chiesa dedicata a lui. L'aspetto attuale della cappella risale alla fine del '700, quando la famiglia Cornaggia la ristrutturò completamente, trasformandola in oratorio e cappella di famiglia; il dipinto è probabilmente di questo periodo, anche se l'artista e il committente rimangono sconosciuti. Il dipinto, di fattura semplice e modesta, presenta scene e soggetti allegorici attorno al tema principale ed è stato oggetto di restauro.
th1003-campane-SanMagno.mp4
th1003-QGL922-miniguida-6387-7156.mp3 - Il brano descrive il restauro delle sei campane della Basilica di San Magno, avvenuto a metà gennaio 2005. Le campane, danneggiate dal tempo e dallo smog, sono state prelevate dal campanile grazie a una gru e restaurate presso una ditta specializzata. Sono ritornate al loro posto a marzo, una volta completati i lavori di pulitura e consolidamento del campanile stesso.
th1004-Corso-Garibaldi.mp4
th1004-QGL923-miniguida-6387-7157.mp3 - Oggi Corso Garibaldi a Legnano è una zona pedonale con un nuovo look urbano, ed è la strada principale dove si trovano molti negozi che hanno visto cambi di gestione nel tempo. Originariamente aveva nomi diversi, ma fu intitolata a Garibaldi nel 1862 dopo che visitò la città e parlò da un balcone, come commemorato da una targa. Questo corso rappresenta quindi il cuore commerciale e storico di Legnano.
th1005-personaggi-SanMagno.mp4
th1005-QGL924-miniguida-6387-7158.mp3 - Questo testo audio, parte di una serie di "mini guide," introduce la figura di San Magio, patrono della città di Legnano. Nonostante molti conoscano la storia della Basilica di San Magno, costruita sulle rovine di una chiesa precedente tra il 1500 e il 1513, la conoscenza sul santo stesso è meno diffusa. Secondo antichi scritti, San Magio fu un vescovo noto per la sua santità e i suoi miracoli, in particolare per la sua protezione delle giovani donne innocenti. Sebbene non sia chiaro perché la basilica gli fu dedicata, la devozione dei Legnanesi verso San Magio come protettore celeste è profonda e radicata nella fede.
th1006-cinema-galleria.mp4
th1006-QGL925-miniguida-6387-7159.mp3 - Queste sezioni dell'audio descrivono la costruzione del Palazzo INA a Legnano, avvenuta tra il 1951 e il 1954 in un'area centrale dopo la demolizione di vecchie case. Questo complesso è considerato la più importante realizzazione urbanistica legnanese del dopoguerra, diventando un punto focale per la vita sociale grazie anche alla galleria e ai portici. Il progetto, opera di Pietro Fontana, includeva appartamenti, uffici, negozi e l'imponente Cinema Teatro Galleria, uno spazio di spettacolo di rilievo nella zona. L'inaugurazione della galleria e quella del cinema teatro ebbero luogo rispettivamente nel luglio e nel settembre del 1954, segnando eventi significativi per la città.
th1007-foppone.mp4
th1007-QGL926-miniguida-6387-7160.mp3 - Questo testo descrive la figura di Giovanni Colombo, un sepoltore che operava a Legnano e Legnarello, dettagliando il suo salario annuale e i luoghi dove seppelliva i defunti, principalmente nella chiesa di San Magno e in altri oratori locali con sepolcri particolari destinati a persone di spicco. Viene evidenziata la sua praticità nel gestire le salme, anche ricorrendo a metodi drastici se necessario, e si accenna al fetore causato dallo spurgo dei sepolcri, specialmente del cosiddetto "fuppone", per il quale fu richiesto un permesso nel 1803
th1008-piscina.mp4
th1008-QGL932-miniguida-6387-7166.mp3 - Il brano descrive la storia delle piscine pubbliche a Legnano, evidenziando l'evoluzione degli impianti nel tempo. Si menziona l'inaugurazione di una prima struttura nel 1939, intitolata a Costanzo Ciano, dotata di due vasche e costruita nell'ambito delle promesse del regime fascista. Tuttavia, l'attenzione principale si concentra sul vero e proprio "lido" cittadino che vide la luce negli anni '60, specificamente con l'apertura della nuova piscina comunale in via Gorizia nel 1965, un impianto considerato all'avanguardia per la Lombardia e inaugurato con una solenne cerimonia pubblica.
th1009-QGL927-miniguida-6387-7161.mp3
th1009-villa-Juker.mp4 - Villa Juker, costruita per i dirigenti del cotonificio Cantoni all'inizio del '900 dagli stessi architetti che usarono il cemento armato con mattoni a vista nelle industrie tessili, presenta uno stile Liberty con decorazioni artistiche. Divenuta residenza della famiglia Juker, in particolare dell'ingegnere chiamato a dirigere lo stabilimento di Legnano, la villa ha ospitato anche i figli, tra cui Riccardo Juker che divenne una figura chiave nel cotonificio. La villa, dopo che il dottor Riccardo Juker si trasferì a Milano, fu affittata alla Famiglia Legnanese nei primi anni '70, diventandone la sede dal 1976.
archive.org/details/reedigio-101
th1010-chiesa-madonnina.mp4
th1010-QGL928-miniguida-6387-7162.mp3 - La fonte descrive la storia e l'origine della Chiesa della Madonnina, anticamente chiamata tempio della Natività di Maria Vergine, a Legnano. La sua costruzione nel 1641 ebbe inizio in seguito a un evento considerato una guarigione miracolosa attribuita all'intercessione della Vergine in una piccola cappella preesistente, situata nella vigna di Joseffo del Casato del Liodberto Lampugnano. Il cavaliere Joseffo Lampugnani, ispirato dalla guarigione illesa del fratello dopo una caduta da cavallo, commissionò la chiesa all'architetto Francesco Maria Richini. La chiesa presenta inoltre tre meridiane sulle pareti est, sud e ovest, visibili dall'antica strada Mania (oggi corso Sempione).
th1011-palazzo-Malinverni.mp4
th1011-QGL929-miniguida-6387-7163.mp3 - Questo passaggio descrive la storia della sede del municipio di Legnano, il Palazzo Malinverni. Spiega come la sede comunale si sia spostata in diverse ubicazioni nel corso dei secoli, prima in una casa di proprietà dei marchesi Cornaggia Medici, poi in un'altra loro proprietà, e successivamente nello stadio di una filanda. Infine, dettaglia la costruzione e l'inaugurazione del Palazzo Malinverni nel 1909, descrivendone brevemente lo stile neogotico e la sua struttura iniziale a due ali.
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th1012-QGL930-miniguida-6387-7164.mp3 - Il testo descrive l'evoluzione del mercato di Legnano, partendo dall'inaugurazione del macello pubblico nel 1898 in Corso Magenta, che segnò la fine delle macellazioni private per gli animali destinati all'alimentazione. Viene evidenziata la netta separazione tra il mercato del bestiame, situato nella piazza antistante il macello con grandi tettoie, e il mercato delle mercivarie, inizialmente in Piazza Umberto I (oggi San Magio). A causa della crescita del mercato, nel 1934 fu creata una nuova sede, l'attuale Piazza Don Luigi Sturzo, prima del definitivo spostamento delle bancarelle nell'area di fronte al cimitero monumentale.
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th1013-QGL931-miniguida-6387-7165.mp3 - Il Museo Civico di Legnano, inaugurato nel 1928, ha una genesi unica poiché è stato ricostruito utilizzando materiali e elementi di una storica dimora del X secolo. Intitolato in seguito al suo fondatore, l'archeologo Guido Sutermeister, il museo ospita ricche collezioni artistiche e archeologiche che coprono diverse epoche, dal Bronzo ai periodi romano, barbarico e medievale. La Società Arte e Storia di Legnano, fondata anch'essa nel 1928, ha giocato un ruolo fondamentale nel diffondere l'opera del museo, che continua a valorizzare il patrimonio storico e archeologico del territorio.
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th1014-QGL933-miniguida-6387-7167.mp3 - Riepilogo
Una fonte storica, datata 180, documenta il rinnovo del mercato di Legnano e della fiera detta dei morti, confermando il permesso di svolgimento il martedì e in occasione della fiera, dal 2 al 5 novembre, festa di San Magio. Questo evento non solo favoriva scambi commerciali, ma aveva anche un effetto socializzante importante in un'epoca priva di moderni mezzi di intrattenimento. Il documento include termini come cantone e distretto, che indicano suddivisioni amministrative del territorio, e menziona un'unica interruzione del mercato nel 1816 a causa dell'epidemia di spagnola.
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th1015-QGL934-miniguida-6387-7168.mp3 - Il brano esplora la storia della Chiesa di Sant'Ambrogio a Legnano, evidenziandone le antichissime origini. Scoperta durante lavori di restauro nel 1992, l'esistenza di fondamenta di un edificio primitivo in ciottoli e il ritrovamento di un vaso datato alla metà del V secolo dopo Cristo retrodatano significativamente la sua fondazione. Si menziona anche un elenco del 1388 attribuito a Goffredo da Busser e la pala d'altare del 1618 raffigurante la Vergine con Santi.
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th1016-QGL935-miniguida-6387-7169.mp3 - Questo testo esplora la storia della chiesa di San Bernardino in via Valignana, basandosi sulla cronaca del 1650 di Agostino Pozzo e altre fonti. Scopriamo che in questo luogo esisteva già un piccolo oratorio prima del 1642, forse eretto per commemorare le prediche di San Bernardino nel 1444. San Bernardino soggiornò presso i canonici di Sant'Ambrogio, la cui residenza estiva si trovava qui, vicino al loro monastero a Sotera. Della struttura originale rimangono frammenti murari e una formella in terracotta del XV secolo, che raffigura San Bernardino ed è ora visibile all'interno.
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th1017-QGL936-miniguida-6387-7170.mp3 - Questo passaggio esplora la storia della chiesa di San Magno a Legnano, descrivendo come la sua costruzione iniziò nel 1504 e fu completata nel 1523, sebbene i lavori esterni si fermarono nel 1513. Si evidenzia che la facciata come la vediamo oggi fu rifatta all'inizio del XX secolo perché l'originale non fu mai portata a compimento, come dimostrato da un decreto del Cardinale Federico Borromeo che sollecitava abbellimenti. Il testo menziona anche le porte originali della chiesa, una centrale e due laterali che furono chiuse, e come il Cardinal Borromeo ne ordinò l'apertura di altre due per facilitare la ventilazione interna. Infine, si sottolinea che la pianificazione della chiesa di San Magno iniziò ben prima, nel 1495, a seguito della decisione di sostituire la preesistente chiesa di San Salvatore, considerata inadeguata.
th1018-QGL937-miniguida-6387-7171.mp3 - Legnano affrontò il problema dell'istruzione primaria a partire dal 1904 con la costruzione della scuola Cesare Cantù, a cui si aggiunsero scuole organizzate da alcune industrie cittadine, come il cotonificio Cantoni. Nel 1912, i dati mostrano un elevato numero di iscritti e frequentanti nelle scuole elementari pubbliche. La spesa comunale per l'istruzione primaria all'epoca ammontava a una cifra considerevole.
th1018-scuole-Cantu.mp4
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th1019-QGL938-miniguida-6387-7172.mp3 - Questo passaggio racconta la storia del monastero di Santa Chiara a Legnano, che in origine fungeva anche da infermeria. Dopo la sua soppressione nel 1784 per decreto austriaco, l'imperatore Giuseppe II lo trasformò in un ospedale dedicato alla cura della pellagra, una malattia legata alla carenza di vitamina PP diffusa a causa del consumo eccessivo di mais. Sotto la guida del dottor Gaetano Strambio, l'ospedale ottenne notevoli successi nel trattamento della pellagra, attirando l'attenzione di scienziati e persino dell'imperatore, sebbene difficoltà economiche e altri fattori ne causarono la chiusura dopo soli quattro anni. Nonostante la breve durata, il lavoro svolto, in particolare le osservazioni del dottor Strambio, fu fondamentale per la conoscenza e la cura di questa malattia.
th1020-QGL939-miniguida-6387-7173.mp3 - La fonte descrive l'imminente completamento della ristrutturazione dell'Istituto Carlo dell'Aqua Legnano, un progetto significativo finanziato dalla Provincia di Milano per oltre 9 milioni di euro. Viene ripercorsa la storia dell'edificio, dalla sua costruzione nel 1920 su progetto di Giuseppe Moro, alla dedica nel 1926 a Carlo dell'Aqua, fino a un primo ampliamento nel 1928. Si menzionano anche le prime dotazioni didattiche come il giardino botanico e il campo sperimentale, insieme ai corsi inizialmente offerti.
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th1021-QGL940-miniguida-6387-7174.mp3 - Il brano esplora il profondo legame storico tra la viticoltura e la zona di Sant'Erasmo a Legnano, evidenziando come le vigne e il vino locale fossero una caratteristica distintiva celebrata fin dal XVII secolo. Dalle menzioni in testi antichi e distici latini che esaltavano l'abbondanza del borgo, fino alla crisi agricola che vide i viticoltori diventare operai, si traccia un filo conduttore che arriva fino a tempi più recenti, con la vendita del vino di Sant'Erasmo, caratterizzato dal suo sapore asprigno, per sostenere la contrada. La storia di questa produzione vinicola, con particolare riferimento al Clinto, riflette le trasformazioni economiche e sociali del territorio.
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th1022-QGL941-miniguida-6387-7175.mp3 - Questo estratto descrive la Chiesa dei Santi Martiri, evidenziando la sua costruzione ultimata nel 1910 e il successivo campanile aggiunto nel 1922, come testimoniato da una vecchia fotografia che mostra la piazza ancora sterrata e alcune case esistenti. La chiesa ha celebrato il centenario della sua consacrazione nel 2010 e fu presto dichiarata parrocchia con il suo primo parroco, Don Luigi Castelli, ora sepolto al suo interno. Dedicata a Sisinio, Martirio e Alessandro, martirizzati nel 397 e le cui reliquie sono a Milano, la loro storia è intrecciata a una leggenda popolare che collega la loro intercessione alla vittoria nella battaglia di Legnano del 1176.
th1023-QGL942-miniguida-6387-7176.mp3 - Questo passaggio audio esplora la stazione ferroviaria di Legnano, soffermandosi sulla sua storia e sulle attuali preoccupazioni riguardo il suo futuro. Si discute del progressivo declino della stazione con lo smantellamento dei servizi e la possibile chiusura della biglietteria, che la ridurrebbe a una semplice fermata. Vengono poi rievocati i momenti chiave del suo sviluppo, dalla prima locomotiva a vapore nel 1860 all'introduzione della trazione elettrica, sottolineando il suo legame storico con la crescita industriale della città.
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th1024-QGL943-miniguida-6387-7177.mp3 - Questo passaggio descrive l'evoluzione di un edificio storico a Via Verdi a Legnano, originariamente un noto albergo con ristorante, che in seguito divenne la sede di banche. Il testo sottolinea come la posizione sia stata a lungo un centro pulsante della città, sia ieri che oggi, e menziona una cartolina spedita dal fronte durante la Prima Guerra Mondiale come testimonianza del passato vivace del luogo. Inoltre, accenna alla presenza di una tramvia a vapore e al moderno sviluppo dell'area dell'ex cotonificio Cantoni, trasformata nella City di Legnano con nuove costruzioni e attività commerciali.
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th1025-Legnano-macello.mp4
th1025-QGL944-miniguida-6387-7184.mp3 - Il brano descrive la storia del mercato a Legnano, iniziando con l'apertura di un macello pubblico nel 1898 che portò al divieto di macellazione privata di animali destinati al consumo. Questo evento segnò una chiara separazione tra il mercato del bestiame e quello delle merci varie, quest'ultimo inizialmente posizionato in Piazza Umberto I (oggi San Magno) per poi spostarsi, a causa della sua crescita, nella nuova Piazza del Mercato nel 1934, fino alla sua attuale sede definitiva. La narrazione sottolinea l'evoluzione e l'importanza che il mercato ha avuto nella città, mostrando come le esigenze di spazio abbiano guidato i suoi spostamenti nel tempo.
th1026-contratti-diversi.mp4
th1026-QGLA008-dialetto-storia-6981-1.mp3 - Nella primavera, durante la fiera di San Giuseppe, si teneva un importantissimo mercato del bestiame dove si concludevano grandi affari. I contadini, non potendo mantenere lo stesso numero di animali tutto l'anno, compravano in primavera per sfruttare il pascolo estivo e rivendevano in autunno. Le contrattazioni avvenivano a marenghi, con il prezzo basato sull'età e soprattutto sulla quantità di latte prodotta dalla mucca, e le bestie venivano persino date in prova prima del pagamento per verificare le promesse fatte. Infine, la battuta di mano suggellava l'accordo, rendendolo irrevocabile.
th1027-proloco-salsiccia.mp4
th1027-QGLA016-dialetto-storia-6981-8495.mp3 - Questo brano si immerge nella storia e nelle caratteristiche della salsiccia, un insaccato popolare. Inizia chiarendo un potenziale malinteso con un'organizzazione locale, per poi concentrarsi sulla definizione etimologica e sulla composizione della salsiccia stessa, descrivendone i vari tipi, come la luganica, la cervellata e la noglia, e le loro origini regionali, spesso legate a leggende o a testimonianze di scrittori antichi. Vengono anche illustrate le diverse modalità di preparazione e le peculiarità linguistiche dei termini correlati, come "rocchio".
th1028-QGLA014-dialetto-storia-6981-8493.mp3 -
th1028-vendemmia.mp4Il brano descrive la tradizione della vendemmia a Legnano, evidenziando come un tempo la città fosse ricca di vigneti che attiravano milanesi per la raccolta dell'uva. Si sottolinea la varietà dei tipi di uva coltivati e l'importanza economica e sociale della vendemmia, che rappresentava un evento festoso soprattutto per i ragazzi che aiutavano nella raccolta e nella pigiatura. La fine di questa tradizione è attribuita alla fillossera, che distrusse i vigneti, e allo sviluppo industriale che sottrasse manodopera dai campi.
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th1029-QGLA015-dialetto-storia-6981-8494.mp3 - Questo estratto descrive l'origine del modo di dire "la gamba russa" in un contesto dialettale milanese. Spiega che prima di essere un'area fieristica, era un paese industriale abitato da operai russi e contadini di Paullo che spesso litigavano. I vecchi usavano la figura della "gamba russa" come una minaccia per i bambini disobbedienti, dicendo loro "tas bucala che seò che arriva la gamba russa che la te porta via", anche se nessuno l'aveva mai vista, rendendola una storia apparentemente vera tramandata oralmente.
archive.org/details/redigio-103
th1030-QGLA013-dialetto-storia-6981-8492.mp3 - Gli Usellandi hanno una lunga storia di caccia, in particolare alla selvaggina volatile, favorita dalla presenza della brughiera. Sono documentati diversi tipi di appostamenti e tecniche, come le bersanelle con le reti e i capanni per la caccia con il fucile, oltre all'utilizzo dello specchietto girevole per le allodole e della civetta come richiamo irresistibile. La caccia offriva emozioni uniche e incomparabili, soprattutto l'attesa in appostamento o la vista degli stornelli in volo. Molti cacciatori dilettanti amavano condividere il frutto della loro abilità, e la passione era spesso motivata dal desiderio di riconnettersi con la natura e trovare riposo mentale.
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th1031-QGLA012-dialetto-storia-6981-8491.mp3 - Questo passaggio descrive l'antico camposanto, un piccolo cimitero vicino al centro, che un tempo sorgeva al posto del giardino pubblico. Era luogo di pellegrinaggi domenicali, dove le persone, dopo la messa, recitavano il rosario per comunicare spiritualmente con i defunti. Il testo menziona i fuochi fatui, fiammelle che si vedevano di notte sopra le tombe poco profonde, attribuite alle anime o a leggende popolari che li vedevano inseguire i peccatori. Inoltre, si parla della presenza di civette che nidificavano tra le tombe e di contrabbandieri che nascondevano lì la merce, aumentando la paura notturna. Infine, viene narrata la leggenda della processione dei morti durante la settimana dei defunti, un'ottava in cui i vivi erano invitati a rientrare prima di sera e le famiglie dedicavano un rosario speciale alle anime anonime.
th1032-QGLA011-dialetto-storia-6981-8490.mp3 - Questo passaggio descrive l'importanza della raccolta del grano turco (melgone) nella vita contadina di un tempo, evidenziando come fosse un'attività intensa che coinvolgeva tutta la famiglia, dalla semina alla sfogliatura. Spiega le fasi della coltivazione e raccoglie le tradizioni legate a questo cereale, come la selezione delle pannocchie e le serate invernali dedicate alla sfogliatura, spesso animate da racconti e canti. L'autore sottolinea il contrasto con l'oggi, dove il grano turco è diventato una rarità, e dipinge un quadro nostalgico della vita contadina legata a questo raccolto.
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th1033-QGLA010-dialetto-storia-6981-8489.mp3 - Il testo descrive il significato della "campana a perso", conosciuta anche come la campana dei bambini perduti, che suonava per segnalare la scomparsa di un ragazzo. Questo suono provocava grande ansia e agitazione nella comunità, specialmente nelle madri, finché il bambino non veniva ritrovato. Una volta rintracciato, il campanaro smetteva di suonare, portando sollievo; tuttavia, nonostante gli ammonimenti, la campana a perso suonava frequentemente, a testimonianza di come, nei tempi passati, le campane avessero diverse funzioni sociali oltre a quella religiosa, segnalando pericoli, eventi comunitari e momenti della vita quotidiana.
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th1034-QGLA009-dialetto-storia-6981-8488.mp3 - Questo testo descrive la Battaglia di Legnano, un importante scontro avvenuto nel 1176 tra Federico Barbarossa e le forze della Lega Lombarda, inclusa la Compagnia della Morte guidata da Alberto da Giussano. Sebbene l'esatta localizzazione dello scontro decisivo vari, si evidenzia come la memoria di questa battaglia sia rimasta viva nella tradizione orale locale per secoli, tramandata da anziani che, pur non avendo una conoscenza precisa della data, la ricordavano vividamente come se ne avessero fatto parte. È interessante notare come la figura del condottiero fosse ricordata in modo generico come un eroe audace, piuttosto che con il nome specifico di Alberto da Giussano.
th1035-QGLC014-telaio-01.mp3 - Il presidente dell'associazione TTSML introduce una discussione sul significato storico di un telaio che sarà esposto nel futuro museo industriale di Legnano, ponendolo nel contesto della tessitura come motore economico della città prima del 1850. Viene evidenziato il ruolo fondamentale del fiume Olona, che alimentava oltre 50 mulini nella zona di Legnano, inizialmente per la macinazione e successivamente per fornire energia ai primi opifici tessili, nati dalla raccolta dei telai domestici. L'importanza di questa industria primitiva e la necessità di riparazione dei telai portarono alla creazione di aziende meccaniche locali, culminando nella fondazione della Franco Tosi. L'intervento sottolinea come l'industria tessile abbia gettato le basi per lo sviluppo industriale di Legnano, portando successivamente a innovazioni e diversificazioni produttive.
th1036-QGLC015-telaio-02.mp3 - Questo brano discute l'importanza storica di un telaio Jacquard per l'industrializzazione di Legnano. Si sottolinea come questa macchina, una vera rivoluzione tecnologica, abbia rappresentato il futuro della tessitura e sia persino considerata l'antenata del calcolatore grazie alle sue schede perforate. Vengono anche affrontate le implicazioni sociali di questa innovazione, come la diminuzione della manodopera e l'iniziale sfruttamento del lavoro minorile, compensate in parte da un sistema ibrido con l'agricoltura e da iniziative paternalistiche degli industriali. Infine, si evidenzia l'importanza di conservare tali reperti per raccontare la storia industriale legnanese, grazie all'impegno e alla passione di coloro che hanno contribuito al restauro e all'esposizione del telaio, un simbolo della transizione dalla manifattura manuale a quella meccanizzata alimentata dall'energia idrica.
th1037-QGLC016-telaio-03.mp3 - Il brano celebra l'importante lavoro di raccolta dati e presentazione svolto per un progetto che culminerà in un evento imminente, riconoscendo il merito sia di chi ha guidato l'iniziativa sia di tutti i partecipanti. Si ringrazia l'assessore Raimondi per aver avviato l'idea di un museo dell'industria legnanese, legato a una futura biblioteca, sebbene i tempi di realizzazione siano complessi. Un telaio industriale viene descritto come un monumento al lavoro e all'industria di Legnano, destinato a diventare un punto di riferimento per visitatori locali e non, al pari di altri luoghi storici della città. Questo evento di inaugurazione chiude anche un'altra iniziativa chiamata Mecarlegan, che ha valorizzato l'identità legnanese attraverso eventi legati all'arte, alla cultura, e in particolare al lavoro e alla sua memoria, con lo sguardo rivolto al futuro.
th1038-QGLC017-telaio-04.mp3 - La registrazione descrive un telaio manuale di legno con sistema Jacquard, spiegando come questa evoluzione del telaio tradizionale, brevettata da Jacquard nel 1801, abbia rivoluzionato la produzione di tessuti operati con disegni complessi. In contrasto con i metodi precedenti che richiedevano sistemi manuali intricati, il dispositivo di Jacquard utilizzava cartoni forati e aghi per sollevare automaticamente i fili, accelerando notevolmente il processo. Il testo menziona la rapida diffusione del telaio Jacquard e i dettagli sulla provenienza e donazione del telaio specifico esposto a Legnano. La seconda parte della registrazione descrive una serie di eventi culturali tenutisi a Legnano nel 2015, intitolati "MeCar Legnan - Alla scoperta della Legnano di ieri, oggi e domani", che includevano mostre, conferenze e visite guidate relative alla storia tessile e alla città.
th1039-QGLC018-telaio.mp4 - Questo testo raccoglie diversi interventi durante un evento a Legnano, incentrato sull'installazione di un antico telaio come monumento al lavoro e alla storia industriale della città. I vari oratori sottolineano l'importanza di ricordare il passato, specialmente il duro lavoro degli operai nelle fabbriche tessili, che ha contribuito alla prosperità attuale. Il telaio diventa un simbolo non solo della produzione e dell'imprenditoria, ma anche della fatica, dei sacrifici e della dignità della gente di Legnano, inclusi gli antenati che hanno lavorato in queste industrie. Viene inoltre menzionato il ruolo storico del fiume Olona nello sviluppo locale e l'importanza di preservarlo, insieme all'impegno di associazioni nel conservare la memoria storica e gli strumenti del lavoro di una volta.
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th1040-QGLA488-004046-004459.mp3 - Questo passaggio descrive come la rievocazione della Battaglia di Legnano fu ripristinata nel dopoguerra, specificamente nel 1952, dopo essere stata interrotta dalla guerra. Viene evidenziato il ruolo di una nuova associazione fondata nel 1951, con il sostegno entusiasta dell'amministrazione comunale, nel rendere la manifestazione una Sagra del Carroccio ufficiale. Il testo sottolinea l'ampia copertura mediatica dell'evento, inclusa una copertina sulla Domenica del Corriere e servizi su altre importanti testate, che contribuirono a richiamare l'attenzione a livello nazionale su questa celebrazione storica con un rinnovato valore.
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th1041-QGLA489-004046-004201.mp3 - Questo passaggio racconta la storia del Cotonificio dell'Acqua a Legnano, un importante stabilimento tessile fondato nel 1871 che sfruttava l'energia idraulica del fiume Olona. Dalle sue origini con 500 operai, passò attraverso diverse gestioni e fusioni, crescendo fino a impiegare 2000 persone, prima di affrontare una tragica liquidazione negli anni '60 sotto la guida di Felice Riva. Dopo la demolizione dello stabilimento nel 1969, l'area venne acquistata dal comune per trasformarla in spazi pubblici, e oggi è interessata da lavori di riqualificazione.
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th1042-QGLA490-004046-004202.mp3 - Questo estratto discute di un censimento religioso del 1569 a Legnano, condotto dal parroco Battista Crespi. Si distingue da altri censimenti, inclusi quelli successivi, in quanto si focalizza sulle "anime di comunione" per scopi pastorali, piuttosto che su dati civili dettagliati come nome, cognome, età, o professione, sebbene alcuni di questi dati emergano. Il documento offre uno spaccato demografico e sociale di Legnano nel XVI secolo, rivelando il numero di abitanti, la loro distribuzione tra il borgo e le cascine circostanti (come Ponzella e Mazzafame, confermandone l'esistenza precoce), e fornendo informazioni su nuclei familiari, cognomi ricorrenti e persino soprannomi, molti dei quali riflettono mestieri o caratteristiche fisiche, offrendo un ritratto vivido della comunità locale.
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th1043-QGLA491-004046-004203.mp3 - Questo testo descrive un cambiamento significativo avvenuto a Legnano, in Piazza Carroccio, focalizzandosi sulla storia del fiume Olona. Originariamente, il fiume era stato coperto nel 1955 a causa delle sue acque torbide e inquinate, che emanavano esalazioni nocive, trasformandolo di fatto in una sorta di fognatura a cielo aperto. Recentemente, la situazione è cambiata radicalmente: l'Olona in quella zona è stato riscoperto e deviato, con la ricostruzione degli argini in pietra e la rettifica di curve che causavano accumulo di detriti, garantendo maggiore sicurezza in caso di piene ed evitando esondazioni, anche grazie alla chiusura di molte industrie inquinanti.
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th1044-QGLA492-004046-004204.mp3 - Questo brano storico approfondisce l'importanza della bachicoltura e delle filande seriche nello sviluppo economico e identitario di Legnano, specialmente nel XIX e nei primi decenni del XX secolo. Descrive la complessa organizzazione della produzione, dalla coltivazione dei gelsi per nutrire i bachi alla raccolta dei bozzoli, evidenziando il ruolo chiave di figure come il conte Giovanni Prata e il sistema di compartecipazione tra proprietari terrieri e affittuari. La narrazione tocca anche la storia globale della seta, la diffusione della bachicoltura in Italia e Legnano, e le cause della graduale crisi che portò all'abbandono di questa attività dopo il 1940, tra cui malattie, fattori politico-sociali e cambiamenti economici.
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th1045-restauri-castello.mp4 - Questo passaggio discute due importanti aspetti della storia e della cultura di Legnano: una mostra sui preziosi mantelli dei capitani di contrada e i lavori di restauro del Castello Visconteo. La mostra, ospitata dalla banca locale, ha messo in risalto la ricchezza e la ricerca storica dietro i mantelli, mentre il Castello viene riportato in vita per fungere da centro culturale con un museo, biblioteca e spazi espositivi. Il testo fornisce anche una breve cronologia dell'evoluzione architettonica del castello nel corso dei secoli e i dettagli degli interventi di restauro in corso o pianificati, evidenziando l'importanza di questi beni storici per le generazioni future.
th1046-QGLA494-004046-004206.mp3 - Questo testo narra la visita di Re Vittorio Emanuele II a Legnano il 26 aprile 1925, per l'inaugurazione di un nuovo padiglione presso il sanatorio intitolato alla regina Elena di Savoia. Un manifesto dell'epoca celebra l'evento con retorica nazionalistica e fascista, esortando i cittadini e i fascisti a accogliere il sovrano che ha abbracciato la "passione" di Mussolini. La cronaca descrive l'arrivo del re in automobile e l'accoglienza da parte delle autorità locali prima della visita e dell'inaugurazione.
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th1047-QGLA495-004046-004207.mp3 - Questo estratto esplora la trasformazione di Legnano da un borgo prevalentemente agricolo a un centro industriale tra la metà del Settecento e la fine dell'Ottocento. Nel 1893, i venti maggiori proprietari terrieri, guidati dal marchese Carlo Cornaggia Medici, detenevano un potere significativo, anche se il loro dominio fondiario stava per essere affiancato dai nascenti industriali tessili e di altri settori. Confrontando questa situazione con quella di un secolo prima, si evidenzia come il conte Giovanni Prata fosse il principale proprietario terriero nel 1755, dimostrando un notevole cambiamento nella composizione della classe dirigente locale con l'avvento dell'industria e la conseguente vendita delle terre agricole.
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th1048-QGLA496-004046-004366.mp3 - Il documento esplora il vasto patrimonio storico e documentario dell'Istituto Barbara Melzi di Legnano, ricco di circa 15.000 volumi e numerosi documenti antichi. Si evidenzia in particolare una richiesta respinta dal Podestà per acquisire biblioteca e pinacoteca, motivata dalla volontà di non esportare i materiali preziosi. La ricerca approfondisce vari fondi documentari dal tardo Medioevo, rivelando una straordinaria varietà di atti che spaziano da compravendite a editti, genealogie, sentenze giudiziarie, e persino documenti relativi all'Inquisizione, testimoniando la complessità della vita sociale e giuridica nel corso dei secoli.
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th1049-QGLA497-004046-004367.mp3 - Il testo esplora la vasta e preziosa biblioteca dell'Istituto Barbara Melzi a Legnano, evidenziandone il ricco patrimonio librario. Si concentra sulla varietà dei materiali conservati, dai preziosi manoscritti pergamenacei e cartacei, che spaziano da codici antichi a lettere di umanisti e trattati di medicina, fino alle rare prime stampe, come incunaboli e cinquecentine, alcune provenienti da confische di beni religiosi o da donazioni di famiglie nobili bibliofile. Il documento sottolinea anche l'importanza di figure storiche legate alla biblioteca, come Francesco Melzi, accanito bibliofilo, e menziona la presenza di opere di illustri studiosi e scrittori, come Romagnosi, Silvio Pellico e Gabriele Verri, testimoniando il valore storico e culturale della collezione, che è rimasta fortunatamente integra a Legnano.
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th1050-QGLA498-004046-004368.mp3 - Questo passaggio descrive un libro intitolato "C'era una volta Parabiago," frutto di un progetto didattico che ha coinvolto studenti delle scuole elementari e medie di Parabiago, i quali hanno raccolto le memorie e le tradizioni dei loro nonni. Il volume si concentra sulla storia della gente comune e della comunità locale, piuttosto che sulla grande storia, includendo aneddoti, descrizioni di luoghi, usanze, feste, giochi e persino ricette tradizionali. Il professor Egidio Gianazza ha avuto un ruolo cruciale nell'organizzare il materiale raccolto e garantire la semplicità del testo.
th1051-QGLA499-004046-004369.mp3 - Questo passaggio descrive la storia della scuola elementare Edmondo de Amicis a Legnano, costruita nel 1929 e in grado di ospitare 800 studenti. Viene menzionata una foto del 1931 che mostra scolari e genitori all'uscita, con un vigile che dirige il traffico, all'epoca composto prevalentemente da biciclette. Il testo si sofferma in particolare sulla figura di questo vigile, Giulio Gindari, e sulla burla da lui subita che gli valse il soprannome di "Giulie Talaf". Un ragazzo fermato per un'infrazione in bicicletta gli fornì un nome falso, "Talaf", che era un gioco di parole per "te la faccio", prendendosi gioco del vigile.
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th1052-QGLA500-004046-004370.mp3 - Questo testo esplora importanti documenti storici conservati in un archivio di Legnano, focalizzandosi in particolare su due pergamene antiche. La prima, attribuita alla regina longobarda Manigunda dell'VIII secolo, descrive la sua volontà di fondare un monastero, sebbene l'autore sollevi dubbi sull'autenticità del documento a causa dello stile di scrittura e della mancanza di sigilli. La seconda pergamena, datata 822 e attribuita all'imperatore Ludovico il Pio, è considerata autentica e dettagliata, illustrando la sua decisione di indagare su ingiustizie contro la chiesa e restituire i diritti violati, con una descrizione minuziosa della struttura del documento, inclusi il monogramma e il sigillo imperiale.
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th1053-QGLA501-004046-004371.mp3 - Il brano esplora la festa della Candelora, celebrata il 2 febbraio, che ha radici profonde legate al risveglio della natura e a riti propiziatori per favorire la rinascita. Questa festa unisce elementi religiosi, sia di origine ebraica che cristiana, a tradizioni pagane incentrate sulla purificazione e sulla propiziazione della fertilità della terra. Per i cattolici, la Candelora commemora la purificazione di Maria e la presentazione di Gesù al tempio, segnando la conclusione del ciclo natalizio. La celebrazione include riti come la processione penitenziale con la Madonna e la benedizione delle candele, considerate simbolo di Gesù come luce del mondo.
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th1054-QGLA502-004046-004372.mp3 - Il testo esplora le origini dell'amministrazione comunale a Legnano, concentrandosi sui consoli del XIII secolo e sugli statuti del 1258-1268. Si sottolinea che la nascita dei comuni non fu un evento unico, ma un processo complesso influenzato da diverse fonti storiche e istituzioni. La ricerca si avvale degli studi di specialisti e progetti come Civita della Regione Lombardia, che mettono in luce l'importanza dei consoli nella struttura di governo locale e nella riscossione di dazi e imposte, come dimostrano documenti e pergamene dell'epoca.
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th1055-QGLA507-004046-004460.mp3 - Il brano narra l'ascesa e il declino del marchio di biciclette Legnano, fondato dall'intraprendente Emilio Bozzi. Partendo dalla commercializzazione di componenti, Bozzi intuì il potenziale della bicicletta come mezzo di trasporto e avviò la produzione con il marchio Aurora, per poi stringere un accordo con la Francotosi di Legnano per la vendita esclusiva delle bici Volsit. L'azienda conobbe un grande successo, sostenuto da una rete di vendita capillare e da vittorie sportive leggendarie con campioni come Bartali e Coppi. Dopo aver acquisito lo stabilimento dalla Tosi, Bozzi creò la bicicletta Legnano, un modello totalmente italiano che divenne un simbolo del Made in Italy, ma la crisi del settore negli anni '70 portò alla cessione del marchio.
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th1056-QGLA503-004046-004373.mp3 - Questo estratto traccia la storia della sede comunale di Legnano, concentrandosi in particolare sul centenario di Palazzo Malinverni, l'attuale municipio. Il testo ripercorre le precedenti ubicazioni del comune fin dal X secolo, dalla casa dei marchesi Cornaggia Medici fino all'acquisto della filanda Kramer. Viene poi descritta la costruzione del Palazzo Malinverni, specificando lo stile architettonico neogotico, il costo e la necessità di finanziamenti pubblici e privati. Infine, si sottolineano le decorazioni artistiche interne, come gli stemmi italiani nella sala consiliare e l'importante scalone centrale in ferro battuto.
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th1057-QGLA504-004046-004200.mp3 - Il brano racconta la vita di Carlo dell'Acqua, un importante industriale tessile di Legnano del tardo Ottocento e primo Novecento. Oltre alla sua attività nel settore cotoniero, viene evidenziato il suo impegno politico e sociale, in particolare la sua carriera come deputato repubblicano che si batté per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori. La sua influenza e generosità nel promuovere lo sviluppo del territorio e la sua difesa dei diritti dei meno abbienti furono tali che, dopo la sua morte, un istituto tecnico di Legnano fu intitolato in suo onore.
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th1058-QGLA505-004046-004199.mp3 - Riepilogo - Questo brano narra la storia del Cotonificio Fratelli dell'Acqua a Legnano, dalla sua fondazione nel 1870 alla sua demolizione e trasformazione in un parco pubblico negli anni '60 e '70. Viene ricordato un altro stabilimento tessile, anch'esso scomparso, e si sottolinea il coraggioso intervento dell'amministrazione comunale per acquisire l'area del Cotonificio Fratelli dell'Acqua ed evitare la speculazione. Il racconto include anche il ricordo personale di un ex dipendente, offrendo uno sguardo sull'ambiente di lavoro, sulla vita nell'azienda e sulla sua chiusura finale, avvenuta dopo che il controllo passò a Giulio Riva.
th1059-QGLA506-004046-004458.mp3 - Questo passaggio evoca un'immagine vivida di Milano nel passato, soffermandosi sugli usi e costumi milanesi attraverso la lente della vita quotidiana e dei suoi suoni caratteristici. L'autore rievoca i ricordi d'infanzia, descrivendo i venditori ambulanti con i loro richiami distintivi e le voci che animavano la città, come lo "Squinuni" spazzolaio e il "Moletta" arrotino. Il testo si conclude con una descrizione dettagliata del rituale del caffè alla turca in famiglia, importato dal nonno di origine salonicchese, evidenziando l'importanza della tradizione e il legame con le origini.
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th1060-panni-Olona.mp4
th1060-QGLA508-004046-004077.mp3 - Questo passaggio confronta l'attuale panorama commerciale di Legnano con quello di un secolo fa, come documentato dalla guida Taglioretti del 1911. Evidenzia la scomparsa di alcuni mestieri tradizionali come droghieri e arrotini, a fronte della trasformazione di altri, come i lavandai, in moderne attività. Colpisce in particolare il grandissimo numero di osterie e trattorie nel passato, sproporzionato rispetto alla popolazione odierna, mentre erano presenti in buon numero fruttivendoli, calzolai e panettieri, ma pochissime pasticcerie.
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th1061-QGLA509-004046-004078.mp3 - Il brano racconta la storia di Piazza San Magno a Legnano, originariamente chiamata Piazza Maggiore, mettendo in luce i suoi molteplici utilizzi nel tempo, dalla piazza principale per eventi ufficiali e fiere, all'essere un'aia per i contadini. Si evidenzia la proprietà della Fabbriceria di San Magno su quest'area e la successiva disputa tra le autorità comunali e parrocchiali riguardo al suo uso e controllo, culminata con l'alienazione della proprietà. Viene descritta in particolare la fiera dei morti, un evento storico le cui origini sono associate a Carlo Magno, inizialmente ospitata nella piazza e poi spostata in diverse aree della città.
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th1062-QGLA510-004046-004079.mp3 - Questo brano descrive la storia dell'ospizio di Sant'Erasmo a Legnano, evidenziandone le origini antiche, presumibilmente nel X secolo grazie a Bonvesin dalla Riva, e il suo ruolo iniziale nell'accogliere pellegrini e viandanti. Sebbene in alcuni periodi la sua funzione sia stata limitata a un numero ristretto di anziani e l'assistenza medica fosse fornita da esterni, l'ospizio ha mantenuto nel tempo la sua vocazione caritatevole. Il testo sottolinea poi la significativa ricostruzione e modernizzazione avvenute nel 1928, grazie al finanziamento del sindaco Fabio Vignati, e i successivi ampliamenti, come la costruzione di nuovi padiglioni nel 1996, che hanno aumentato la sua capacità e ampliato i servizi offerti, integrandovi anche attività sanitarie.
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th1063-QGLA511-004046-004080.mp3 - Questo passaggio dalla "Storia di Legnano" descrive la Curti di Paisan, un angolo ora scomparso di via Palestro raffigurato in un dipinto di Darvino Furrer. Furrer (1876-1944) fu un decoratore e pittore legnanese, legato al verismo pittorico lombardo e partecipò al restauro di diverse chiese locali e del circondario. Viene menzionato anche suo figlio Pino, che fu parte del gruppo dei pittori Candidi di Legnano.
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th1064-QGLA512-004046-004081.mp3 - Questo brano racconta la storia delle epidemie e della salute pubblica a Legnano dal XVII al XX secolo. Descrive come la peste, il colera e altre malattie infettive causarono elevati tassi di mortalità, portando alla creazione di fosse comuni e all'attuazione di misure igienico-sanitarie. Sottolinea l'importanza della prevenzione e la graduale diminuzione della mortalità grazie anche alla costruzione di strutture sanitarie come l'ospedale civile e il lazzaretto.
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th1065-QGLA513-004046-004135.mp3 - Questo brano descrive la genesi e l'inaugurazione della Cappella Osario dei Caduti per la patria a Legnano, un monumento progettato dall'architetto Malinverni e promosso da un comitato cittadino e dall'amministrazione comunale dopo la Prima Guerra Mondiale. L'opera rispondeva all'esigenza di raccogliere i resti dei soldati legnanesi caduti, fungendo da luogo di sepoltura e commemorazione. Il testo include dettagli sul progetto architettonico, i costi e la solenne cerimonia inaugurale del 30 ottobre 1921, sottolineando il forte sentimento patriottico che animò la realizzazione del monumento.
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th1066-QGLA591-soclegn-pres1.mp3 - Il testo descrive la Commissione Permanente dei Costumi, istituita per garantire l'accuratezza storica dei costumi, armi e oggetti usati nelle sfilate, in particolare rispetto alla cultura materiale militare del X secolo. Questa commissione ha il compito di verificare la fedeltà storica di quanto proposto dalle contrade e di ammetterlo o meno alla sfilata, promuovendo anche iniziative per approfondire la conoscenza storica. Successivamente, il testo introduce brevemente il Castello Visconteo di Legnano, menzionandone la storia, le modifiche nel tempo, i proprietari e le caratteristiche visibili.
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th1067-QGLA514-004046-004136.mp3 - Questo brano approfondisce la storia del Carroccio, un simbolo militare e religioso medievale, spesso associato alla Battaglia di Legnano. Sebbene carri da combattimento esistessero nell'antichità, il testo evidenzia come l'invenzione del Carroccio medievale sia attribuita all'arcivescovo di Milano, Ariberto da Intimiano. Tuttavia, si discute di precedenti, come un "carro ferrato" menzionato in un documento del 1158, suggerendo un'origine longobarda e un'iniziale funzione puramente militare, che Ariberto poi trasformò, aggiungendovi elementi religiosi e facendone un vessillo di fede, guerra e unità.
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th1068-QGLA515-004046-004137.mp3 - Questo brano racconta la storia della Croce di Ariberto, un importante simbolo milanese legato al Carroccio e alla Battaglia di Legnano. Descrive la croce originale, la sua eccellente fattura con figure sacre e un ritratto dell'arcivescovo Ariberto, e le sue successive vicende storiche e spostamenti in diverse chiese milanesi. Spiega anche la realizzazione di diverse copie della croce nel corso del tempo, commissionate per vari scopi e realizzate con materiali differenti.
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th1069-QGLA516-004046-004145.mp3 - Questo passaggio racconta la storia del Cinema Teatro Legnano a Legnano, evidenziando come la competizione dei multisala abbia portato alla chiusura di sale storiche come il Minion. Descrive la costruzione del Cinema Teatro Legnano, il suo progetto, la sua capacità e le sue caratteristiche distintive, come il golfo mistico per l'orchestra. Vengono anche ripercorsi i cambi di proprietà nel corso degli anni, culminando nell'acquisto nel 2002 da parte di Antonio Grassini con l'intenzione di riportarlo alla sua funzione originaria di teatro, un progetto che implica anche lavori di ristrutturazione.
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th1070-QGLA517-004046-004195.mp3 - Questo testo è una ricostruzione vivida della storia di un'edicola a Legnano, narrata da Ginetto Lodini, un giornalaio di lunga data. Egli racconta le sue esperienze dal 1971 al 2002, offrendo uno spaccato delle abitudini dei lettori legnanesi e dell'evoluzione del settore della stampa nel corso di sessant'anni. Attraverso aneddoti personali, descrive come era l'attività familiare fin dal 1939 e come il numero di testate e le modalità di vendita sono cambiate nel tempo, evidenziando la trasformazione di un'epoca.
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th1071-QGLA518-004046-004196.mp3 - Il testo narra la storia della famiglia nobile Lampugnani a Legnano nel Seicento, che deteneva un importante monopolio sui dazi di pane, vino e carne grazie a concessioni governative e legami politici. In particolare, viene evidenziata una disputa legale del 1651 che vide i Lampugnani e i Trotti ottenere il rinnovo di un editto che li riconosceva come padroni indivisi di tali dazi. Questo permesso esclusivo impediva ad altri di vendere tali merci senza la loro licenza, pena severe sanzioni, dimostrando il loro forte potere economico e di controllo sul commercio locale.
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th1072-QGLA519-004046-004197.mp3 - Il brano narra la storia e i recenti restauri della chiesa dei Santi Martiri a Legnano, evidenziando come questo edificio religioso sia stato un punto di riferimento cruciale per la comunità di Oltrestazione sin dalla sua costruzione, iniziata nel 1904. Si descrivono in dettaglio i numerosi lavori di restauro intrapresi dal 1999, che hanno coinvolto le navate, il sagrato, la facciata e altri elementi architettonici, spesso finanziati attraverso la generosità dei fedeli. Viene inoltre sottolineato lo stretto legame della chiesa con la storica Battaglia di Legnano del 1176 e la leggenda legata ai santi martiri a cui è dedicata.
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th1073-QGLA520-004046-004198.mp3 - Questo testo descrive la storia della colonia di Legnano, un gioiello dell'architettura razionalista italiana degli anni '30 progettata dallo studio BBPR per accogliere bambini malati, promossa da industriali come iniziativa di paternalismo aziendale. La struttura, nota per la sua filosofia costruttiva modulare e l'attenzione all'elioterapia, comprendeva diverse sezioni come refettorio, spogliatoi, solarium e impianti all'aperto. Dopo aver servito vari scopi e subito modifiche nel corso degli anni, purtroppo, l'edificio originale versa oggi in uno stato di indescrivibile degrado, con la speranza che se ne possa preservare la memoria storica e artistica.
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th1074-QGLA573-soclegn-1a.mp3 - Questo estratto descrive due argomenti principali: l'evoluzione del matrimonio e la storia di un particolare manufatto, il "pagliotto". Si sottolinea come l'usanza nuziale con la figura del sacerdote si sia affermata nel XII secolo, spesso legata ad alleanze tra famiglie importanti evidenziate dagli abiti, e si presenta il pagliotto come parte del carroccio di Legnano. Il testo approfondisce la provenienza del pagliotto, la sua realizzazione e le figure dei santi martiri anauniensi in esso raffigurate, narrando la loro storia missionaria, il loro martirio e la leggenda popolare che li lega alla vittoria della battaglia di Legnano.
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th1075-QGLA574-soclegn-1b.mp3 - Nel X secolo, le cerimonie nuziali iniziarono ad assumere forme più simili a quelle odierne, sebbene la presenza di un sacerdote non fosse sempre necessaria, con l'unione spesso sigillata da una stretta di mano e uno scambio di doni. Poiché i matrimoni erano spesso alleanze strategiche tra famiglie per consolidare potere e rango, l'abbigliamento degli sposi era fondamentale per comunicare lo status sociale. Non esisteva ancora un abito nuziale specifico, ma gli sposi indossavano i loro vestiti più sfarzosi per mostrare la ricchezza e l'importanza delle loro famiglie, con un particolare focus sulla simbologia dei colori, come il rosso per la ricchezza e la fertilità della sposa o il verde per la virtù o la virilità.
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th1076-QGLA582-soclegn-4b.mp3 - Il brano descrive l'abbigliamento della gente comune nel passato, principalmente contadini e artigiani, sottolineando come i loro vestiti, sebbene semplici, usassero una varietà di colori e fossero realizzati con tessuti locali come lana, lino e canapa, frutto di un'economia sostenibile basata sul non spreco. Viene evidenziato l'utilizzo di ogni parte degli animali allevati e delle piante coltivate, come dimostrato dalla diffusa lavorazione domestica della lana e dall'impiego versatile del lino e soprattutto della canapa, quest'ultima particolarmente produttiva e benefica per il terreno.
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th1077-QGLA575-soclegn-1c.mp3 - Durante il Medioevo cristiano, il pane e il vino eucaristico erano considerati il cibo sacro per eccellenza, simboleggiando la carne di Cristo e rivestendo un ruolo centrale sia nell'alimentazione materiale che nella spiritualità della società. Sebbene la carne reale fosse un simbolo di nobiltà e ricchezza, i monaci la evitavano in favore di alimenti più umili come cereali, legumi e verdure, sebbene in contesti più rigidi o freddi si potessero includere parsimoniosamente cibi poveri ma energetici. Questo sistema alimentare rifletteva non solo la produzione agricola dell'epoca, ma anche la profonda simbologia spirituale che contribuiva a unire la società medievale.
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th1078-QGLA576-soclegn-2a.mp3 - Il testo esplora l'affascinante mondo della cucina araba medievale, evidenziando come le interazioni culturali e commerciali nel vasto mondo medievale abbiano favorito lo scambio di idee e prodotti culinari. Si descrive una cucina ricca e complessa, con una particolare enfasi sulla varietà di carni (escluso il maiale), cereali e verdure utilizzate. Il brano sottolinea l'importanza fondamentale dei condimenti, delle spezie e degli aromi nella preparazione dei piatti. Infine, mette in risalto la maestria araba nella pasticceria, con dolci elaborati e l'uso di ingredienti come la pasta di mandorle, anticipando preparazioni ancora oggi presenti nella pasticceria siciliana.
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th1079-QGLA577-soclegn-2b.mp3Il testo esplora l'affascinante mondo della cucina araba medievale, evidenziando come le interazioni culturali e commerciali nel vasto mondo medievale abbiano favorito lo scambio di idee e prodotti culinari. Si descrive una cucina ricca e complessa, con una particolare enfasi sulla varietà di carni (escluso il maiale), cereali e verdure utilizzate. Il brano sottolinea l'importanza fondamentale dei condimenti, delle spezie e degli aromi nella preparazione dei piatti. Infine, mette in risalto la maestria araba nella pasticceria, con dolci elaborati e l'uso di ingredienti come la pasta di mandorle, anticipando preparazioni ancora oggi presenti nella pasticceria siciliana.
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th1080-QGLA578-soclegn-2c.mp3 - Durante il X secolo, l'abbigliamento e il cibo in Europa non erano solo bisogni primari, ma anche potenti indicatori di status sociale. Le classi superiori, come la nobiltà e il clero, esprimevano la loro ricchezza e vicinanza al divino attraverso abiti lussuosi, tessuti pregiati e cibi ricercati, con una preferenza per le carni non legate alla terra. In una società fortemente gerarchica, dove la Chiesa occupava la posizione apicale, il modo di vestire e di nutrirsi rifletteva questa struttura, distinguendo nettamente le élite dal popolo, che si limitava a cibi semplici e abiti modesti. Nonostante questa distinzione, l'epoca non fu necessariamente un periodo di estrema miseria per le classi inferiori, suggerendo una vita dignitosa pur senza eccessi.
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th1081-QGLA579-soclegn-3a.mp3 - Nel X secolo, l'abbigliamento cittadino, pur essendo primariamente funzionale, incorpora significati estetici, economici e simbolici. Uomini e donne indossavano tuniche, sopravvesti e mantelli, con differenze di lunghezza e dettagli che segnalavano l'età, il genere, e la mobilità, come le tuniche corte per i giovani e guerrieri e quelle lunghe per anziani e donne, mentre i veli sulla testa delle donne indicavano la maturità e l'età. Le stoffe, sebbene spesso raffinate, mostravano la differenza di status attraverso la qualità della tessitura e della tintura, con colori vivaci e tessuti pregiati riservati ai più ricchi.
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th1082-QGLA580-soclegn-3b.mp3 - Questo estratto descrive il mercato come il cruciale punto d'incontro tra la campagna (contado) e la città, evidenziando lo scambio di prodotti come verdure e frutta stagionale coltivate fuori dalle mura. Mentre i beni semplici come le verdure erano ampiamente disponibili, prodotti come cereali, vino e olio venivano scambiati in grandi quantità. La funzione del mercato era anche sociale, permettendo ai contadini di ottenere ciò che non producevano e mostrando come cibi umili potessero diventare "cibi da re" quando consumati dai ricchi e abbinati a ingredienti pregiati, sottolineando il simbolismo dietro la ridistribuzione del cibo.
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th1083-QGLA581-soclegn-4a.mp3 - Questo estratto narra un aneddoto da Eginardo su Carlo Magno, che durante una battuta di caccia si veste con semplicità, a differenza dei suoi sfarzosi cavalieri. Li conduce in terreni difficili e affronta un temporale, dimostrando come il suo abbigliamento funzionale sopravviva indenne, mentre i loro vestiti sontuosi vengono rovinati. L'episodio suggerisce l'importanza dell'abbigliamento pratico per la caccia, un'idea che si ritrova anche nelle illustrazioni di cacciatori e falconieri nel codice di Federico II sull'arte della falconeria, datato intorno al 1260.
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th1084-QGLA583-soclegn-4c.mp3 - Questo passaggio descrive l'alimentazione del popolo, distinguendola da quella dei ricchi e sottolineandone le caratteristiche principali: una forte presenza di elementi vegetali come verdure, legumi e cereali, integrati da frutti selvatici ed erbe. La carne, proveniente da polli, maiali e pecore, era cibo della festa, spesso bollita per rendere tenera anche quella di animali più vecchi e per ricavare brodo per le zuppe. Il pane era fondamentale, preparato con farine integrali o di altri cereali e legumi, e l'introduzione di gabelle su forni e mulini portò alla diffusione di farine diverse e all'uso di farinate per evitare le tasse. Infine, il pesce, sebbene raccomandato in Quaresima, non era particolarmente apprezzato dai contadini, che consumavano principalmente quello locale essiccato, affumicato o conservato sotto sale.
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th1085-QGLA584-soclegn-5a.mp3 - Il brano descrive come l'economia e la vita sociale nel Medioevo e nel Rinascimento fossero strettamente connesse, focalizzandosi in particolare sul ruolo del cibo come simbolo di potere e status. Inizialmente, i guerrieri consolidavano il loro potere attraverso semplici banchetti, ma con il tempo la tavola nobiliare si arricchiva di cibi pregiati e spezie, dimostrando arte della cortesia e ricchezza. Il testo evidenzia anche come la scelta dei cibi riflettesse le gerarchie sociali, con la frutta che cresceva in alto associata alla nobiltà e quella a terra al popolo.
th1086-QGLA585-soclegn-5b.mp3 - Nei testi letterari e nella società del tempo, l'importanza dell'abbigliamento era notevole, con scrittori che descrivevano meticolosamente colori e tagli che si evolsero tra l'undicesimo e il tredicesimo secolo. I nobili indossavano vesti preziose decorate con ricami e pellicce, caratterizzate da tessuti pregiati e colori vivaci. Dal dodicesimo secolo, l'abbigliamento femminile divenne più aderente per mostrare la forma del corpo e l'eleganza nel movimento, utilizzando maniche di vario tipo e tessuti lussuosi come la seta per sfoggiare la ricchezza e la civetteria.
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th1087-QGLA587-soclegn-6b.mp3 - Questo passaggio esplora come l'emergere degli ordini militari abbia influenzato la dieta dei cavalieri, che tradizionalmente consumavano carne per forza e simbolismo, a differenza dei monaci che se ne astenevano. I monaci cavalieri combinavano questi due aspetti, portando a una regola alimentare bilanciata che permetteva il consumo di carne solo tre volte a settimana, integrato da legumi, verdure e pesce negli altri giorni. Questa dieta, oltre al suo significato simbolico, offriva benefici per la salute reale, poiché evitava i problemi legati all'eccessivo consumo di carne dei nobili e alla debolezza dei monaci eccessivamente rigorosi, contribuendo alla longevità dei monaci cavalieri.
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th1088-QGLA586-soclegn-6a.mp3 - Questo passaggio descrive l'abbigliamento militare nel X secolo, mostrando come variasse in base al grado sociale e alla ricchezza. Mentre il cavaliere era equipaggiato con una completa armatura imbottita e in maglia di ferro, riconoscibile anche per le insegne sulla soprasberga, il soldato professionista si affidava principalmente a un gambeson e a un'arma efficace. I soldati comuni, invece, combattevano con i loro abiti quotidiani e gli strumenti del proprio mestiere.
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th1089-QGLA588-soclegn-7a.mp3 - Dopo la vittoria della Lega Lombarda su Federico Barbarossa nella battaglia di Legnano nel 1176, l'imperatore cercò un accordo di pace. Venezia, rimasta neutrale, ospitò l'incontro nel maggio 1177, con la partecipazione di Federico Barbarossa, Papa Alessandro III e rappresentanti di Sicilia e dei comuni della Lega. Durante questo importante evento, l'imperatore riconobbe il Papa, che a sua volta revocò la scomunica, mentre i comuni ottennero una tregua di 6 anni con l'impero.
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th1090-QGLA589-soclegn-7b.mp3 - Le intense tensioni tra Papato e Impero tra il X e l'XI secolo portarono la Chiesa a cercare modi per affermare la propria autorità e limitare l'influenza laica. Questo periodo, caratterizzato da forti spinte al rinnovamento religioso, vide i pontefici impegnati a consolidare il proprio potere, culminando nel X secolo con un'esplosione di creatività nell'abbigliamento ecclesiastico. Le vesti liturgiche non erano solo simboli spirituali, ma anche espressioni di potere e prestigio, con l'uso crescente di materiali preziosi e l'introduzione di accessori distintivi come il piviale, la casula, la mitra e i guanti elaborati, ciascuno con una funzione e un significato specifico nel rito.
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th1091-QGLA590-soclegn-7c.mp3 - Durante il Medioevo, l'importanza politica dell'Impero Bizantino, che si considerava erede della civiltà romana ("romei"), influenzò l'abbigliamento cerimoniale anche in Occidente. Le vesti ispirate a quelle bizantine, spesso realizzate con tessuti pregiati come la seta e caratterizzate da motivi specifici, non solo mostravano ricchezza, ma comunicavano anche l'importanza sociale del proprietario e simboleggiavano la competenza politica e diplomatica, fungendo a volte anche da doni diplomatici. L'abbigliamento, regolato da un preciso protocollo di colori e materiali, era un potente mezzo per esprimere ideologie e consapevolezza del potere.
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th1092-rvg-124-cristiani-barbari.mp3 - Il brano descrive la mentalità medievale come una fusione di sacro e profano, dove ogni aspetto della vita, dalla nascita alla morte, era intriso di rituali prestabiliti ritenuti essenziali per il benessere. La felicità era ricercata nella semplicità materiale, contrapposta alla ricchezza. La vita pubblica era caratterizzata da una passionale partecipazione collettiva, evidente sia negli spettacoli cruenti come le esecuzioni capitali, viste come momenti di riflessione sulla giustizia, sia nelle manifestazioni religiose e nell'accoglienza di figure importanti. La vita, molto più libera e immediata rispetto ad oggi, pulsava nelle piazze al suono delle campane.
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th1093-rvg-125-pozzo-SanPatrizio.mp3 - Questo estratto esplora come il terrore dell'inferno dominasse il pensiero religioso nel Medioevo, in particolare nel X secolo, offrendo un contrasto significativo con l'immagine più benevola di Cristo spesso percepita oggi. Si sottolinea come questa paura, alimentata da immagini punitive di un Cristo giudice e dalle descrizioni terrificanti del Giudizio Universale, portasse a superstizioni e alla credenza popolare che i vulcani fossero "bocche dell'inferno". Tuttavia, l'introduzione della dottrina del purgatorio e la leggenda del Pozzo di San Patrizio, che si credeva permettesse di visitare l'oltretomba, offrirono una mitigazione a questo terrore e divennero fonte di pellegrinaggio e persino di speculazione finanziaria.
th1094-rvg-126-scandali-immoralita.mp3 - Questo passaggio esplora un periodo storico in cui la morale sessuale era estremamente rigida, considerando il corpo umano ripugnante e gli atti sessuali, persino tra coniugi, come peccaminosi. Tale severità paradossalmente portò a un profondo decadimento dei costumi, dove, una volta infranta la prima barriera morale, non c'erano più limiti. Le feste religiose si trasformavano in riti oltraggiosi con comportamenti sconci all'interno delle chiese stesse. La repressione della carne, vista come fonte di tentazione, finiva per ottenere la sua "rivincita", manifestandosi in una sregolatezza diffusa, anche tra esponenti del clero.
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th1095-rvg-127-chiesa-donne.mp3 - Nel X secolo, la Chiesa emerge come l'epicentro della vita medievale, un luogo di rifugio fisico e spirituale per una società segnata da incertezze e conflitti. Questi imponenti edifici, spesso gli unici monumenti significativi nei piccoli agglomerati, non erano solo luoghi di preghiera, ma anche spazi per eventi cruciali, dalla stipula di contratti alle celebrazioni vitali. L'arte romanica che si sviluppò divenne un "catechismo illustrato" per una popolazione in gran parte analfabeta, con sculture e affreschi che rappresentavano scene bibliche e le credenze religiose dell'epoca. Gli artisti, al diretto servizio del clero, esprimevano paure e speranze, mentre gli architetti seguivano regole precise per l'orientamento degli edifici, sottolineando il profondo simbolismo della luce e dello spazio all'interno del tempio.
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th1096-rvg-128-abitazioni.mp3 - Questo passaggio descrive le condizioni di vita nelle abitazioni medievali, concentrandosi sulla semplicità e la funzionalità. Le stanze, spesso anguste e poco illuminate, contenevano l'arredamento essenziale come letti, panche e cassapanche, con le pareti intonacate e occasionali affreschi. La cassapanca era un mobile cruciale, fungendo da sedile e deposito per gli oggetti di valore, spesso posta vicino al letto per sicurezza. La vita quotidiana si svolgeva prevalentemente nella grande sala comune, dove si condividevano pasti e sonno, e le finestre erano protette solo da imposte e tende.
th1097-rvg-129-stravaganza-moda.mp3 - Questo passaggio esplora le stravaganze della moda in Europa nel periodo dopo il 1000, concentrandosi sulle evoluzioni dell'abbigliamento maschile e femminile. Descrive l'introduzione delle brache corte e attillate l'imporsi dei calzari a polena con punte lunghissime, che arrivarono a dimensioni eccessive prima di essere regolamentati. Il testo evidenzia anche la ricchezza dei tessuti e delle decorazioni usate dai nobili, e l'eleganza e la ricercatezza dell'abbigliamento femminile, inclusa l'uso di trucco e copricapi stravaganti, come i cappelli a due punte soprannominati "corna del diavolo", sottolineando come la moda fosse un elemento di grazia e fantasia in un'epoca altrimenti austera.
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th1098-rvg-130-cibi-vigorosi.mp3 - Questo passaggio descrive le usanze alimentari e i banchetti dei ricchi in un periodo storico non specificato in Italia, sottolineando la ricchezza e varietà del cibo e delle bevande. Vengono evidenziati i tipi di carne preferiti dai nobili e la predilezione per salse fortemente aromatizzate accompagnate da vini locali. Interessantemente, il testo rivela la costante minaccia del veleno durante i pasti e i rituali per proteggere gli ospiti, come l'assaggio preventivo e la condivisione del piatto tra ospitante e ospite come segno di cortesia. Infine, si menzionano le usanze a tavola, l'ora del pranzo e l'uso delle posate, notando l'assenza dei tovaglioli.
th1099-rvg-131-umiliazione-fatiche.mp3 - Questo estratto dipinge un quadro vivido della difficile condizione dei contadini nel passato, evidenziando le loro umiliazioni e fatiche. Attraverso documenti storici come un atto di vendita di una domestica e descrizioni letterarie, si mostra come fossero considerati poco più di servi, con una dieta miserabile e spesso disprezzati dalla nobiltà e dagli abitanti delle città. Nonostante le avversità, però, la vita contadina conosceva anche momenti di gioia e celebrazione, come dimostrano le norme che regolavano i festeggiamenti nuziali con il contributo del signore.
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